Ciò che viene rimosso spesso nel giorno della memoria è il numero impressionante di operai che lottando sotto il fascismo e il nazismo furono deportati e morirono nei campi. Ricordarli è un nostro compito
Nel dicembre del 1943 cominciarono gli scioperi operai alla Innocenti di Lambrate.
Ferdinando
Innocenti, il padrone della fabbrica era uno dei più fedeli fiduciari
del ministero della Guerra e la fabbrica Innocenti si era già da tempo
trasformata in un vero e proprio arsenale per la produzione di bombe, e
in un perfetto “modello di stabilimento fascista”.
Gli scioperi
operai incominciarono nel dicembre 1943 e a questo proposito,
nell’enciclopedia dell’antifascismo e della Resistenza, Pietro Secchia
scriveva: “La tensione interna esplose nella fabbrica con un massiccio
sciopero che si protrasse per otto giorni per ottenere una piattaforma
sindacale”. Piattaforma rivendicativa che chiedeva: aumenti del 100% dei
salari e dell’80% di indennità giornaliera, un premio di 350 Lire (500
Lire a capifamiglia), un miglioramento delle mense aziendali e degli
spacci interni, una corresponsione del 75% del salario ai sospesi senza
obbligo di servizio del lavoro per i tedeschi e la liberazione dei
detenuti politici.
Per l’organizzazione di questi scioperi, alcuni degli organizzatori finirono nei campi di concentramento.
Il
27 di gennaio, giornata della memoria e anniversario della liberazione
dell’armata rossa del campo di concentramento di Auschwitz
ricordiamo tutti gli oltre 20.000 operai deportati dall’Italia nei lager
nazisti tra il 1943 e il ’45 per aver scioperato contro il governo
fascista, per ottenere migliori condizioni salariali e per farla finita
con la guerra.
In particolare ricordiamo i 15 operai della
Innocenti di Lambrate a Milano organizzatori degli scioperi, deportati
nei vari lager nazisti.
Giacomo Banfi, 30 anni attrezzista meccanico (Matricola 58687 deceduto nel lager di Mauthausen il 11/04/1945).
Luigi Colombo, 50 anni tornitore (Matricola 58807 deceduto nel lager di Mauthausen il 11/04/1945).
Agostino Corno, 49 Anni operaio fonditore (Matricola 58820 deceduto nel lager di Gusten il 23/12/1944).
Vincenzo De Silvestri, 42 anni montatore meccanico. (Matricola 59143 deceduto nel lager di Wien/Hinterbruhl il 28/03/1945).
Giovanni Dolfi, 30 anni operaio addetto reparto minuteria (Matricola 58839 deceduto nel lager di Mauthausen il 24/03/1945).
Agostino Mantica, 31 anni operaio fonditore (Matricola 58962 deceduto nel lager di Linz il 02/08/1944).
Giovanni Poloni, 50 anni operaio addetto reparto minuteria (Matricola 59076 deceduto in luogo ignoto il 14/11/1944).
Alfredo
Pozzi, 41 anni operaio addetto reparto minuteria (Matricola 59070
deceduto nel centro di eutanasia di Hartheim il 22/08/1944).
Battista Previtali, 29 anni manutentore meccanico (Matricola 59084 deceduto nel lager di Gusten il 20/08/1944).
Luigi Radice, 36 anni manutentore meccanico (Matricola 59084 deceduto nel lager di Mauthausen il 31/03/1945).
Dante Villa, 22 anni operaio fonditore (Matricola 59192 deceduto nel lager di Mauthausen il 22/04/1945).
Luigi Marzagalli, 43 anni operaio saldatore (Matricola 53423 deceduto nel lager di Mauthausen il 22/04/1945).
Sopravvissero ai campi di concentramento nazisti gli operai:
Giacomo Costa, 34 anni operaio specializzato (Matricola 58826 detenuto ne lager di Mauthausen sino al 5 maggio 1945).
Adamo Sordini, 33 anni operaio specializzato (Matricola 59151detenuto ne lager di Mauthausen sino al 5 maggio 1945).
Giuseppe
Arrisari, 37 anni operaio specializzato (Matricola 58676 stroncato al
suo ritorno a casa dai patimenti subiti nel lager di Mauthausen).
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