Il “chakka jam” ha avuto un grande successo. Vi hanno partecipato migliaia di contadine e contadini che in tutto il Paese hanno bloccato strade principali e secondarie, autostrade, ponti con tende, trattori, camion e massi di fortuna per fare pressione sul governo affinché ritiri le riforme agricole che hanno scatenato proteste di questi mesi.
Il blocco di tre ore, dice, Avik Saha, segretario del
Comitato di coordinamento all'India Kisan Sangharsh, che raggruppa tante
associazioni di contadini, ha detto che circa 10.000 posti in tutta l'India
sono stati bloccati, “I contadini di tutto il paese sono uniti e continueremo a
stare insieme fino a quando le leggi nere non saranno abrogate", ha detto
alla Reuters Dilbag Singh, un agricoltore di 65 anni che protesta a Kundli la
zona industriale vicino al confine di Delhi.
A bloccare Delhi, invece, ci ha pensato la stessa polizia
chiudendo 10 stazioni della metropolitana, come ha annunciato la Delhi Metro
Rail Corporation.
Su questo si è espresso lo scherno dei dirigenti dei contadini. Parlando con i giornalisti ieri, il leader
dell'Unione Bharatiya Kisan (BKU-Unione dei Contadini) Rakesh Tikait ha detto: "Non faremo nulla a Delhi, il re lì l'ha già fortificato, non c'è bisogno di fare un blocco ora".E a Delhi, appunto, il governo ha fatto alzare barricate, e
filo spinato dappertutto per chi entrava a piedi, in ogni punto sensibile:
"C'è un adeguato dispiegamento di forze in luoghi sensibili" intorno
a Delhi, ha detto all'AFP (Agence France Presse) il portavoce della polizia
dell'Uttar Pradesh Atul Srivastava. "Faremo in modo che non ci sia alcun
problema di ordine pubblico."
Ma la polizia, che ha assicurato di aver schierato pure i
droni, ha comunque dovuto arrestare una cinquantina di manifestanti proprio nel
centro di Delhi che propagandavano la manifestazione di oggi!
Il governo ha così temuto anche questa iniziativa, dopo la manifestazione del 26 che ha invaso la Capitale, che ha interrotto le comunicazioni internet a Singhu, Ghazipur e Tikri e nelle loro aree adiacenti fino alla mezzanotte di oggi: "Le persone non sono in grado di comunicare tra loro, non possono chiamare casa, non sanno cosa sta succedendo a livello politico per quanto riguarda il movimento", ha detto Nidhi Suresh, un giornalista con sede a Delhi che ha coperto le proteste negli ultimi due mesi e mezzo.” Un altro giornalista è stato arrestato in questi giorni. E la mossa è stata così pesante che è intervento perfino un organismo dell’ONU: "I diritti all'assemblea pacifica e all'espressione dovrebbero essere protetti sia offline che online", ha detto su Twitter l'Ufficio dell'Alto Commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani, invitando autorità e manifestanti a esercitare "la massima moderazione".
A questo proposito uno dei leader della protesta Darshan
Pal, ha detto "Vogliamo inviare un segnale forte e chiaro. Non tollereremo
le misure repressive scatenate dal governo contro i contadini, tra cui le leggi
discriminatorie, gli arresti dei contadini e lo shutdown di Internet".
Un camion parcheggiato sulla Panchkula-Pinjore causa confusione e blocchi stradali (Foto: Jaipal Singh)
Questa determinazione e saldezza e le manifestazioni di solidarietà che arrivano dal Paese e dall’estero aumentano la rabbia e la paranoia del governo; per esempio, sulla solidarietà espressa da Greta, Rihanna e dalla nipote della Vicepresidente degli Stati Uniti Kamala Harris, il governo ha fatto sapere che è in corso una indagine, mentre il ministro degli Esteri Jaishankar parlando del "toolkit" (messaggio) condiviso da Greta Thunberg e da altri su Twitter in relazione alla protesta dei contadini, ha dichiarato addirittura che l’indagine: "Ha rivelato molto. Dobbiamo aspettare e vedere cos'altro viene fuori. C'era un motivo per cui il Ministero ha reagito alle dichiarazioni che alcune celebrità hanno rilasciato su questioni su cui ovviamente non sanno molto. La cellula cibernetica della polizia di Delhi ha presentato un FIR (denuncia) contro i creatori "pro-Khalistan" del "toolkit" per condurre una "guerra sociale, culturale ed economica contro il governo dell'India".
Il governo ha mobilitato i suoi accoliti fascisti che hanno attaccato le personalità internazionali
Nonostante, come si vede da questi esempi, i maldestri tentativi
del governo di sviare l’attenzione della grande opinione pubblica dal problema
principale, cioè dalla più grande protesta mai vista nel Paese, alla protesta
in corso continua ad arrivare solidarietà da tutto il Paese e dall’estero. Alla
posizione del governo che vuole dividere il movimento dicendo che si tratta di
contadini solo di alcuni stati, rispondono in tanti: “Ho visto che anche contadini
del Gujarat (lo Stato di Modi) che si sono recati a Delhi per presentare i loro
punti” dice uno; "Il governo sbaglia a pensare che solo il Punjab
protesti", afferma il leader della SAD Harsimrat Kaur Badal; “L'intero
paese sta protestando, i contadini di tutti gli Stati sono seduti nei luoghi di
protesta. Se vogliono ancora chiudere gli occhi sostenendo che solo il Punjab
sta protestando, allora non si può fare nulla", ha detto. E, infatti,
durante la protesta la polizia di Bengaluru, nel Karnataka, stato del sud, ha
arrestato un gruppo di manifestanti che stavano manifestando contro le leggi
agricole fuori della stazione di polizia di Yelahanka nell'ambito della protesta
nazionale.
Manifestanti arrestati fuori dalla stazione di polizia di
Yelahanka a Bengaluru
Alcuni alti funzionari statali si sono addirittura accampati a Delhi e sono in costante contatto sia con i contadini che protestano che con il governo forse nella speranza di poter mediare.
Ma nonostante tutto il blocco è riuscito! E alla fine di tre
ore di "Chakka Jam", il leader dell'Unione Bharatiya Kisan, Rakesh
Tikait, ha detto che al governo è stato dato tempo fino al 2 ottobre per
abrogare le leggi agricole. "Dopo questo, faremo ulteriori pianificazioni.
Non discuteremo con il governo sotto pressione", ha aggiunto. Faremo uno sforzo per collegare ogni villaggio
alla protesta!
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