sabato 6 febbraio 2021

pc 6 febbraio - INDIA: LA PROTESTA DEI CONTADINI RIESCE E BLOCCA IL PAESE PER TRE ORE – FERMA LA RICHIESTA DEL RITIRO DELLE TRE LEGGI NERE

Il “chakka jam” ha avuto un grande successo. Vi hanno partecipato migliaia di contadine e contadini che in tutto il Paese hanno bloccato strade principali e secondarie, autostrade, ponti con tende, trattori, camion e massi di fortuna per fare pressione sul governo affinché ritiri le riforme agricole che hanno scatenato proteste di questi mesi.

Il blocco di tre ore, dice, Avik Saha, segretario del Comitato di coordinamento all'India Kisan Sangharsh, che raggruppa tante associazioni di contadini, ha detto che circa 10.000 posti in tutta l'India sono stati bloccati, “I contadini di tutto il paese sono uniti e continueremo a stare insieme fino a quando le leggi nere non saranno abrogate", ha detto alla Reuters Dilbag Singh, un agricoltore di 65 anni che protesta a Kundli la zona industriale vicino al confine di Delhi.

A bloccare Delhi, invece, ci ha pensato la stessa polizia chiudendo 10 stazioni della metropolitana, come ha annunciato la Delhi Metro Rail Corporation.



Su questo si è espresso lo scherno dei dirigenti dei contadini. Parlando con i giornalisti ieri, il leader

dell'Unione Bharatiya Kisan (BKU-Unione dei Contadini) Rakesh Tikait ha detto: "Non faremo nulla a Delhi, il re lì l'ha già fortificato, non c'è bisogno di fare un blocco ora".

E a Delhi, appunto, il governo ha fatto alzare barricate, e filo spinato dappertutto per chi entrava a piedi, in ogni punto sensibile: "C'è un adeguato dispiegamento di forze in luoghi sensibili" intorno a Delhi, ha detto all'AFP (Agence France Presse) il portavoce della polizia dell'Uttar Pradesh Atul Srivastava. "Faremo in modo che non ci sia alcun problema di ordine pubblico."

Ma la polizia, che ha assicurato di aver schierato pure i droni, ha comunque dovuto arrestare una cinquantina di manifestanti proprio nel centro di Delhi che propagandavano la manifestazione di oggi!

barricata governativa

Il governo ha così temuto anche questa iniziativa, dopo la manifestazione del 26 che ha invaso la Capitale, che ha interrotto le comunicazioni internet a Singhu, Ghazipur e Tikri e nelle loro aree adiacenti fino alla mezzanotte di oggi: "Le persone non sono in grado di comunicare tra loro, non possono chiamare casa, non sanno cosa sta succedendo a livello politico per quanto riguarda il movimento", ha detto Nidhi Suresh, un giornalista con sede a Delhi che ha coperto le proteste negli ultimi due mesi e mezzo.” Un altro giornalista è stato arrestato in questi giorni. E la mossa è stata così pesante che è intervento perfino un organismo dell’ONU: "I diritti all'assemblea pacifica e all'espressione dovrebbero essere protetti sia offline che online", ha detto su Twitter l'Ufficio dell'Alto Commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani, invitando autorità e manifestanti a esercitare "la massima moderazione".

A questo proposito uno dei leader della protesta Darshan Pal, ha detto "Vogliamo inviare un segnale forte e chiaro. Non tollereremo le misure repressive scatenate dal governo contro i contadini, tra cui le leggi discriminatorie, gli arresti dei contadini e lo shutdown di Internet".

sull'autostrada Moonak-Tohana a Sangrur
le donne continuano ad animare in massa la protesta 



Un camion parcheggiato sulla Panchkula-Pinjore causa confusione e blocchi stradali (Foto: Jaipal Singh)

Questa determinazione e saldezza e le manifestazioni di solidarietà che arrivano dal Paese e dall’estero aumentano la rabbia e la paranoia del governo; per esempio, sulla solidarietà espressa da Greta, Rihanna e dalla nipote della Vicepresidente degli Stati Uniti Kamala Harris, il governo ha fatto sapere che è in corso una indagine, mentre il ministro degli Esteri Jaishankar parlando del "toolkit" (messaggio) condiviso da Greta Thunberg e da altri su Twitter in relazione alla protesta dei contadini, ha dichiarato addirittura che l’indagine: "Ha rivelato molto. Dobbiamo aspettare e vedere cos'altro viene fuori. C'era un motivo per cui il Ministero ha reagito alle dichiarazioni che alcune celebrità hanno rilasciato su questioni su cui ovviamente non sanno molto. La cellula cibernetica della polizia di Delhi ha presentato un FIR (denuncia) contro i creatori "pro-Khalistan" del "toolkit" per condurre una "guerra sociale, culturale ed economica contro il governo dell'India".

Il governo ha mobilitato i suoi accoliti fascisti che hanno attaccato le personalità internazionali

Nonostante, come si vede da questi esempi, i maldestri tentativi del governo di sviare l’attenzione della grande opinione pubblica dal problema principale, cioè dalla più grande protesta mai vista nel Paese, alla protesta in corso continua ad arrivare solidarietà da tutto il Paese e dall’estero. Alla posizione del governo che vuole dividere il movimento dicendo che si tratta di contadini solo di alcuni stati, rispondono in tanti: “Ho visto che anche contadini del Gujarat (lo Stato di Modi) che si sono recati a Delhi per presentare i loro punti” dice uno; "Il governo sbaglia a pensare che solo il Punjab protesti", afferma il leader della SAD Harsimrat Kaur Badal; “L'intero paese sta protestando, i contadini di tutti gli Stati sono seduti nei luoghi di protesta. Se vogliono ancora chiudere gli occhi sostenendo che solo il Punjab sta protestando, allora non si può fare nulla", ha detto. E, infatti, durante la protesta la polizia di Bengaluru, nel Karnataka, stato del sud, ha arrestato un gruppo di manifestanti che stavano manifestando contro le leggi agricole fuori della stazione di polizia di Yelahanka nell'ambito della protesta nazionale.

Manifestanti arrestati fuori dalla stazione di polizia di Yelahanka a Bengaluru

Alcuni alti funzionari statali si sono addirittura accampati a Delhi e sono in costante contatto sia con i contadini che protestano che con il governo forse nella speranza di poter mediare.

Ma nonostante tutto il blocco è riuscito! E alla fine di tre ore di "Chakka Jam", il leader dell'Unione Bharatiya Kisan, Rakesh Tikait, ha detto che al governo è stato dato tempo fino al 2 ottobre per abrogare le leggi agricole. "Dopo questo, faremo ulteriori pianificazioni. Non discuteremo con il governo sotto pressione", ha aggiunto.  Faremo uno sforzo per collegare ogni villaggio alla protesta!

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