Il vero "distanziamento" è tra istanze operaie sui posti di lavoro e linea del sindacalismo della collaborazione con i padroni e col governo.
Alle delegazioni delle fabbriche in lotta abbiamo portato solidarietà ma anche indicazioni e discussioni per una linea alternativa.
Certo, nella maggior parte dei casi ci si è trovati con delegati allineati, ma quello che è certo è che il sindacalismo classista e combattivo, rappresentato dallo Slai cobas sc, dall'area del Patto d'Azione deve rappresentare e raggiungere tutti i posti di lavoro a rischio chiusura. Non deve lasciare dormire sogni tranquilli al sindacalismo dei Landini, dell'ex Bentivogli e Palombella.
Una questione a sè è l'ArcelorMIttal, in cui era pochissimo presente sia Genova che Taranto, ma è importante che realtà minori c'erano e hanno portato la loro posizione. Il fronte della siderurgia e dell'ArcelorMittal è una sorta di fronte principale, ma è fondamentale aprire con i lavoratori, compresi i loro delegati una discussione strategica che si misura con l'impero Mittal e la crisi mondiale di sovrapproduzione dell'acciaio.
Da qui discende la strada dell'autonomia di classe e del sindacato di classe.
Un appuntamento è quello di domani, 26 giugno ore 17,30. telematico da Taranto, su cui è stata portata informazione alla manifestazione di Roma.
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