proletari comunisti/PCm Italia
22 giugno 2020
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Abbiamo preparato per i partiti e organizzazioni comunisti la seguente dichiarazione comune per il giorno dell’eroismo di quest’anno, affinché queste vi aderiscano. Per le evidenti difficoltà esistenti nel MCI, pubblichiamo la dichiarazione e aspettiamo la pronta comunicazione di compagni dei diversi paesi all’indirizzo e-mail: perry.jackson@tutanota.com
La
redazione de “El Maoísta”
Dichiarazione congiunta internazionale
VIVA IL GIORNO DELL’EROISMO!
“L’inesauribile
seno del popolo nutrì sobriamente e li mise
in cammino, la lotta di classe e il Partito, prima e più alta forma
sociale, ne elevò la coscienza politica, armandola del
marxismo-leninismo-maoismo,
pensiero guida, ne potenziò la
combattività,
organizzandoli nell’Ejército Guerrillero Popular e,
fondendoli
con la masse dei contadini poveri, ne temprò d’acciaio il
corpo
e lo spirito nella fucina inestinguibile della guerra popolare. Da
prigionieri
di guerra
mai si piegarono ma continuarono a combattere, mobilitare e produrre
e coi
loro ferventi sforzi trasformarono le sordide celle del cadente e
marcio Stato peruviano in luminose trincee di combattimento.
-
Presidente Gonzalo
Oggi,
19 giugno, i comunisti e i rivoluzionari di tutto il mondo celebrano
la Giornata dell'eroismo, commemorando la ribellione di 34 anni fa
dei prigionieri di guerra del Partito Comunista del Perù.
Prigionieri di guerra che si ribellarono in difesa della rivoluzione
e delle loro vite contro i piani della reazione per annientarli e
assestare
un
colpo mirato
alla
guerra popolare. Il mostruoso e infame
genocidio
su
mandato
del governo fascista di García Pérez si infranse contro
l'inarrestabile, ferrea e fiera
resistenza
dei compagni, combattenti e figli
delle
masse che brandirono ideologia, coraggio ed eroismo e, valorosamente
schierati in accesa sfida di
guerra nel monumentale
trittico di
luminose trincee
di combattimento di El Fronton, Lurigancho e Callao, plasmarono la
pietra
miliare storica
che proclamerà per sempre la grandezza del Giorno dell'Eroismo.
Conquistarono una grande vittoria, politica, militare e morale per il
Partito Comunista del Perù, per la classe, per il popolo peruviano e
per i popoli del mondo. Pietra miliare storica che celebriamo in
tutto il mondo.
L'imperialismo
è in decomposizone, la sua crisi generale si approfondisce ora in
"doppia crisi", che si accanisce
sulle
masse degli stessi paesi imperialisti e su quelle delle nazioni
oppresse, che significa
sempre più fame e miseria, sfruttamento e oppressione. Le masse di tutto il mondo subiscono sempre più genocidii, attacchi diretti contro la loro salute e la stessa vita, milioni di malati abbandonati al loro destino e centinaia di migliaia di morti, anche negli stessi stessi Stati Uniti. Questa situazione alimenta e rafforza la lotta di classe, le masse hanno sempre più l’esigenza di combattere e resistere. Si esprime nelle viscere della stessa bestia imperialista, da ultimo negli stessi Stati Uniti. L'assassinio razzista per mano della polizia di George Floyd è stato il detonatore della rivolta con poderose proteste in oltre 600 città degli Stati Uniti e in molte altre in tutto il mondo. Poderosa protesta delle masse nella lotta quotidiana contro lo Stato, la sua polizia, il suo sistema.
sempre più fame e miseria, sfruttamento e oppressione. Le masse di tutto il mondo subiscono sempre più genocidii, attacchi diretti contro la loro salute e la stessa vita, milioni di malati abbandonati al loro destino e centinaia di migliaia di morti, anche negli stessi stessi Stati Uniti. Questa situazione alimenta e rafforza la lotta di classe, le masse hanno sempre più l’esigenza di combattere e resistere. Si esprime nelle viscere della stessa bestia imperialista, da ultimo negli stessi Stati Uniti. L'assassinio razzista per mano della polizia di George Floyd è stato il detonatore della rivolta con poderose proteste in oltre 600 città degli Stati Uniti e in molte altre in tutto il mondo. Poderosa protesta delle masse nella lotta quotidiana contro lo Stato, la sua polizia, il suo sistema.
Le
masse rifiutano
attivamente
gli stati di emergenza
imposti
usando la cosiddetta "crisi sanitaria
del Corona
Virus". Nonostante tutte le misure per reprimerle, imperialisti
e i reazionari non riesono
fermare
le proteste e la lotta delle masse che hanno
luogo in
tutto il mondo a
difesa
della salute, della vita, dei diritti, delle libertà e delle
conquiste
negate o
ristrette,
dimostrando che si sta avvicinando l’ora
di
espropriare gli
sfruttatori,
che questi stanno per essere distrutti, sono in
decomposizione.
La reazione mondiale si rende conto della sua situazione, è sempre
più all’angolo,
e perciò si difende più disperatamente ed è pronta ad affondare il
mondo nell’ecatombe per
difendere
il
suo
potere. Il proletariato e i popoli del mondo non devono temerli,
devono fare la rivoluzione con la guerra popolare.
Oggi
come ieri, in Perù, denunciamo che il governo fascista, genocida e
vendipatria di Vizcarra, su ordine della CIA yankee, persiste nei
piani di
assassinio
del
presidente
Gonzalo, in
isolamento
assoluto e ininterrotto
da quasi
38 anni. In questi giorni la situazione del presidente Gonzalo è
aggravata dal rischio
di
contagio,
dato
che per età
e stato di salute, è altamente vulnerabile al virus corona. Ma le
autorità del vecchio Stato agiscono con odio cieco e furia omicida
contro il più importante prigioniero politico rivoluzionario del
mondo, tenendolo prigioniero in condizioni disumane, sempre più in
pericolo
in assenza di qualsiasi misura sanitaria di controllo sui suoi
carcerieri a tutti i livelli. Secondo la dottrina del diritto penale,
autorità civili e militari del vecchio stato peruviano commettono
intenzionalmente contro il presidente Gonzalo, un omicidio
premeditato.
Di
fronte all'inarrestabile, fiera
resistenza
del presidente Gonzalo, a
difesa
del quartier generale del Partito e della rivoluzione, il piano del
governo di assassinarlo continua, coperto dal
gioco
delle autorità giudiziarie e degli esecutori penali
(magistratura,
Marina e INPE) che
ritardano
la soluzione della sua situazione per attuare
la
nuova certa e imminente minaccia contro la sua vita.
Denunciamo
i miserabili revisionisti e capitolatori del LOD, agenti
della
bufala della
reazione
e
della CIA
contro il presidente Gonzalo, che oggi
si
spacciano
per difensori
della sua
salute
e vita. Proprio loro che dal ‘93 in poi hanno ripetutamente negato
al presidente Gonzalo l'assistenza di avvocati internazionali, si
hanno affermato
attraverso i media a loro disposizione che la campagna a
difesa
della salute e della vita del presidente Gonzalo era inutile e
l’hanno data per conclusa,
perché
secondo
loro lo stato genocida le garantiva.
Nel
gennaio 2003 questi stessi topi di fogna della LOD, continuando la
loro
collaborazione al piano di sterminio del Presidente, hanno rinunciato
presentare l’istanza di habeas corpus per porre fine all’isolamento
del presidente Gonzalo e alla loro stessa detenzione, confidando
nella
promessa della reazione che sarebbero usciti con i "nuovi
processi".
La
situazione era che il
Tribunale Costituzionale
(TC) ha annullato le sentenze e i processi tenuti davanti al
Tribunale
militare
e "giudici senza volto"dal 1992 in poi, per cui il
presidente Gonzalo e tutti loro sono rimasti in prigione senza una
sentenza di
tribunale
o procedura
penale
valida. La pronuncia
del TC,
di fatto ma senza dirlo espressamente, ha riconosciuto la natura
arbitraria del l’isolamento. De jure, tutto quanto
avvenuto dopo suo
arresto non era valido. Il vecchio Stato ha dovuto
prendere questa
decisione
attraverso
il TC per "adeguarsi"
alle
norme del Trattato interamericano sui diritti umani.
Ma
lo
stesso TC, presieduto dal genocida Alva Orelandini, nella stessa
pronuncia,
invece che
disporre ordinare
che i giudici ordinassero il rilascio immediato del presidente
Gonzalo e degli altri prigionieri, ne ha confermati
la detenzione,
violando il
suo "diritto
costituzionale", proibendo
l’ammissione
a il
procedimento legale di habeas
corpus che
avrebbe posto immediatemente
fine alla
violazione della libertà dei prigionieri.
Come
hanno agito gli avvocati LOD in questa situazione? Hanno mantenuto un
complice silenzio procedurale, confidando
nelle
offerte dei reazionari di libertà per tutti tranne il Presidente.
Non hanno presentato alcun ricorso contro la violazione dei diritti
del Presidente e degli altri detenuti illegalmente. Col loro silenzio
hanno legittimato la decapitazione dell'habeas corpus in difesa della
libertà del Presidente, in difesa del suo diritto al giusto
processo, della non retroattività delle norme sostanziali,
procedurali e penitenziarie applicate
in danno del
Presidente e loro stessi, per la loro
complicità
e fiducia nel nemico.
Gli
avvocati e i capi del LOD hanno agito ben sapendo che, interposta
l'azione di garanzia costituzionale, respinta dalle autorità
giudiziarie dello Stato peruviano, andava esperita la giurisdizione
sovranazionale della Commissione e della Tribunale
interamericana
dei diritti umani (CIDH).
Non solo, alla
CIDH
si può
essere ricorrere
direttamente,
per saltum, indipendentemente dalla procedura
nazionale
(art. 46, comma
2
del Patto di San José, in caso di ritardo).
Ma
ci sono anche fatti precedenti, il caso CIDH
11.166,
in risposta al ricorso del
22
aprile 1993 per separazione delle accuse e divieto di difesa
da
parte del giudice Vásquez (decreti legge n. 25423 e n. 25454)
conclusosi con l'accettazione delle raccomandazioni formulate nella
relazione CIDH
n.
94 del 9 dicembre 1998 da parte dei rappresentanti dello Stato. Il
Rapporto concludeva
che
nel
caso
è stato violato, tra gli altri, "... il diritto all'uguaglianza
davanti alla legge e il diritto alla protezione legale,
tali violazioni costituiscono anche una violazione del dovere
generale dello Stato di rispettare e garantire i diritti delle
persone che sono sotto la sua giurisdizione". Nel caso del
Presidente, c'è stata una violazione più grave, quella della sua
libertà. Pertanto, secondo la CIDH,
qualsiasi divieto di esercitare un'azione di garanzia costituzionale
ha nullità assoluta. E
c’è
ancora di più, uno degli avvocati del LOD dichiarò all’epoca alla
rivista Caretas che il presidente non voleva la libertà per sé ma
per il resto dei suoi "coimputati".
Per
tutto ciò, denunciamo questa azione degli avvocati e dei capi del
LOD, che non hanno mai fatto nulla per la difesa della salute e della
vita del presidente Gonzalo, ma anzi, come abbiamo mostrato,
si
sono opposti alla sua giusta e corretta difesa legale e alla campagna
nazionale e internazionale. Ora pretendono
di presentarsi
come difensori del presidente. In
nome
del proletariato internazionale e dei popoli del mondo, intimiamo
loro di cessare
la
loro azione complice
col
piano
della CIA e della reazione peruviana di assassinarlo e diffamarlo.
In
Perù, il governo fascista, genocida e vendipatra ha fallito nei suoi
tre compiti reazionari, la vecchia società è in avanzato stato di
decomposizione. Le misure adottate in nome della lotta alla
pandemia e alla più grande crisi economica sono fallite. Sanità
pubblica abbandonata, ospedali collassati,
migliaia di malati che soffrono pene
indicibili
e altri che muoiono senza la minima assistenza sanitaria.
Manca
l’ossigeno
per uso medico, perché il mercato è monopolizzato da due società
yankee autorizzate a produrre ossigeno medicinale e il governo non
consente alle aziende che producono ossigeno industriale di
convertirsi per produrre ossigeno per uso medicinale (capitalismo
burocratico e corruzione).
Le
masse sono disperate e pronte a tutto
per
lottare
per
il pane, la salute, la vita, contro lo Stato e lo stesso sistema . Le
masse reclamano la direzione
del
PCP e la necessità di sviluppare la guerra popolare.
Il
governo e le autorità del vecchio Stato, contro le loro
norme
nazionali e internazionali e le e raccomandazioni a
fronte della pandemia
di liberazione, allentamento
delle
condizioni e trattamento dei prigionieri in generale che rientrano
nel
gruppo
ad alto rischio per
malattie,
età, ecc., mantiene le condizioni disumane di detenzione
con
isolamento assoluto da
oltre
37 anni del presidente Gonzalo, esposto dai suoi carcerieri e le
autorità a imminente contagio. Tutto con l'approvazione e la
complicità dei "difensori" dei diritti umani e delle
organizzazioni che rappresentano, in
Perù
e
nel resto
del mondo.
Denunciamo,
ancora una volta, questo piano della
reazione
e dell’imperialismo di annientamento del Capo del PCP e della
rivoluzione peruviana, con la complicità dei capi e degli avvocati
della LOD.
Chiediamo
al proletariato internazionale e ai popoli del mondo, ai partiti e
alle organizzazioni del MCI di denunciare con tutte le forze questo
piano reazionario e difendere conseguentemente e con coraggio il
presidente Gonzalo, capo del partito e la rivoluzione. Denunciamo
tutti quanti
agiscono
in complicità con questo sinistro piano di annientarlo del vecchio
Stato e dell'imperialismo. Intensificare
la
campagna per difendere la salute e la vita del presidente Gonzalo a
livelli più alti!
In
questa solenne occasione, riaffermiamo l'impegno costante a
seguire
l'esempio brillante degli Eroi del Popolo, la gloriosa morte in
combattimento dei
prigionieri di guerra bagnata
dal
sangue versato e davanti
ai
comunisti di tutto mondo assumano l'impegno indeclinabile a
seguirne
il brillante esempio, per iniziare e sviluppare la guerra popolare
nei nostri paesi al servizio della rivoluzione mondiale fino a quando
la luce inesauribile del comunismo investirà tutto il mondo sotto le
bandiere invincibili di Marx, Lenin e Mao Tsetung, del sempre
vivo marxismo-leninismo-maoismo.
GLORIA
ETERNA AGLI EROI CADUTI, LUNGA VITA ALLA RIVOLUZIONE!
La
redazione della rivista "El Maoísta", giugno 2020
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