mercoledì 24 giugno 2020

pc 24 giugno - Sanzionata la FCA Sevel fabbrica dell'umiliazione degli operai e dello sfruttamento schiavistico

Sevel di Atessa, non fu autorizzato ad andare in bagno e si urinò addosso: l’azienda di furgoni di Fca-Psa condannata a risarcire un operaio
Sevel di Atessa, non fu autorizzato ad andare
      in bagno e si urinò addosso: l’azienda di furgoni di Fca-Psa
      condannata a risarcire un operaio
Non fu autorizzato ad andare in bagno e si urinò addosso, riuscendo a cambiarsi solo oltre un’ora dopo davanti a colleghe e colleghi. A 3 anni di distanza dai fatti, anche la Corte d’Appello dell’Aquila, come già il giudice del lavoro di Lanciano, Cristina Di Stefano, nel settembre 2019, dà ragione a un operaio della Sevel, joint venture tra Fca e Psa che produce veicoli commerciali leggeri. L’azienda dovrà risarcirlo con un indennizzo di 5mila euro e il pagamento delle spese legali.
Come ricostruiva la sentenza di primo grado e ha sostanzialmente confermato l’appello, il lavoratore azionò per la prima volta il dispositivo di chiamata-emergenza alle 16,45 per potersi allontanare, senza che nessun team leader andasse nella sua postazione. L’operaio “ha dunque azionato il dispositivo della postazione vicina”, sempre “con esito negativo” e alla fine ha chiesto ai team leader che si trovavano nei paraggi il permesso di recarsi alla toilette, senza però ottenere risposta positiva.“Giunto allo stremo, e non avendo alternativa alcuna – si leggeva nella sentenza – lasciava la postazione e correva verso i servizi igienici, non riuscendo ad evitare di minzionarsi nei pantaloni”. “Nonostante ciò – scriveva il giudice del lavoro di Lanciano – riprendeva immediatamente il suo lavoro; chiedeva di potersi cambiare in infermeria, ma tale permesso gli veniva negato”, tanto da riuscire a cambiarsi solo “durante la pausa, alle 18, presso il cosiddetto ‘Box Ute’, al cospetto di tutti i lavoratori vicini, donne comprese”.

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