mercoledì 24 giugno 2020

pc 24 giugno - LANDINI, MA E' IL CAPO DI UN SINDACATO O DI UN PARTITO DELLA MAGGIORANZA GOVERNATIVA?

Nell'intervista a Landini uscita ieri sulla Stampa è difficile ricordarsi che comunque è il segretario di un sindacato. 
Gli operai, tutti i lavoratori sono al massimo una cornice di un quadro dove i veri protagonisti e interlocutori, i veri incassatori sono i padroni.
In questo quadro, i lavoratori sono prima di tutto "consumatori": "per incentivare i consumi si devono defiscalizzare gli aumenti salariali e ridurre il fisco sul lavoro...". Per Landini non è proprio all'OdG la battaglia per aumenti salariali. "L''urgenza" è "una detassazione del lavoro" che fa comodo ed è richiesta prima di tutto dalle aziende. 
I lavoratori inoltre devono essere dei "risparmiatori". E Landini propone un'"Agenzia per lo sviluppo e il lavoro che coordini il cantiere della ricostruzione, come obbligazioni da offrire ai risparmiatori finalizzati a investimenti sociali ed ecologici". Vale a dire,  un'Agenzia che si chiama anche "per il lavoro" ma che intanto raccoglie i soldi della "gente" per darli ai padroni, alle Banche per lo sviluppo; una versione landiniana dei "recovery Bond" - come gli a notare lo stesso giornalista. "La gente - insiste Landini convinto... - sapendo che i suoi soldi vanno per "infrastrutture, ricerca e università... sarebbe certamente incentivata a sottoscriverli". 
Facciamo sinceramente fatica ad immaginare la felicità di questa presunta "gente"...

In sintesi. Mentre per i lavoratori, i precari, Landini si limita a chiedere "blocco dei licenziamenti da qui a fine anno e gli ammortizzatori sociali necessari a questo fine" - cosa a cui il governo ci ha già pensato - per i padroni Landini chiede che il governo deve "alimentare gli investimenti a partire dalle opere infrastrutturali...". Momento... E neanche mettendoci solo loro, i padroni, i capitali, ma con i soldi dello Stato (cioè nostri) "che assume un ruolo finalizzato allo sviluppo e al lavoro sostenibile". Landini qui si butta entusiasta in un lungo elenco di quello che il governo deve fare al servizio dei padroni: "politiche industriali, nuove infrastrutture, aree urbane, Alitalia, banda larga, autostrade, un piano di mobilità, energia alternativa e idrogeno, un progetto per le filiere e un piano per l'acciaio... (insomma) finanziamenti condizionati e finalizzati a creare lavoro e far crescere la dimensione delle imprese".

A questo punto dell'intervista allo stesso giornalista vengono un pò di dubbi. E chiede "E l'occupazione?"
E qui abbiamo le briciole distribuite da Landini, che comunque non ha dovuto sforzare molto il
cervello, perchè su queste proposte, a questo livello di miseria, ci sta già pensando il governo.
Per l'occupazione?: "riforma degli ammortizzatori sociali - chiede Landini - un piano permanente di formazione e lavoro, dare valore generale ai contratti nazionali... andrebbero detassati gli aumenti dei contratti nazionali e il Welfare in particolare, salute, sicurezza, istruzione..."
Cioè ai capitalisti miliardi per infrastrutture, ecc; ai lavoratori cassintegrazione, e una detassazione degli aumenti contrattuali che sono così miseri, che non appesantiscono certo la tasca dei lavoratori. 
Questo indecente capo della Cgil, non ha neanche la buona creanza - in un periodo in cui lo stato della sanità ha trasformato la pandemia in strage - di chiedere una sanità gratis, ma solo una sua detassazione... 
Potremmo continuare, ma lasciamo alla amena lettura dell'intervista integrale.     




Nessun commento:

Posta un commento