domenica 21 giugno 2020

pc 21 giugno - Whirpool/Embraco - operai in mano a padroni ladri/governi a loro servizio e sindacati confederali compagni di strada

Svuotate le casse della ex Embraco, blitz della Finanza nello stabilimento di Riva di Chieri

Nel mirino gli amministratori della Ventures, la società che ha acquisito l'azienda da Whirpool. L'accusa: bancarotta distrattiva
L'ex proprietaria di Embraco, la Whirpool, aveva segnalato la situazione quasi un mese fa: "Il sito di Chieri non è stato reindustrializzato dalla Venture". La società che ha acquistato lo stabilmento di Riva presso Chieri non ha fatto ripartire l'azienda tanto che i lavoratori sono ancora sospesi e qualche giorno fa sono tornati a manifestare. Le casse della società però sono vuote. Ora indaga la finanza e la procura ipotizza il reato di bancarotta distrattiva per Venture srl.
Ora sulla situazione di Embraco, però indaga la finanza. Da questa mattina la finanza di Torino sta perquisendo gli uffici della società in Piemonte e Lombardia. Il sito di Riva è rimasto inattivo e da qui sono partite le indagini del nucleo di polizia economico-finanziaria che hanno ricostruito grossi flussi di denaro, molti diretti all'estero, che hanno portato al prosciugamento delle casse societarie e al pignoramento delle risorse aziendali. Il procuratore aggiunto Marco Gianoglio ha depositato lo scorso 17 giugno istanza di fallimento della Ventures stile ha ipotizzato il reato di bancarotta distrattiva.
Le perquisizioni sono in corso nello stabilimento di Riva presso Chieri, in provincia di Como e Monza, nei confronti di 4 titolari di cariche societarie e di un consulente.
Per impedire che il patrimonio societario possa essere spogliato di ulteriori beni, le fiamme gialle torinesi stanno sequestrando conti correnti, titoli e autovetture di lusso acquistate dall'azienda. I primi a lanciare l'allarme erano stati i sindacati: avevano presentato un esposto in procura per sottolineare come i nuovi proprietari dello stabilimento di Riva di Chieri non avessero mai avviato la produzione come previsto dall'accordo firmato al Ministero dello sviluppo economico. Per i 400 operai un incubo che continua.

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