Manifestazione nazionale Fim, Fiom, Uilm. Roma, 25 giugno: Ripartire dalle 100 vertenze da risolvere per l’industria e il lavoro
- Fiom-Cgil nazionale
L'emergenza
sanitaria Covid-19 ha colpito duramente e lasciato segni indelebili
nella società e nell’economia sia a livello mondiale che a livello
italiano, ha mostrato le fragilità di una società che ora deve mettere
al centro la vita e la salute delle persone e la compatibilità
ambientale come nuova visione del futuro, investendo nel lavoro che
innova per migliorare la società.
I metalmeccanici con le proprie iniziative nel mese
di marzo hanno contribuito a tutelare non solo la propria salute e
sicurezza ma anche quella pubblica, scioperando e contrattando hanno
evitato che le aziende diventassero focolai di contagio e hanno
raggiunto l’obiettivo, unico in Europa, di avere linee guida e
protocolli – fino all’accordo raggiunto da Cgil, Cisl e Uil con il
governo e le parti datoriali – utili a ridurre il rischio di contagio.
L’emergenza sanitaria vede attualmente ridursi il
numero di contagi e di decessi ma è necessario continuare a investire
nella prevenzione e tutela per impedire recrudescenze del contagio nei
prossimi mesi. È quindi inaccettabile la mancanza di un piano nazionale
pubblico sanitario di prevenzione (con test e tamponi) e di seri
interventi per la mobilità sicura.
L’emergenza Covid-19 ha peggiorato la situazione
delle crisi industriali che affrontiamo da anni nei settori della
siderurgia, dell’automotive e dell’elettrodomestico. A queste se ne
aggiungono di nuove come quelle nel settore dell’avionica civile e
quelle delle piccole e medie imprese che con il calo dei volumi di
mercato possono diventare drammatiche mettendo a rischio centinaia di
migliaia di posti di lavoro e buona parte della capacità industriale.
Il lavoro delle metalmeccaniche e dei metalmeccanici è
strategico per il futuro del nostro Paese in Europa. È essenziale che
il governo utilizzi le risorse nazionali ed europee per realizzare un
reale «green new deal» investendo nei settori strategici dell’industria,
dalla siderurgia all'automotive, dal motociclo al materiale rotabile,
dall’elettrodomestico all’informatica, dalla cantieristica alla
microelettronica e alle installazioni fino alle macchine utensili e al
medicale.
L’importanza strategica dell’industria deve trovare
conferma nella scelta di un piano straordinario per l’occupazione e
l’ambientalizzazione dei luoghi di lavoro e dei prodotti, siano essi
merci o servizi.
Si tratta di una nuova visione che mette al centro il
lavoro e l’ambiente al fine di resistere meglio agli shock esterni a
cui non possono sottrarsi il sistema delle imprese e il governo. I
metalmeccanici respingono qualsiasi tentativo di mettere in discussione
la contrattazione come strumento di tutela generale delle lavoratrici e
dei lavoratori e si mobilitano perché è necessario ripartire in una
nuova direzione.
Ripartire vuol dire:
a. blocco dei licenziamenti con ammortizzatori
sociali più efficaci che garantiscano una continuità di copertura
attraverso la contrattazione e la formazione;
b. realizzare il Contratto collettivo nazionale di lavoro;
c. confronto istituzionale sui settori principali per
un piano di investimenti pubblici condizionati all’innovazione e
all’occupazione stabile;
d. garantire la salute e sicurezza sui luoghi di
lavoro diffondendo comitati, applicando i protocolli e investendo
nell’Inail e nella medicina del lavoro;
e. contrattare il lavoro da remoto;
f. garantire diritti e salario a parità di lavoro.
A sostegno delle vertenze aperte e delle nostre
proposte, ma nel pieno rispetto della sicurezza e delle regole di
distanziamento sociale convochiamo per giovedì 25 giugno una
manifestazione nazionale in piazza del Popolo a Roma con la
partecipazione delle rappresentanze di 100 aziende metalmeccaniche che
stanno affrontando la crisi.
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