Oggi ci sono altri quattro arresti per l'omicidio dell'attivista per i diritti umani uccisa a Rio de Janeiro nel marzo 2018
Bolsonaro e Djaca
Ci sono stati altri
quattro arresti per l'assassinio dell'attivista per i diritti umani
Marielle Franco e del suo autista Anderson Gomez, avvenuto il 14
marzo 2018: tra gli arrestati figura Eliane de Figueirero Lessa,
moglie dell'ufficiale della polizia militare in pensione Ronnie
Lessa, sospettato di omicidio. La donna è accusata di
occultamento di prove. Insieme al fratello Bruno, a sua volta
arrestato, avrebbe contribuito a far sparire alcune armi, tra cui la
mitraglietta HK MP5 usata per uccidere Marielle Franco e Anderson
Gomez. Le armi sarebbero state consegnate a Josinaldo Freitas, un
istruttore di arti marziali conosciuto come "Djaca", che se
ne sarebbe disfatto gettandole in mare. La stampa brasiliana ha poi
diffuso un selfie del presidente brasiliano Jair Bolsonaro proprio
con "Djaca", mentre si continua a parlare delle
frequentazioni del presidente col figlio di Lessa.
Articolo pubblicato su Notas
Periodismo Popular.
Traduzione in italiano di Alioscia Castronovo
per DINAMOpress.
Bolsonaro implicato nel processo per Marielle Franco: cosa emerge dall’inchiesta?
di Santiago Mayor*31 ottobre 2019
L’inchiesta sull’assassinio della consigliera
di Rio de Janeiro e del suo autista Anderson Gomes il 14 marzo del
2018 ha avuto una svolta sorprendente questa settimana. Secondo
alcuni testimoni, uno degli accusati del crimine è stato poche ore
prima nella casa dell’allora deputato nazionale, ed oggi
presidente del Brasile, Jair Bolsonaro. Questo possibile legame del processo con il capo di Stato impone che ad occuparsene sia il Tribunale Supremo Federale.
presidente del Brasile, Jair Bolsonaro. Questo possibile legame del processo con il capo di Stato impone che ad occuparsene sia il Tribunale Supremo Federale.
Chi era Marielle Franco?
La consigliera Marielle Franco era una
figura in ascesa della sinistra brasiliana durante l’illeggittimo
governo di Michel Temer, che ha governato dopo il colpo di stato
parlamentare contro Dilma Rousseff nel 2016. Era stata eletta
con 46 mila voti, diventando la più votata del Municipio di Rio de
Janeiro. Al momento dell’assassinio, Marielle aveva 38 anni e
militava nel Partito Socialismo e Libertà (PSOL). Figura importante
per la difesa dei diritti delle donne e delle dissidenze sessuali,
proveniva da una famiglia umile e nei giorni precedenti la sua morte
aveva denunciato l’incremento della violenza poliziesca nelle
favelas di Río de Janeiro. La lotta per i diritti umani e contro la
violenza della polizia era una delle sue principali battaglie. Per
questo motivo, nei primi giorni di marzo del 2018, aveva ricoperto
l’incarico di relatrice della Commissione della Camera dei
Consiglieri di Rio de Janeiro con l’obiettivo di vigilare
sull’operato delle truppe incaricate dell’intervento militare a
Rio decretato da Temer.
Perché e come l’hanno assassinata?
La notte del 14 de marzo 2018, dopo una riunione
política, Marielle Franco è salita su un’auto assieme al
suo assistente stampa e all’autista. Pochi minuti dopo, un
Chevrolet Cobalt, con targa del municipio di Fluminense (targa che è
poi risultata clonata) si èavvicinata all’auto e da là
cominciarono a sparare. La
consigliera e l’autista sono morti a causa dei diversi colpi
ricevuti, mentre l’assistenze è stata ferita ma si è salvata.
Il crimine, nettamente politico (non vi fu alcun tentativo di furto),
è stato presto ricondotto alla violenza legata nella città e alle
negoziazioni tra forze di sicurezza e narcotraffico. Di fatto, nella
stessa campagna elettoral in cui Marielle era stata eletta, almeno 15
candidati sono stati assassinati. Un aspetto che chiama l’attenzione
è che 5 delle 11 telecamere di sicurezza che avrebbero potuto
fornire dati sul tragitto delle auto erano state spente. Ma comunque,
poco prima dell’anniversario dell’omicidio, due ex poliziotti
della città di Rio sono stati arrestati: Ronnie Lessa e Élcio
Vieira de Queiroz. Quest’ultimo è imputato per essere stato
l’autista del Chevrolet, mentre Lessa è accusato di essere
l’autore degli spari. Quest’ultimo, inoltre, risiedeva in un
condominio nel quartiere Barra da Tijuca, dove si trova anche la
proprietà in cui abitava in quel momento il presidente Bolsonaro e
uno dei suoi figli.
Quali sono i legami con il presidente?
I sospetti sulla relazione della famiglia
presidenziale con la morte di Marielle sono iniziati con l’arresto
degli accusati. Inoltre, per quanto riguarda Lessa, oltre a risiedere
nello stesso condominio del presidente, va segnalato che la figlia
era la fidanzata del figlio minore di Bolsonato e i due avevano anche
postato foto assieme sui social network. Martedi scorso, si è saputo
che la Polizia Civile di Río de Janeiro ha avuto accesso al quaderno
delle visite di Barra de Tijuca e ha preso la testimonianza del
portiere del condominio. Lo stesso portiere ha affermato che poche
ore prima dell’assassinio l’altro sospettato del crimine, Élcio
de Queiroz, è entrato nel condominio e al momento di presentarsi
all’entrata ed annunciare dove fosse diretto, abbia sostenuto di
recarsi presso la casa numero 58, di proprietà di Bolsonaro. I
registri della Camera dei Rappresentanti – di cui era parte in quel
momento l’attuale presidente – sostengono che Bolsonaro si
trovasse a Brasilia e non a Rio de Janeiro. Nonostante, il portiere
afferma che quando ha chiamato al domicilio per chiedere se Quieroz
poteva entrare, la persone ahc eha risposto abbia affermato “Sono
Jair”. Dopo la diffusione di questa informazione, Bolsonaro ha
pubblicato un video dal vivo su Facebook dove ha smentito le accuse
assicurando che lui si trovasse nella capitale lavorando al Congrwsso
Nazionale, affermando che vi sono prove di tale affermazione su
diversi media e nell ostesso registro elettronico della Camera dei
Deputati. Ha anche lanciato accuse contro il Governatore di Río de
Janeiro, Wilson Witzel del Partito Sociale Cristiano (lo stesso
partito che ha portato Bolsonaro alla presidenza), accusandolo di
aver fatto filtrare dati del processo per sporcare la sua immagine.
Il PSOL, il partito di Marielle, ha chiesto questo mercoledì che il
presidente non interferisca nelle indagini e che sia disponibile a
dare spiegazioni all giustizia quando questa lo richieda.
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