martedì 29 ottobre 2019

pc 29 ottobre - Soldi pubblici per finanziare la propaganda in stile fascista di Salvini-Meloni attraverso Facebook e Youtube

Con l'inchiesta di Report, "La fabbrica social della paura" del 28/10/2019, prosegue la denuncia di come funziona il meccanismo che ha consentito a Salvini e alla Meloni di essere al primo posto in tema di campagna social, e soprattutto, come si finanzia.

Su internet la macchina della paura non dorme mai. Produce notizie false, manipola le informazioni e propaganda dati truccati. Oggi la disinformazione è diventata il principale strumento di lotta politica e il campo di battaglia sono i social network. Facebook e Youtube si sono trasformati nel principale megafono della propaganda neonazista, rilanciata ormai apertamente anche dai leader nazionali dei partiti di destra. I contenuti della macchina della paura diventano virali grazie a inserzioni a pagamento, reti di pagine farlocche e account automatizzati. Si chiamano bot e sui social simulano il comportamento umano per diffondere e amplificare la propaganda di un leader o di un partito.

Morisi, racconta Ranucci sulla scorta del servizio di Milena Gabanelli su Report, gestisce 35 “esperti digitali” che seguono Salvini 24 ore su 24 e veicola messaggi mirati che creano discussione: “La pacchia è finita”, “prima gli italiani”, “i porti sono chiusi”. I messaggi vengono rilanciati attraverso altre pagine, secondo una tecnica che prima su internet veniva chiamata semplicemente spam ma adesso è una raffinata tecnica di influenza digitale.

I soldi della Bestia di Morisi
Poi Ranucci racconta del milione di euro incassati dalle ASL in amministrazione leghista in Lombardia. Dati direttamente o attraverso gara? Le aziende non hanno trovato il tempo di rispondere in due anni. Poi ci sono i 480mila euro partiti dal gruppo al Senato della Lega e arrivati con un giro un po’ tortuoso proprio a Morisi: il 2 maggio 2018, a due mesi dalle elezioni, la cognata di Alberto Di Rubba, Vanessa Servalli, apre una società: la Vadolive srl. Di Rubba, con Andrea Manzoni, è uno dei due collaboratori di Giulio Centemero, tesoriere della Lega indagato a Bergamo per finanziamento illecito. Il gruppo della Lega di Salvini al Senato sottoscrive con questa società un contratto da 480mila euro per comunicare le attività della Lega sui social network, ovvero fare il mestiere di Luca Morisi. La cognata di Di Rubba ha un bar a Clusone in provincia di Bergamo.

Il gruppo della Lega al Senato, che riceve contributi pubblici, stipula un contratto con una società della cognata del dir.amm. del gruppo alla Camera, Alberto di Rubba, che poi gira 87mila € ad alcuni membri dello staff del ministro Salvini, tra cui Luca Morisi.

“E’ legale tutto questo?”, si chiede il conduttore, “Sì, è legale perché la legge permette che si possano affidare i soldi pubblici a chi dicono loro purché siano spesi e rendicontati per le attività istituzionali del gruppo“.

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