Il capo dell'Isis è morto, questa è una buona notizia per i popoli della Siria e dell'area.
Ma l'imperialismo Usa si sente più forte, e questa è una pessima notizia.
Trump usa la testa di Al Baghdadi per cancellare di un colpo la crisi della sua presidenza, per riprendersi alla grande la scena mondiale, per riequilibrare nella zona la posizione dell'imperialismo Usa nei confronti della Russia, e per far capire alla Turchia - diventato membro incontrollabile nella Nato - chi comanda.
Gli Usa si sono liberati di un loro ex alleato/agente nell'area. Questo nessuna parola di Trump o degli imperialisti europei lo può far sparire.
Il trofeo Al Baghdadi, con tutto il contorno di particolari rovesciato in Tv, in internet, ad usum dei media (con Trump che fa il "corrispondente dal fronte" più di qualsiasi giornalista) sulle modalità della sua morte, viene esibito come in passato è stato fatto per Gheddafi, per Saddam.
E se tanto ci dà tanto, come per i popoli quelle uccisioni spettacolari non hanno portato ad alcuna liberazione ma a rendere la situazione ancora più tragica, questa uccisione non porterà alcun vantaggio per le masse popolari e per il popolo curdo.
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