I risparmi killer valgono un premio. Una verità che conosciamo bene: questo sistema è criminale e assassino, l'unica Giustizia è Proletaria
di MARIO CONSANI
Milano,
31 ottobre 2019 - Obiettivi raggiunti e premi
distribuiti nonostante la tragedia. Centotrentamila euro
all’amministratore delegato e quasi 90mila al direttore di
produzione. E poi a scalare da 30mila a 11mila per gli altri
dirigenti, fino ai 1.000 euro lordi per i tecnici. Nel 2018 i
vertici di Rete ferroviaria italiana non hanno certo
rinunciato alle indennità legate ai risultati aziendali
dell’anno prima. Peccato che quei manager siano indagati perché
nel 2017, stando all’accusa, non avrebbero mosso un dito per
sostituire il binario usurato che, spezzandosi, la mattina del 25
gennaio dell’anno scorso, provocò a Pioltello il deragliamento
del treno di pendolari
Cremona-Milano, la morte di tre passeggeri e il ferimento di altri 50.
La distribuzione dei premi di
produzione ai vertici Rfi spunta dagli atti dell’inchiesta
giudiziaria chiusa due giorni fa dalla Procura. Soldi che la
società responsabile della (mancata) manutenzione della rete ha
distribuito sulla base di linee guida aziendali «dalle quali
emerge – si legge – una particolare attenzione agli obiettivi
di due macro tematiche: sicurezza del lavoro e ambiente».
Quella dei passeggeri, evidentemente, era sottintesa. Ora però i
nove addetti premiati - oltre alla stessa società Rfi come
persona giuridica e a presidente e vice dell’Agenzia nazionale
per la sicurezza delle ferrovie - rischiano il processo
per disastro e omicidio plurimo colposo. Ieri gli
inquienti hanno diffuso, in una conferenza stampa, un video con la
ricostruzione «tridimensionale fedelmente riprodotta dalla
realtà» della dinamica del disastro: dal deragliamento fino allo
schianto contro i pali del terzo vagone del convoglio sul quale
viaggiavano le tre vittime. Treno che, se quelle condizioni di
binario fossero state segnalate, avrebbe dovuto viaggiare «a 50
km/h» e invece correva «a 130». Nelle immagini, come
evidenziato dagli investigatori della Polizia scientifica
che hanno condotto le indagini assieme alla Polfer, c’è la
riproduzione «animata della dinamica dell’incidente», dallo
«svio» - con le ruote che saltano nel cosiddetto «punto zero»,
dove un pezzo di rotaia da 23 centimetri si staccò proprio sopra
il giunto «in pessime condizioni» e mai cambiato - fino a quando
il treno uscì dall’asse dei binari producendo «scintille»,
mentre attraversava la stazione di Pioltello. Un video realizzato
con «spezzoni di immagini reali come i filmati tratti dalle
telecamere di sorveglianza, ma anche con elaborazioni
tridimensionali». E che riassume passo passo, ha concluso il
procuratore aggiunto Tiziana Siciliano, «tutte le fasi
dell’evento, durato circa 2 minuti, per 2 chilometri e 300 metri
dal punto zero al punto di quiete», a disastro avvenuto. Verso la
fine della conferenza stampa, due dirigenti della Camera penale
milanese hanno chiesto polemicamente se fossero stati invitati
all’incontro anche i legali degli indagati. Siciliano ha
precisato che tutta la documentazione illustrata era già stata
messa a disposizione dei difensori.Cremona-Milano, la morte di tre passeggeri e il ferimento di altri 50.
Nessun commento:
Posta un commento