martedì 29 ottobre 2019

pc 29 ottobre - TURCHIA Libertà per Müslüm Elma, prigioniero di Erdogan e dell’UE! a cura di SRP info srpitalia@gmail.com



L’attacco della Turchia di Erdogan alla Siria del Nord, il progetto di pulizia etnica della regione, l’alleanza sempre più alla luce del giorno con i jihaidisti dell’ISIS, ha condotto lo sguardo del mondo su quella regione. C’è un’area, però, che incomprensibilmente rimane fuori dai radar: la Turchia stessa.
La guerra di Erdogan è, infatti, anche all’interno delle frontiere turche. Si avvale di ogni strumento possibile, dall’uso spregiudicato della magistratura, ai licenziamenti in tronco per chiunque sia sospettato di non essere allineato al “sultano”, alle misure amministrative e detentive contro oppositori e curdi, fino alla vera e propria tortura. E, purtroppo, la mano di Erdogan, arriva anche oltre i confini turchi, andando a colpire gli oppositori politici.
Müslüm Elma è uno di loro. La sua storia è una storia di resistenza alla repressione dello Stato turco, dal golpe militare del 1980 a oggi. Detenuto e torturato più volte, non si è mai piegato. Oggi il
suo secondino si chiama Germania, il che rende ancor più chiaro quanto le parole pronunciate dai nostri governanti contro Erdogan siano in realtà una summa di ipocrisia. Müslüm Elma, insieme ad altre 9 persone, è accusato di appartenenza e, nel suo caso specifico, di essere a capo di una struttura estera riconducibile al Partito Comunista di Turchia / Marxista Leninista (TIKKO). Il paradosso è che il partito non rientra nella lista delle organizzazioni terroristiche, se non per lo Stato turco! E a niente è valso il fatto che l’arresto di Müslüm Elma si è prodotto sulla base di documenti forniti e firmati da funzionari della polizia turca oggi in carcere proprio per falsificazione di documenti!
I paradossi non finiscono però qui: sapete chi militava in TIKKO? Lorenzo Orsetti, “Orso”, combattente italiano caduto nella guerra di liberazione della Siria del Nord e del mondo intero dal cancro di Daesh/ISIS. Lorenzo è un partigiano del XXI secolo, un ragazzo che ha lottato per la libertà di tutte e tutti noi. E l’ha fatto avvicinandosi a TIKKO, lottando con questa organizzazione.
Qui non si tratta di essere pro o contro TIKKO, di condividerne le posizioni politiche. La lotta per la liberazione di Müslüm Elma è la lotta per la democrazia, per i diritti e per l’inviolabilità dei diritti di base di tutti gli esseri umani. Per questo ci uniamo al coro di voci che ne chiedono la liberazione immediata e la fine della persecuzione. In questione non c’è solo il regime di Erdogan. In realtà ciò che è in discussione è il significato della democrazia in Europa. Con Müslüm Elma siamo tutte e tutti meno liberi.

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