mercoledì 30 ottobre 2019

pc 30 ottobre - Parlano I combattenti di SEREKANIYE

Riceviamo dal fronte della resistenza - traduzione ufficiosa
I combattenti del TKP-ML TİKKO commentano gli epici 12 giorni di resistenza, contro tutti gli sforzi per annientarne le forza militare, nella guerra iniziata con l’invasione del Rojava da parte dello Stato turco il 9 Ottobre 2019.
Parla Munzur Piran
Potresti presentarti?
Ciao, mi chiamo Munzur Piran. Sono venuto in Rojava nel 2015. Sono un un combattente del TKP-ML TİKKO e del Battaglione Internazionale della Libertà.
Come valuti i 12 giorni di resistenza contro la tecnologia e le forze armate oltre il confine, il nono "più grande" esercito del mondo?
Al 3° giorno di occupazione del Rojava da parte dello stato turco noi e altri compagni del TİKKO abbiamo raggiunto il fronte della resistenza a Serekaniye. I compagni si erano mossi già prima dell'invasione e noi ci siamo uniti a loro. Abbiamo combattuto sul fronte fino alla ritirata. È un fatto noto che il nemico sia tecnicamente e numericamente ai primi posti a livello mondiale. Ciononostante, contro questo "grande" esercito per 12 giorni c’è stata un'enorme resistenza.
Ci sono stati scontri, strada per strada, casa per casa, con mura abbattuti a colpi di granate. Gli scontri si sono estesi alla periferia di Serekaniye. Nell'entroterra, ci sono stati intensi scontri all'accesso sud alla città, nella zona di Til Halef, nella zona industriale e nel quartiere di Havarna.
Nel quarto e quinto giorno di resistenza, hanno iniziato le manovre di accerchiamento. Dopo la chiusura del cerchio, i rinforzi e il rifornimento di munizioni sono diventati un problema per noi. C'è stato allora un grosso scontro per rompere l’accerchiamento e trasferire i compagni feriti. Il nemico attaccava principalmente di giorno. A volte riuscivano ad avanzare. Hanno preso alcune strade ma al buio della sera, iniziavamo le nostre operazioni e loro avevano paura d noi. Avevano paure in generale, ma questo era ancora più evidente la sera, quando per paura interrompevano ogni operazione. Lasciarono solo qualche sentinella e retrocedevano al sicuro. Nonostante la loro superiorità numerica e tecnica, in pochi per 12 giorni abbiamo difeso un’area ristretta con una forte resistenza. Nonostante il cessate il fuoco, di tanto in tanto ci sono stati ancora attacchi e scontri.
C’è stato sostegno di massa da parte del popolo del Rojava alla resistenza sul fronte
di Serekaniye? Avete saputo delle azioni di solidarietà in molti altri paesi?
Dove eravamo noi non c’erano reti di comunicazione. Non potevamo usare telefoni perché lo Stato aveva interrotto la rete. L'accesso a Internet era molto limitato. Ciononostante, ricevevamo notizie dai compagni che arrivavano. Sapevamo che c'erano azioni di sostegno in molte parti del mondo e, naturalmente, questo ci dava morale. Ovviamente sono state molto importanti e preziose, ma la fonte più importante di morale era quando riprendevamo al nemico il terreno perduto.
Cosa puoi dirci della propaganda dello stato Turco che diceva che concentrava forze militari lungo il confine e ha poi lanciato l'invasione e i bombardamenti per “porre fine al terrore”? Si è diffusa la notizia che lo Stato turco ha impiegato in guerra bande di irregolari …
Noi e il nostro popolo lo sappiamo molto bene. I discorsi sulla "zona di sicurezza" dello Stato turco sono una copertura dell’aggressione al popolo curdo. “Prima abbiamo cancellato dalla regione dall'ISIS. Ora cancelliamo l'YPG/YPJ e parte dell'FSA (Libero Esercito Siriano) e infine, usando il regime, elimineremo l’intero FSA”. Questo è il loro piano, ognuno cerca di pulire il proprio giardino. Per noi comunisti, l'atteggiamento degli USA e degli altri Stati imperialisti non è una sorpresa. Nei dodici giorni di guerra io non ho visto un solo soldato turco! I combattenti delle forze di liberazione hanno combattuto contro bande dispiegate al posto dei soldati turchi, ma la stampa turca ha riferito che i soldati turchi sono entrati e preso posizione nella regione. In realtà hanno combattuto bande disordinate, anche se ovviamente addestrate. A queste bande addestrate hanno fornito il supporto di carri armati, blindati, bombardamenti aereo e droni, e ci sono forti grandi scontri.
Il giorno prima del "cessate il fuoco" hanno attaccato ancor più intensamente. Lo Stato turco ha chiuso con blocchi di muratura la ritirata alle bande, per impedirgli la fuga. Via via ergevano altri muri di blocco, così le bande non potevano scappare ed erano costrette a combattere. Nonostante numeri bassi e munizioni scarse, la resistenza sarebbe continuata ben più di 12 giorni. Il cessate il fuoco è stato dichiarato in seguito alla resistenza agli attacchi pesantissimi. Non sono riusciti ad avanzare, i soldati turchi e le bande non hanno ottenuto ciò che volevano.
Abbiamo fatto miracoli, siamo sopravvissuti a massicci bombardamenti. Penso che i 12 giorni di resistenza di Serekaniye siano stati decisivi. Siamo stati grandi in tutto, dal trasferimento dei feriti ai rinforzo, all'uso dei tunnel contro gli attacchi. Soprattutto, per tutti noi sul campo, i compagni del coordinamento, la fermezza, il morale, la pazienza di Heval Şervan sono stati un grande esempio.
La fermezza e il coraggio di Heval Şervan, insieme alla sua abilità nel combattimento sono una delle cose che non dimenticherò mai per tutta la vita. È una delle persone che non dimenticherò mai.
Grazie!
Grazie a voi.

Parla Tekoşer Partizan
Potresti presentarti?
Ciao, mi chiamo Tekoşer Partizan. Sono venuto in Rojava nel 2016. Sono un un combattente del TKP-ML TİKKO e del Battaglione Internazionale della Libertà.
Come valuti i 12 giorni di resistenza contro la tecnologia e le forze armate oltre il confine, il nono "più grande" esercito del mondo?
Prima di parlare della resistenza contro un "grande" esercito, vorrei parlare brevemente del Battaglione Internazionale della Libertà (IFB, composto da MLKP, DKP/BÖG, MKP, TKEP/L e altri). Perché l’IFB ha avuto un rapporto speciale con Serekaniye. Perché un rapporto che è iniziato nel 2015, quando l’IFB è arrivato per la prima volta nel Cantone di Cizire e si è stabilito a Serekaniye, ed è da allora che questo rapporto continua. L'IFB vi ha stabilito il suo quartier generale ed è rimasto in quelle zone per almeno 2 anni. Abbiamo stabilito una rapporto stretto col popolo della regione. Perciò, quella di Serekaniye è una regione con cui abbiamo un forte legame emotivo. Penso che questi sentimenti abbiano rafforzato la nostra determinazione e resistenza.
Anche durante la rivoluzione del Rojava, nel 2012, anche allora a Serekaniye c'erano le bande, come ora, e il popolo si organizzò sotto guidato dai nostri compagni e amici. A Serekaniye il popolo ha combattuto contro le bande per difendere le sue terre. Perciò non potevamo lasciare la città, perché questa città era importante, sia per il movimento di liberazione nazionale curdo che per l’IFB, perché sappiamo che il popolo Serekaniye è determinato ad organizzarsi. Per questi due importanti motivi la ritirata è stata la nostra ultima opzione. Perciò abbiamo resistito con determinazione per 12 giorni.
C’è stato sostegno di massa da parte del popolo del Rojava alla resistenza sul fronte di Serekaniye? Avete saputo delle azioni di solidarietà in molti altri paesi?
In realtà, nel pieno della guerra, non eravamo molto consapevoli di quanto stava accadendo nel mondo. Non avevamo internet. Quando avevamo segnale, usavamo il telefono per comunicare con i compagni nelle altre posizioni. Anche se sei un bravo combattente, in battaglia a volte puoi sentirti un po' demoralizzato. In questo tipo di situazione, i disturbi psicologici sono molto comuni. Io, ad esempio, ho avuto una piccola crisi il 7° giorno. Poi, quando ho parlato con i compagni lontani, quando mi hanno detto che in molte parti del mondo c'erano azioni, che gli occhi di tutti erano puntati sulla resistenza di Serekaniye, questo ha avuto su di me un effetto positivo. Lo stesso è stato tutti gli altri compagni. Anche se abbiamo saputo con ritardo che in tutto il mondo erano iniziate azioni, questo ci ha dato morale e grande motivazione. Sapere che non sei solo, sentirti sostenuto, pesa sul morale della resistenza. Ti ricorda per che cosa stai combattendo. Quando abbiamo avuto informazioni sulle azioni e ci siamo sentiti supportati dai compagni, questo ci ha dato forza.
Cosa puoi dirci della propaganda dello stato Turco che diceva che concentrava forze militari lungo il confine e ha poi lanciato l'invasione e i bombardamenti per “porre fine al terrore”? Si è diffusa la notizia che lo Stato turco ha impiegato in guerra bande di irregolari …
Non abbiamo sentito le notizie, le abbiamo vissute in prima persona. Hanno che lo stato turco ha inviato le sue truppe in alcuni siti importanti, ma io personalmente non ho visto nessun soldato turco. Se ci sono soldati turchi che hanno attraversato il confine, non hanno partecipato ai combattimenti, hanno solo sparato colpi di mortaio, fatto voli di ricognizione ecc. Per 12 giorni non ho visto altri combattenti, se non quelli delle bande irregolari. Ovviamente queste bande sono state organizzate in Turchia. Secondo i compagni che hanno combattuto durante la rivoluzione del Rojava, affrontando le bande dell’ISIS, queste bande a Serekaniye erano meglio addestrate, combattevano in modo più professionale ed efficace.
Grazie!
A voi!.

Parla Delil Qamışlo
Potresti presentarti?
Ciao, mi chiamo Delil Qamışlo. Sono qui come combattente internazionalista da due anni. Comatto il nemico, ma soprattutto me stesso. Da ultimo ho combattuto il nemico sul fronte di Serekaniye.
Come valuti i 12 giorni di resistenza contro la tecnologia e le forze armate oltre il confine, il nono "più grande" esercito del mondo?
Questa è una domanda importante. Perché abbiamo affrontato un numero strategicamente significativo di truppe nemiche equipaggiate con alta tecnologia. In questa situazione, posso dire che non è stato facile resistere ai sistemi di tracciamento termica o laser. Sono stato una piccola parte di una grande resistenza, ma anche da piccola parte, mi sono battuto con forza. Eravamo consapevoli dell’importanza di ciò che facevamo. Questa è la ragione del buon esito di questa resistenza. Nel complesso, posso dire che in pochissimi abbiamo resistito all'esercito dotato di armi pesanti e ad alta tecnologia. Vorrei anche aggiungere qualcosa sulla strategia dei rivoluzionari. Ogni rivoluzionario ha combattuto da solo, in edifici vuoti. La maggior parte della popolazione era fuggita, ma i rivoluzionari hanno resistito con poca forze ma un alto morale, per salvare la città.
C’è stato sostegno di massa da parte del popolo del Rojava alla resistenza sul fronte di Serekaniye? Avete saputo delle azioni di solidarietà in molti altri paesi?
Prima di tutto, i collegamenti con il mondo esterno non erano buoni, non avevamo accesso a Internet. Ma quando abbiamo visto dei civili che cercavano di raggiungerci on convoglio, questo ha avuto un forte impatto su di noi. Abbiamo iniziato tutti a ballare, è stata una bellissima sensazione. Queste cose sono molto importanti per la durata della resistenza. Il sostegno dell’informazione e dei civili è stato molto importante per mantenere alto il morale dei combattenti rivoluzionari. Ho danzato anch’io ed è stato bellissimo. Bellissimo. È la sola per esprimere ciò che ho sentito. Come ho detto, le possibilità di avere comunicazioni col mondo esterno, specialmente sul fronte, erano molto limitate. Quando sei sul fronte, per mantenere alto il morale puoi contare su te stesso. La fiducia è molto importante e conta davvero. Ma fidarsi dei compagni con cui combatti è importante quanto fidarti di te stesso. Fidarsi dei tuoi compagni, sapere che saranno lì quando ne avrai bisogno, mantiene alto il morale in battaglia.
Cosa puoi dirci della propaganda dello stato Turco che diceva che concentrava forze militari lungo il confine e ha poi lanciato l'invasione e i bombardamenti per “porre fine al terrore”? Si è diffusa la notizia che lo Stato turco ha impiegato in guerra bande di irregolari …
Per lo più ho combattuto da cecchino. Ho affrontato decine di attacchi dall’Est e Nord della città. In questi attacchi, durante tutta la resistenza, ho incontrato solo tanti elementi gang. Per 4 giorni ho dormito poco e non ho visto nemmeno un soldato turco. I soldati turchi partecipavano agli attacchi principalmente con bombardieri e i ricognitori, ma erano le bande che attaccando sul campo. Abbiamo resistito a migliaia di loro. Dalla mia postazione ne potevo vedere a migliaia mentre si avvicinavano per attaccarci. Pare che hanno trasportato mercenari da Idlib. Bande che dicono di combattere per l'Islam ma in realtà sono qui per soldi e bottino di guerra. Non mi sento chiamarli uomini, soggetti capaci di fare un genocidio per soldi.
Si dice che la guerra crei uno stato emotivo lacerante ma anche che, pure in guerra, la vita continua comunque. Vorresti dire qualcosa sulla guerra, la resistenza e la vita al fronte?
La mia esperienza di guerra è stata fantastica. Come si sa, si la parola fantastica per esprimere emozioni troppo incredibili per essere vere. Abbiamo anche perso dei nostri compagni, con cui avevamo condiviso tanto durante la guerra. Per giorni abbiamo dovuto combattere mangiando solo ciò che potevamo trovare, questa era la situazione che abbiamo dovuto affrontare. Quando, giorni dopo, ho avuto l'opportunità di farmi una doccia e lavarmi i denti, mi sono sentito rinascere. Una volta, per dolce (!) abbiamo mangiato qualcosa che doveva essere fatto di noccioline ma non conteneva arachidi! Era qualcosa fatto con melanzane e prezzemolo, ma era delizioso. Anche le relazioni umane sul fronte sono indimenticabili. Persone del tutto estranee l'una all'altra stabiliscono subito relazioni strette e da compagni. Posso dire che queste relazioni da compagni sono le cose più indimenticabili.
Grazie!
A voi!.

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