"Alla Cavallerizza nessun festival o sgomberiamo subito"
Palomba: «Niente
spettacoli al chiuso o all’aperto». Era in programma la kermesse
«Manége à trois+1», tre giorni di show e workshop
«Non ci dovranno essere spettacoli o esposizioni, al chiuso o
all’aperto, all’interno della Cavallerizza Reale. Altrimenti firmerò
subito un’ordinanza per preservare quell’area». L’ultimatum del Prefetto
Claudio Palomba è arrivato giovedì mattina al termine di un incontro
con la sindaca Chiara Appendino, l’assessore al Patrimonio Antonino
Iaria e una delegazione dell’assemblea 14:45. Durante la riunione ai
rappresentanti del collettivo è stato chiesto di sospendere, per ragioni
di sicurezza, il festival «Manége à trois+1», una tre giorni di
spettacoli e workshop che sarebbe dovuta iniziare questa mattina.
Come vogliono cancellare Cavallerizza come reale spazio sociale e consegnarla al potere locale e alle clientele politico culturale e alla speculazione immobiliare
Dopo l’incendio divampato lunedì alle Pagliere è stato avviato un
percorso per mettere in sicurezza il complesso sabaudo. L’obiettivo
finale è la «liberazione» della Cavallerizza dopo un’occupazione durata 5
anni, ma senza azioni di forza. Uno «sgombero dolce», sul modello del
Moi. Il primo banco
di prova sarà la giornata di oggi: nella Cavallerizza non saranno tollerati assembramenti, ma agli occupanti sono state offerte sedi alternative (all’aperto) per lo svolgimento festival. «La proposta ci sembra sia stata valutata favorevolmente dalla delegazione che l’ha sottoposta all’approvazione dell’Assemblea — continua il Prefetto — mi auguro un riscontro positivo, che rappresenterebbe un ottimo segnale per i passaggi futuri». Da prefettura e amministrazione comunale è infatti partita anche la proposta di attivare un nuovo tavolo operativo — a partire da lunedì, ore 14,30 — per
discutere delle questioni legate all’utilizzo degli spazi storici della Cavallerizza e in particolare del Regolamento relativo ai beni comuni destinati allo svolgimento di attività artistiche e culturali. In attesa che si concludano le indagini sul rogo, Palomba ha sottolineato che uno degli obiettivi da perseguire è proprio l’avvio di un iter di regolarizzazione che permetta di ospitare legalmente realtà dell’associazionismo senza fini di lucro che operano nel campo dell’arte e della cultura: «Non ci devono più essere dubbi interpretativi sulle possibilità di utilizzo — aggiunge Palomba — e tutti gli aspetti devono essere incanalati, in tempi ristretti, verso la piena legalità. Di tutto il resto si occuperà il Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica». Gli occupanti però dovranno portare via tutte le proprie cose. Il vuoto, in quello spazio, si creerà comunque. Volenti o nolenti. L’assessore Iaria, sul tema, rimane infatti vago: «Ci saranno le verifiche tecniche sulla sicurezza e decideremo il tutto». Alla domanda se potranno rimanere o meno negli spazi in attesa del regolamento dei beni comuni «che approveremo presto» preferisce non rispondere.
di prova sarà la giornata di oggi: nella Cavallerizza non saranno tollerati assembramenti, ma agli occupanti sono state offerte sedi alternative (all’aperto) per lo svolgimento festival. «La proposta ci sembra sia stata valutata favorevolmente dalla delegazione che l’ha sottoposta all’approvazione dell’Assemblea — continua il Prefetto — mi auguro un riscontro positivo, che rappresenterebbe un ottimo segnale per i passaggi futuri». Da prefettura e amministrazione comunale è infatti partita anche la proposta di attivare un nuovo tavolo operativo — a partire da lunedì, ore 14,30 — per
discutere delle questioni legate all’utilizzo degli spazi storici della Cavallerizza e in particolare del Regolamento relativo ai beni comuni destinati allo svolgimento di attività artistiche e culturali. In attesa che si concludano le indagini sul rogo, Palomba ha sottolineato che uno degli obiettivi da perseguire è proprio l’avvio di un iter di regolarizzazione che permetta di ospitare legalmente realtà dell’associazionismo senza fini di lucro che operano nel campo dell’arte e della cultura: «Non ci devono più essere dubbi interpretativi sulle possibilità di utilizzo — aggiunge Palomba — e tutti gli aspetti devono essere incanalati, in tempi ristretti, verso la piena legalità. Di tutto il resto si occuperà il Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica». Gli occupanti però dovranno portare via tutte le proprie cose. Il vuoto, in quello spazio, si creerà comunque. Volenti o nolenti. L’assessore Iaria, sul tema, rimane infatti vago: «Ci saranno le verifiche tecniche sulla sicurezza e decideremo il tutto». Alla domanda se potranno rimanere o meno negli spazi in attesa del regolamento dei beni comuni «che approveremo presto» preferisce non rispondere.
Ma in assemblea, mercoledì sera, ha cercato di quietare gli animi:
«Sono assessore da un mese, magari conosco poco la vostra realtà, ma
poca importa: nel mandato che abbiamo c’è sempre stata la promozione
delle esperienza civica e artistica della Cavallerizza». In principio,
c’era anche la promessa di restituirla al pubblico che, però, è stata
smentita dall’orientamento del nuovo masterplan in costruzione. Agli
occupanti non vanno giù le trattative con i privati. «Forse chi c’era
prima di me ha esagerato con la teoria, mentre il compito politico che
mi sono dato come amministratore è calare le parole nella realtà. La
questione sono i soldi» Che si traduce: il Comune non può fare a meno
dello «spezzatino», ma cercherà di ottimizzare la parte pubblica. «Dopo
la Scuderia Alfieriana — svela Iaria — il Comune acquisirà, ceduta da
Cdp, anche la manica posteriore». Gli spazi posti al primo terra che si
affacciano sulla Rotonda di Castellamonte. «Saranno destinate alle
attività artistiche», promette.
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