Effetto
Morselli sul management di ArcelorMittal: Arturo Ferrucci, di
provenienza Thyssen, da domani sarà il nuovo direttore delle Risorse
umane di ArcelorMittal Italia, subentrando ad Annalisa Pasquini.
Questo
cambio ha chiaramente a che fare con chi opera sull'organizzazione del
personale, sui lavoratori, e quindi inevitabilmente avrà effetti sui
lavoratori.
Scrive
il Sole 24 Ore: "L'avvicendamento in uno snodo così importante della
fabbrica mette in luce due cose: in primo luogo che la Morselli sta
cominciando a costruire una squadra di persone alei vicine che con lei
hanno condiviso precedenti esperienze di gestione (leggi: tagli di posti di lavoro - ndr).
Eppoi che la ristrutturazione della forza-lavoro sarà uno degli
aspetti su cui si concentrerà la cura Morselli nei confronti di
un'azienda che oltre ad essere colpita dalla crisi di mercato,perde anche
due milioni di euro al giorno"
(crisi
che si prospettava già da un anno fa, quando la Mittal si è presa
l'Ilva,acquisita proprio per essere più forte nella guerra commerciale,
più competitiva nei mercati,
ora la crisi viene usata per mettere fuori
altre migliaia di lavoratori - come peraltro voleva già in fase di
accordo dell'anno scorso - ndr).
Continua
il giornale: "Un'indicazione importante è già venuta dall'incontro che
la stessa Morselli ha avuto il 30 ottobre con i Ministri del Lavoro e
del sud, in cui ha prospettato un quadro di criticità ce renderebbero
difficili gli impegni assunti sul fronte produttivo e
occupazionale...reputa non più realistico il mantenimento dell'obiettivo
di 8200 a Taranto".
Di
questo se ne riparlerà nell'incontro di metà novembre, ma già i
ministri si sono detti disponibili ad "approfondire e verificare tutte
le condizioni e gli strumenti per affrontare e risolvere le criticità
manifestate..."
Che in concreto vorrà dire altra cassaintegrazione per più lavoratori, se non peggio...
In
tutto questo che fanno i Sindacati? Si pregiano degli incontri a Roma
(anche l'Usb appena ha ottenuto l'incontro ha revocato ogni iniziativa
di lotta), si dicono preoccupati, ma come hanno fatto finora, firmeranno
altra cassa integrazione.
Che
fanno gli operai? Purtroppo ancora niente! Non imparano dalle lezioni
del recente passato e prendono solo "mazzate", mentre il clima di
lamenti, preoccupazione, sfiducia non si trasforma ancora in
organizzazione autonoma e lotta.
Proviamo a cambiare strada.
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