Ministri
deboli e poco significativi si sono succeduti nei recenti governi
dell’imperialismo italiano, figure squalificate di “marionette”
dei militari, come è stata la Pinotti dei governi di centrosinistra
e l’attuale Trenta.
I
portavoce dei militari, però, attraverso articoli di stampa vogliono
di più di quello che hanno avuto e perorano un incremento delle
spese militari.
Scrive
uno di questi, Alessandro Orsini, su Messaggero: “I paesi europei
che per popolazione, ricchezza, potrebbero diventare grandi potenze,
Francia, Germania, Inghilterra, Italia, non lo sono riusciti a
diventare”. E qui gli sfugge che Hitler ci riuscì: “Hitler fu
vicino al traguardo dell’egemonia in Europa, ma gli americani si
dissanguarono per ostacolarlo, alleandosi perfino con i sovietici”.
Oggi,
quindi, mentre gli Stati Uniti sono impegnati a contrastare la nuova
Cina imperialista e concentrano gli investimenti maggiori in
quell’area, è, secondo questo autore, necessario che gli Stati
imperialisti europei crescano e si conquistino questo ruolo di
potenza.
Questo
scenario internazionale, grossolano, ha lo scopo però a dare valore
a ciò che ad Orsini interessa:
“Tutto
questo aiuta a comprendere meglio il Documento programmatico
pluriennale 2019/2021, presentato alcuni giorni fa dal Ministro
Trenta, in cui si legge che l’Italia sta aumentando la spesa per la
Difesa: “nel 2019 l’Italia spenderà poco più di 21 miliardi
euro, pari a 1,2% del Pil previsionale, rimanendo però ancora
lontana dalla spesa minima richiesta ai paesi nato, pari al 2% del
Pil”.
Quindi,
mentre il governo fascio-populista strilla ai controlli e
condizionamenti che gli vengono dalla UE e ne accetta in sostanza i
tagli alle spese sociali, agli investimenti per il lavoro e perfino a
quelli che ritengono essere i loro ‘cavalli di battaglia’; sul
fronte delle spese militari e gli interessi dell’imperialismo Usa,
Europa, ecc. fanno giganteschi aumenti e ne annunciano altri ancora
più consistenti.
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