Salvini, Savoini e quella cena a Mosca alla vigilia del Metropol
Qualche ora prima, al termine del convegno organizzato da Confindustria Russia, il leader leghista ebbe un incontro coperto della «massima riservatezza»
La sera precedente la riunione
all’hotel Metropol di Mosca, il 17 ottobre 2018, il ministro
dell’Interno Matteo Salvini cenò con Gianluca Savoini. Con loro, al
ristorante Rusky all’85esimo piano del grattacielo Eye, c’erano altre
sei persone. Qualche ora prima, al termine del convegno organizzato
all’hotel Lotte da Confindustria Russia, il leader leghista ebbe invece
un incontro coperto dalla «massima riservatezza». Quanto basta per
alimentare nuovi e inquietanti interrogativi su quella trasferta del
vicepremier e sulla trattativa che proprio Savoini e altri due italiani
stavano conducendo con tre cittadini russi per far arrivare
finanziamenti alla Lega per 65 milioni di dollari attraverso la vendita
di carburante.
L’appuntamento segreto
Si
torna dunque a quel 17 ottobre 2018, quando Salvini va a Mosca per
partecipare all’assemblea di Confindustria Russia. Pronuncia un discorso
di grande vicinanza, «io qua mi sento a casa mia, in alcuni Paesi
europei no», dice alla platea. Secondo il programma ufficiale reso noto
dall’ambasciata
deve ripartire per l’Italia al termine dell’evento.
Savoini, che si intrattiene con i giornalisti al seguito, lo conferma.
In realtà Salvini lascia la sala, ma rimane a Mosca. Forse proprio in
quell’albergo dove — come conferma adesso lo staff — ebbe un incontro
segreto di circa un’ora. Nessuno al momento vuole dire chi fosse
l’interlocutore.
Il settimanale L’Espresso
aveva ipotizzato che abbia visto Dmitry Kozak, vice primo ministro
russo con delega all’energia che non può entrare in Europa perché
inserito nella lista dei politici sanzionati dall’Ue. Salvini qualche
mese fa ha risposto genericamente: «Ho incontrato tantissimi esponenti
del governo russo, adesso non mi ricordo se nella notte del 17-18, ma ho
incontrato tanti ministri, tanti sottosegretari, tanti imprenditori, ma
lo faccio sempre quando vado all’estero». Finora nessuno sapeva che
cosa fosse accaduto dopo, tanto che da giorni si parla di un mistero di
12 ore nella visita di Salvini. L’unica foto ufficiale risale infatti
alla mattina del 18 ottobre alle 11.07 quando Salvini posta su Twitter
una sua immagine: «Spuntino dietetico in aeroporto a #Mosca, dopo aver
incontrato imprenditori italiani e ministri russi, si riparte direzione
#Bolzano! Chi si ferma è perduto, vi abbraccio».
La cena per otto
In
realtà, si scopre adesso, Salvini era andato a cena proprio con
Savoini. L’appuntamento è al Rusky, panoramico ristorante noto per la
sua vista mozzafiato e per l’ice bar. Al tavolo con il ministro ci sono
Savoini, il presidente di Confindustria Russia Ernesto Ferlenghi, il
direttore di Confindustria Russia Luca Picasso, il consigliere
strategico di Salvini Claudio D’Amico, che con Savoini condivide la
gestione dell’associazione Lombardia-Russia. E tre uomini dello staff
del ministro: capo della segreteria, portavoce e uno degli addetti alla
comunicazione.
Appena 12 ore dopo, esattamente
alle 9.30 del 18 ottobre, Savoini entrerà al Metropol per incontrare i
tre russi insieme con l’avvocato Gianluca Meranda e Francesco Vannucci.
Argomento: i finanziamenti alla Lega. Possibile che durante la cena non
si parlò di quella riunione che doveva tenersi a breve? «Ci occupammo di
altro», smentisce lo staff. Salvini — dopo aver categoricamente
smentito di «aver mai preso un rublo» — ha finora detto che lui non ne
sapeva nulla. Fabrizio Candoni, fondatore di Confindustria Russia ha
però raccontato di essere stato «invitato all’hotel Metropol e a
Salvini, che era stato invitato anche lui, ho sconsigliato di andare».
Dunque tutti sapevano che ci sarebbe stata quella riunione, compreso il
vicepremier. E allora perché negarlo pubblicamente? Del resto che quella
missione a Mosca potesse essere per lui strategica lo dimostra anche il
fatto che decise di non portare con sé il consigliere diplomatico del
Viminale, preferendo inserire nella delegazione Claudio D’Amico, che è
il suo consigliere a Palazzo Chigi e con Savoini ha fondato
Lombardia-Russia.
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