da contropiano
Come se niente fosse (ignorando il RussiaGate sulle sue spalle), come se fosse lui il primo ministro oppure quello dell’economia, con a fianco il defenestrato-condannato-inquisito Armando Siri (tanto per far capire che della legalità lui se ne fotte ampiamente, usandola solo quando gli serve), Salvini ha convocato al Viminale il primo vertice della storia in cui le parti sociali (imprese e sindacati) si sono sentiti spiegare dal ministro di polizia una… riforma fiscale.
Vergogna per chi ha accettato di avallare questa che è una “sgrammaticatura istituzionale” di grande rilevanza, e che si è visto presentare un piatto parecchio avariato.Chi ha accettato questo confronto si assume una responsabilità grave che nessun atto sindacale di riparazione potrà risanare.
Come se niente fosse (ignorando il RussiaGate sulle sue spalle), come se fosse lui il primo ministro oppure quello dell’economia, con a fianco il defenestrato-condannato-inquisito Armando Siri (tanto per far capire che della legalità lui se ne fotte ampiamente, usandola solo quando gli serve), Salvini ha convocato al Viminale il primo vertice della storia in cui le parti sociali (imprese e sindacati) si sono sentiti spiegare dal ministro di polizia una… riforma fiscale.
Facciamo i conti della serva. La formula di flat tax al 15% presentata a imprese e sindacati cancella tutte le detrazioni fiscali oggi esistenti e le sostituisce con un unica deduzione che può arrivare al tetto di 3.500 euro. Un normale dipendente pubblico
che dichiara 23 mila euro annui lordi (un impiegato normale, non un dirigente), ha oggi detrazioni mensili per 290 euro che, moltiplicate per 13 mesi, fanno 3.700 euro.
Se poi questo impiegato ha figli che vanno ancora a scuola o all’università oppure va al lavoro con l’abbonamento ai mezzi pubblici, ogni anno può detrarre altre spese per 1.000-1.500 euro con detrazioni al 20%. Insomma, ci perde in modo secco. Mentre chi dichiara 50 mila euro o oltre, ci guadagna parecchio. Un pacco.
C’è però da considerare anche la ripartizione territoriale dei redditi. E indovinate quali sono le regioni dove si concentrano di preferenza i redditi da 55 mila euro? In Emilia Romagna, nel nordest e in Lombardia.
E’ insomma un avvio di secessione fiscale, a danno dei redditi medio bassi delle periferie e del Sud.
che dichiara 23 mila euro annui lordi (un impiegato normale, non un dirigente), ha oggi detrazioni mensili per 290 euro che, moltiplicate per 13 mesi, fanno 3.700 euro.
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