Vessazioni e frattaglie di pollo come cibo: i quattro truffavano sui fondi pubblici e avevano messo su un vero lager
globalist
17 luglio 2019
Con l'operazione Patroclo la Guardia di Finanza di Imperia ha messo fine alle umiliazioni e alle vessazioni inflitte ai migranti ospitati nei centri di accoglienza gestiti dalla cooperativa sociale piemontese Caribù il cui responsabile, con sorella e fidanzata, e un avvocato di Torino sono finiti in
carcere accusati a diverso titolo di associazione a delinquere finalizzata alla truffa e autoriciclaggio in concorso.
I migranti venivano trattati come animali, veniva dato loro da mangiare polmone e frattaglie di pollo che, dice il magistrato, "non daremmo nemmeno ai gatti".
Secondo la Guardia di finanza, sul milione e 700 mila euro di fondi pubblici erogati per la gestione dei centri di accoglienza se ne sono intascati 1,3 milioni che sono serviti a pagare i mutui di immobili acquistati nel Ponente ligure ma anche biancheria intima e altri oggetti personali. Gianni Morra, 62 anni, residente a Cuneo, la sua compagna Manuela De Mita, 48 anni di Asti, l'avvocato torinese Guido Tabasso, 67 anni e la sorella di Morra, Antonella, 58 anni avevano creato il meccanismo perfetto: comunicavano quotidianamente alla prefettura, raddoppiandolo, il numero dei migranti presenti nei centri di Sanremo e Vallecrosia e sovrafatturavano i costi solo parzialmente affrontati per erogare ai migranti i servizi previsti in base all'appalto pubblico. Dieci gli indagati in stato di libertà: tra questi anche una ex funzionaria della Prefettura di Imperia e due commercialisti che fungevano da consulenti.
Intanto, dalle intercettazioni emergono particolari raccapriccianti. Come quella della conversazione tra Morra e Tabasso:
«...Nella riunione - dice Morra -, io seduto e loro tutti in piedi. A un certo punto dico "questa è una famiglia", qua e là su e giù. Esce fuori uno con il dito puntato (riferito a un migrante, ndr) e mi dice: 'il business è tuo, guadagni te i soldi' [...]. L'ho preso per i capelli, gli ho tirato un calcio nelle giunture delle gambe, si è inginocchiato da solo...». E Tabasso «...Eeh appunto...». Ancora Morra: «... subito, subito! Poi stava andando via questo qua ... vieni un po' qua! gli ho detto. Vai a cambiarti va! che adesso ti faccio diventare bianco, dai il bianco ai muri!».
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