mercoledì 3 aprile 2019

pc 3 aprile - CHE I LAVORATORI RISCHINO LA VITA... LA SICUREZZA E' UN COSTO CHE VA TAGLIATO PER DIFENDERE I PROFITTI DEI PADRONI

(dalla stampa) - Il governo ha tagliato i fondi contro gli infortuni e la sicurezza sul lavoro
Per fare uno sconto fiscale agli imprenditori sono stati ridotti gli incentivi a migliorare la sicurezza sul lavoro, mentre rischiano di essere tagliati i rimborsi in caso di infortunio

Questa settimana il vicepresidente del Consiglio e ministro del Lavoro Luigi Di Maio ha annunciato su Twitter un taglio delle imposte sul lavoro pagate dagli imprenditori che in alcuni casi arriverà fino al 30 per cento. Quello che non ha spiegato è che il taglio sarà finanziato da un taglio di circa mezzo miliardo in tre anni ai fondi che servono a incentivare gli imprenditori a migliorare la sicurezza sul posto di lavoro. Inoltre, secondo una recente sentenza della Cassazione, la nuova legge ridurrà le possibilità per i lavoratori di ottenere rimborsi in caso di infortunio.

Il taglio di cui parla il leader del Movimento 5 Stelle riguarda i premi INAIL, un’imposta pagata in parte dal datore di lavoro e in parte dal lavoratore che serve a finanziare l’assicurazione per malattia professionale dei lavoratori e i rimborsi in caso di infortunio.
La revisione dei vecchi premi era attesa da molto tempo, sia dai sindacati che dalle imprese. La legge
ha operato una revisione delle attività lavorative a cui si applicano i premi INAIL, eliminando quelle obsolete e aggiornandosi ai nuovi impieghi (introducendo per esempio la figura dei “rider” che si occupano di consegne a domicilio). La nuova legge prevede anche un aumento di cento milioni di euro delle tabelle compensative per i danni biologici subiti dai lavoratori.

La novità principale della revisione però è il taglio dell’importo che dovrà essere pagato dagli imprenditori. Il tasso medio del premio è passato infatti dal 26 per mille al 17 per mille, una riduzione di circa il 30 per cento. Questo taglio resterà in vigore per tre anni; nel 2021 si procederà a un nuovo esame della situazione ed eventualmente a una nuova revisione. Il taglio costerà alle casse dell’INAIL circa 1,7 miliardi di euro nei suoi primi tre anni di applicazione.
Per ripianare questo buco nel bilancio dell’INAIL generato dal taglio delle tasse agli imprenditori, la legge di stabilità approvata lo scorso dicembre stabilisce esplicitamente, al comma 1.122, una serie di tagli ai fondi destinati a incentivare la prevenzione degli infortuni e agli sconti per chi migliorava la sicurezza nella propria azienda (che erano stati aumentati proprio nel 2018). Questi tagli ammontano a poco meno di 500 milioni di euro in tre anni.

Commentando la decisione del governo, Giovanni Luciano, presidente del Consiglio di indirizzo e vigilanza dell’INAIL, ha ricordato che l’INAIL è attualmente in attivo di 1,7 miliardi di euro e che quindi «le risorse si possono trovare altrove nel bilancio. Invece, adesso, abbiamo il taglio degli incentivi e delle premialità per la prevenzione, e l’aumento risibile e parziale delle prestazioni a favore dei lavoratori».

La revisione è invece apprezzata dalle associazioni degli imprenditori e dalla Lega.
La decisione di ridurre i fondi per la prevenzione degli infortuni arriva mentre gli ultimi dati INAIL, dicono che nel primo bimestre del 2019 il totale degli infortuni è in leggero aumento
La revisione del sistema sembra inoltre introdurre anche un altro effetto negativo per i lavoratori.
I lavoratori non potranno più richiedere ai propri datori di lavoro tutti gli indennizzi non coperti dell’assicurazione INAIL (che rimborsa i danni biologici permanenti e quelli patrimoniali). Se in passato quindi il lavoratore infortunato, o i suoi parenti in caso di decesso, potevano chiedere al datore di lavoro i danni morali e quelli biologici temporanei, ora questa possibilità rischia di scomparire.

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