lunedì 1 aprile 2019

pc 1 aprile - Dagli Usa per la liberazione del prof Saibaba - info csgpindia@gmail.com

Dichiarazione di solidarietà della Coalizione statunitense per la liberazione prof. G.N. Saibaba

Amici,
Noi della coalizione statunitense per la liberazione del professor G.N. Saibaba siamo appena venuti a conoscenza della scandalosa decisione dell'Alta Corte di Nagpur di negare a Saibaba la libertà su cauzione per motivi di salute. Siamo profondamente delusi, ma non sorpresi. Abbiamo seguito da vicino il caso di Saibaba e sappiamo che la sua salute continua a deteriorarsi. È chiaro che lo Stato indiano sta cercando di ucciderlo e gli auspica una morte lenta e dolorosa. In queste circostanze, il fatto stesso che continui a vivere e scrivere sono atti di ribellione e resistenza. I suoi scritti e lavori sono stati per noi un esempio sia prima che dopo la detenzione.
In questo paese è molto raro che degli intellettuali facciano come hanno fatto Saibaba e altri, schierarsi fermamente a sostegno delle lotte popolari. Non è stato sempre così, ma dopo il riflusso dei vari movimenti molti intellettuali si sono ritirati nelle loro torri d'avorio. Guardano al lavoro manuale con disprezzo, alcuni addirittura imputano ai lavoratori l'elezione di Trump e molti dei problemi di
questo paese. Dato questo clima intellettuale, è davvero stimolante guardare al lavoro di Saibaba. Abbiamo imparato molto dal suo esempio e dall'esempio di altri coraggiosi intellettuali e accademici Indiani. E abbiamo ancora molto da imparare, specie dalle lotte degli oppressi e degli esclusi.

Sapevamo che l'arresto e l'incriminazione di Saibaba erano forieri di altri eventi che avrebbero toccato l’India, come possiamo vedere nel recente caso Bhima Koregaon. A quanto pare, difendere i popoli dell’India, in particolare i musulmani, gli adivasi e i dalit è sempre più considerato un crimine. Anche il solo fatto di pensare che il popolo abbia il diritto di difendersi e decidere del proprio destino è etichettato come "anti-nazionale". Noi negli Stati Uniti siamo profondamente preoccupati da questi sviluppi, specie per il ruolo che l'impero USA gioca in India e per il rafforzamento dei legami tra le classi dominanti statunitensi e indiane. Noi che viviamo qui abbiamo il dovere internazionalista di sostenere le lotte popolari in India. Non c'è ancora molta chiarezza su ciò a livello di massa, ma sta iniziando a crescere.
Sappiamo che i tamburi di guerra battono, nel vostro paese come nel nostro. Gli Stati Uniti e le altre grandi potenze, sentendosi forti, si preparano ad andare in guerra per spartirsi (e forse far saltare) il mondo. Gli Stati Uniti sperano che l'India giochi un ruolo chiave nella guerra contro il loro rivale imperialista, la Cina. Hanno perfino ribattezzato il "Comando Pacifico" militare "Comando Indo-Pacifico". I politici qui reprimono chi svela i loro cosiddetti "segreti di Stato" e incitano i fornitori di tecnologie a praticare una maggiore censura per "proteggere la nostra democrazia". La sicurezza nazionale è usata per giustificare sempre più la militarizzazione e l’erosione dei diritti democratici di cui ancora gode il popolo. Studi recenti dimostrano che circa 1/3 delle persone in questo paese hanno un patrimonio netto negativo, e cioè devono far fronte a debiti che non potranno mai pagare. Circa due terzi degli americani vivono di stipendio in stipendio sotto la costante minaccia di sfratti, licenziamenti, di finire per strada o morire anzitempo. Quasi centomila persone, forse più, si sono uccise con overdose di oppiacei lo scorso anno. Molti di questi suicidi sono stati causati da condizioni economiche disastrose e dall'assoluta mancanza di speranza che un mondo migliore sia possibile. La situazione non ha ancora raggiunto il livello di rottura emerso in India, ma si intravedono i contorni della stessa probabile traiettoria futura. Eppure, ci dicono che gli interessi dell'impero sono gli stessi di quelli del popolo ...
In questi tempi, i poveri e gli oppressi del mondo devono sostenersi in solidarietà oltre i confini. Siamo stati ispirati dall'esempio coraggioso di Saibaba e dal lavoro che tutti voi avete fatto per difenderlo. Sappiamo che in India sono tempi bui e che il lavoro che state facendo non è facile. Speriamo che i nostri sforzi qui possano dare un supporto morale e politico al lavoro molto importante che state facendo. Come forse alcuni di voi già sanno, abbiamo contribuito a organizzare una protesta al consolato indiano a New York per il prossimo 6 aprile. Questa protesta si centrerà sui casi Saibaba, Bhima Koregaon e sulla più generale repressione del dissenso in India. Una manifestazione simile è prevista a Londra lo stesso giorno. Nonostante questi tempi difficili, crediamo che il futuro sia luminoso, anche se la strada è tortuosa.
In solidarietà,

Coalizione Statunitense per la liberazione del professor G.N. Saibaba.

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