Amici,
Noi
della coalizione statunitense per la liberazione del professor G.N.
Saibaba siamo appena venuti a conoscenza della scandalosa decisione
dell'Alta Corte di Nagpur di negare a Saibaba la libertà su cauzione
per motivi di salute. Siamo profondamente delusi, ma non sorpresi.
Abbiamo seguito da vicino il caso di Saibaba e sappiamo che la sua
salute continua a deteriorarsi. È chiaro che lo Stato indiano sta
cercando di ucciderlo e gli auspica una morte lenta e dolorosa. In
queste circostanze, il fatto stesso che continui a vivere e scrivere
sono atti di ribellione e resistenza. I suoi scritti e lavori sono
stati per noi un esempio sia prima che dopo la detenzione.
In
questo paese è molto raro che degli intellettuali facciano come
hanno fatto Saibaba e altri, schierarsi fermamente a sostegno delle
lotte popolari. Non è stato sempre così, ma dopo il riflusso dei
vari movimenti molti intellettuali si sono ritirati nelle loro torri
d'avorio. Guardano al lavoro manuale con disprezzo, alcuni
addirittura imputano ai lavoratori l'elezione di Trump e molti dei
problemi di
questo paese. Dato questo clima intellettuale, è davvero stimolante guardare al lavoro di Saibaba. Abbiamo imparato molto dal suo esempio e dall'esempio di altri coraggiosi intellettuali e accademici Indiani. E abbiamo ancora molto da imparare, specie dalle lotte degli oppressi e degli esclusi.
questo paese. Dato questo clima intellettuale, è davvero stimolante guardare al lavoro di Saibaba. Abbiamo imparato molto dal suo esempio e dall'esempio di altri coraggiosi intellettuali e accademici Indiani. E abbiamo ancora molto da imparare, specie dalle lotte degli oppressi e degli esclusi.
Sapevamo
che l'arresto e l'incriminazione di Saibaba erano forieri di altri
eventi che avrebbero toccato l’India, come possiamo vedere nel
recente caso Bhima Koregaon. A quanto pare, difendere i popoli
dell’India, in particolare i musulmani, gli adivasi e i dalit è
sempre più considerato un crimine. Anche il solo fatto di pensare
che il popolo abbia il diritto di difendersi e decidere del proprio
destino è etichettato come "anti-nazionale". Noi negli
Stati Uniti siamo profondamente preoccupati da questi sviluppi,
specie per il ruolo che l'impero USA gioca in India e per il
rafforzamento dei legami tra le classi dominanti statunitensi e
indiane. Noi che viviamo qui abbiamo il dovere internazionalista di
sostenere le lotte popolari in India. Non c'è ancora molta chiarezza
su ciò a livello di massa, ma sta iniziando a crescere.
Sappiamo
che i tamburi di guerra battono, nel vostro paese come nel nostro.
Gli Stati Uniti e le altre grandi potenze, sentendosi forti, si
preparano ad andare in guerra per spartirsi (e forse far saltare) il
mondo. Gli Stati Uniti sperano che l'India giochi un ruolo chiave
nella guerra contro il loro rivale imperialista, la Cina. Hanno
perfino ribattezzato il "Comando Pacifico" militare
"Comando Indo-Pacifico". I politici qui reprimono chi svela
i loro cosiddetti "segreti di Stato" e incitano i fornitori
di tecnologie a praticare una maggiore censura per "proteggere
la nostra democrazia". La sicurezza nazionale è usata per
giustificare sempre più la militarizzazione e l’erosione dei
diritti democratici di cui ancora gode il popolo. Studi recenti
dimostrano che circa 1/3 delle persone in questo paese hanno un
patrimonio netto negativo, e cioè devono far fronte a debiti che non
potranno mai pagare. Circa due terzi degli americani vivono di
stipendio in stipendio sotto la costante minaccia di sfratti,
licenziamenti, di finire per strada o morire anzitempo. Quasi
centomila persone, forse più, si sono uccise con overdose di
oppiacei lo scorso anno. Molti di questi suicidi sono stati causati
da condizioni economiche disastrose e dall'assoluta mancanza di
speranza che un mondo migliore sia possibile. La situazione non ha
ancora raggiunto il livello di rottura emerso in India, ma si
intravedono i contorni della stessa probabile traiettoria futura.
Eppure, ci dicono che gli interessi dell'impero sono gli stessi di
quelli del popolo ...
In
questi tempi, i poveri e gli oppressi del mondo devono sostenersi in
solidarietà oltre i confini. Siamo stati ispirati dall'esempio
coraggioso di Saibaba e dal lavoro che tutti voi avete fatto per
difenderlo. Sappiamo che in India sono tempi bui e che il lavoro che
state facendo non è facile. Speriamo che i nostri sforzi qui possano
dare un supporto morale e politico al lavoro molto importante che
state facendo. Come forse alcuni di voi già sanno, abbiamo
contribuito a organizzare una protesta al consolato indiano a New
York per il prossimo 6 aprile. Questa protesta si centrerà sui casi
Saibaba, Bhima Koregaon e sulla più generale repressione del
dissenso in India. Una manifestazione simile è prevista a Londra lo
stesso giorno. Nonostante questi tempi difficili, crediamo che il
futuro sia luminoso, anche se la strada è tortuosa.
In
solidarietà,
Coalizione
Statunitense per la liberazione del professor G.N. Saibaba.
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