domenica 31 marzo 2019

pc 31 marzo - Torino 30 marzo - Una manifestazione riuscita e che contiene elementi utili per la guerra di classe politico e sociale - commenti

Messina ha concluso: "Io sono riconoscente ai miei funzionari, e all'arma dei carabinieri. 1200 uomini, ieri, sono stati eccezionali. Hanno gestito mille manifestanti e tra questi 200 pericolosisismi devastatori che non dovrebbero stare in piazza ma in galera”.

Si potrebbe partire da questa dichiarazione del questore di Torino sulla stampa di oggi per farsi un’idea del contesto in cui si è tenuta la manifestazione “BLOCCHIAMO LA CITTA’ - TORINO 30 MARZO 2019”, che ha visto l’enorme spiegamento repressivo stile GENOVA G8 (vedi anche la presenza di centinaia Digos) messo in campo dal ministro degli interni Salvini che ha conferma di come intende affrontare le proteste ha detto "Questi delinquenti non mi fanno paura, solo pena”.

Ma dall’altro mostra anche dietro la dimostrazione di forza muscolare REPRESSIVA ci sono anche debolezze da parte dello stato dei padroni, a partire dal fatto che il corteo c’è stato ed è stato partecipato più ampio dell’altra volta, combattivo, comunicativo: di denuncia del governo locale e nazionale “SALVINI DIMAIO QUALE CAMBIAMENTO, SIETE IL GOVERNO DELLO SFRUTTAMENTO” oltre che contro capitalismo e sfruttamento, di bisogno di lottare nelle strade contro illusioni riformiste e che le proteste nel paese non potranno che estendersi viste le condizioni di aumento dello sfruttamento dei proletari, giovani e donne.

Anche le modalità della manifestazioni in più punti della città ha comunque sortito di fatto che il blocco della città c'è stato ed è stato fatto dalla stessa questura che ha dovuto per tutta la giornata dalla mattina alla sera  predisporre una sorta di zona rossa mobile di migliaia di uomini e relativi blindati che ha tenuto sotto ostaggio i cittadini e il centro della città, ma non ha impedito che il corteo con decisione sfilasse per ore e per chilometri con l’obbiettivo preciso di raggiungere e riunirsi ai compagni bloccati e accerchiati,  tenuti ostaggio dalla questura appena usciti dalla nuova occupazione nel popolare quartiere Aurora.

Ns corrispondenza e commento
proletari comunisti

Durante tutto il corteo che vedeva una preponderante presenza di giovani, di cui anche piccoli gruppi non organizzati ma arrivati a Torino perché coinvolti nella solidarietà seguita allo sgombero dell’Asilo, sono stati diffusi continuamente i messaggi sui contenuti portati in piazza dalla lotta alla repressione, critica alla democrazia e dei saperi e pure sul lavoro “da soli vince il padrone - organizziamoci fuori e dentro il lavoro”, dalle voci di lavoratori precari alla lettura della lettera di Nico in carcere, una manifestazione con caratteristiche militanti, in tutti gli aspetti e che a seconda della situazione di piazza poteva cambiare rapidamente, come è successo nella parta finale quando si è marciati all’interno del quartiere e le stradine hanno consentito ad un certo punto di penetrare la zona rossa mobile più difficile in quelle circostanza rispetto alla città (dove l’anello raggiungeva anche 3 vie intorno al corte) e di raggiungere i compagni.

Un’altra duplice nota positiva è che in particolare addentrandosi nel quartiere aumentava anche da parte della popolazione consenso dai balconi e comunque dall’altro, a dimostrare la presenza militante, è stata molto forte la protesta quando ad un certo punto è stata messa fuori da un balcone la bandiera del Brasile ed una compagna brasiliana ha preso il microfono denunciando che quella bandiera rappresenta il fascista Bolsonaro che è parte della stessa feccia che reprime e sfrutta ora in Italia il governo fascista Salvini-Di Maio.
Inutile dire che i limiti stanno da un lato nel tipo di concezione della lotta politica da parte del movimento anarchico che non può essere di classe in quanto non lotta per il potere proletario che condiziona la direzione del movimento, ma dall’altro anche dalla mancanza del resto del movimento che esiste dal confronto-scontro in questa battaglia che in prospettiva riguarda tutti.

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