(da Repubblica di Bari)
Il provvedimento del tribunale di Bari al termine dell'indagine della Digos dopo l'attacco 'premeditato' ai manifestanti del corteo anti Salvini. La Procura: concreto rischio di nuovi agguati di stampo fascista
Ricostruzione del partito fascista. Oltre alle aggressioni ai manifestanti del corteo anti Salvini. Il tribunale di Bari ha disposto la chiusura della sede di Casapound, 'partito politico di estrema destra'.
Trentacinque le persone indagate nella prima inchiesta sull'estrema destra a Bari. I fatti partono dalla manifestazione del 21 settembre scorso quando, al termine di una manifestazione di protesta contro il ministro degli Interni, Matteo Salvini, organizzata dai ragazzi dell'ex Caserma Liberata nel quartiere Libertà, tre persone furono aggredite da alcuni militanti di Casapound che si erano dati appuntamento proprio per la manifestazione nella loro sede di via Eritrea.
Le indagini erano andate subito in direzione dell'attacco premeditato... "in esecuzione di un medesimo disegno criminoso giustificato dalla ideologia fascista" con "sfollagente, manubri da
palestra, manganello telescopico, cintura dei pantaloni" e con premeditazione, hanno causato lesioni personali ad almeno quattro manifestanti.
Quella sera nella sede barese di CasaPound, "solitamente frequentata da poche persone" erano giunti militanti da tutta la regione, da Foggia, da Lecce e da Brindisi. Si sarebbero dati appuntamenti "nel luogo e all'orario coincidente con il transito del corteo", per poi "schierarsi a braccia conserte di traverso alla via" come ad attendere i manifestanti. Il gip Marco Galesi nel provvedimento di sequestro preventivo parla di "spedizione punitiva", "azione violenta unilaterale", di "feroce esplosione di violenza ai danni di persone inermi e del tutto incapaci di qualsiasi reazione.
"L'indole violenta e aggressiva legata a ragioni di estremismo ideologico e politico" dei militanti di CasaPound fa "ritenere concreto il pericolo che, ove si presentino occasioni analoghe, legate a manifestazioni di pensiero a loro 'sgradite', possano tornare a usare la sede come base operativa per sferrare simili aggressioni organizzate". Lo scrive ancora il gip Galesi nel decreto di sequestro preventivo della sede barese di Casapound, che era aperta dal maggio 2016.
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