Centinaia di persone, almeno tre generazioni politiche di compagne e
compagni, hanno salutato Angelo Conti “Sigaro” questa mattina al
cimitero del Verano. Un saluto commosso eppure pieno di contenuti di
lotta, resistenza, fratellanza ed emancipazione, come i brani che Sigaro
insieme alla Banda Bassotti ha suonato e cantato in tante città
italiane e in giro per il mondo.
Le parole di Bella Ciao e di Figli della stessa rabbia – brani nei quali tutti si sono riconosciuti e riconoscono tuttora – sono state cantate da centinaia di voci fuori e dentro il Tempietto Egizio del Verano ed hanno accompagnato alcuni momenti del saluto a Sigaro, operaio, comunista, poeta e artista, “avanzo de cantiere” con il cuore grande. Sul feretro una bandiera rossa e la sua chitarra. Molti gli interventi e i saluti, da quelli di tante compagne e compagni, fino ai parenti che hanno ricostruito episodi della vita di Sigaro, episodi personali ma indubbiamente caratterizzati dalle sue scelte politiche e di vita.
Le parole di Bella Ciao e di Figli della stessa rabbia – brani nei quali tutti si sono riconosciuti e riconoscono tuttora – sono state cantate da centinaia di voci fuori e dentro il Tempietto Egizio del Verano ed hanno accompagnato alcuni momenti del saluto a Sigaro, operaio, comunista, poeta e artista, “avanzo de cantiere” con il cuore grande. Sul feretro una bandiera rossa e la sua chitarra. Molti gli interventi e i saluti, da quelli di tante compagne e compagni, fino ai parenti che hanno ricostruito episodi della vita di Sigaro, episodi personali ma indubbiamente caratterizzati dalle sue scelte politiche e di vita.
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