giovedì 13 dicembre 2018

pc 13 dicembre - NO TAP - UNA BATTAGLIA LUNGA MA STRATEGICA - dal blog tarantocontro

La manifestazione del 8 dicembre
Nei prossimi giorni potrebbero partire le attività per lo scavo del microtunnel che sarà lungo 1,6 chilometri: 800 metri in mare e 800 metri a terra (al momento i lavori per la realizzazione del gasdotto sono in corso in mare, dove si sta montando il palancolato; e nella zona di Masseria del Capitano, dove si sta realizzando il terminale di ricezione); il Tar del Lazio nei giorni scorsi ha di fatto sbloccato i lavori — fermi dallo scorso luglio — nel cantiere a San Basilio di San Foca di Melendugno.

Ma la buona manifestazione dell'8 dicembre scorso, con mille persone, mostra che governo, padroni delle ditte, Stato non possono affatto cantare vittoria; la battaglia è lunga ma diventerà inevitabilmente sempre più necessaria e di vero ostacolo ai loro piani.  

Questa lotta che va anche oltre la questione ambientale e territoriale, è una importante battaglia strategica antimperialista.

La Tap è interna alla guerra commerciale mondiale degli Usa - alla contesa Usa/Urss – con l'imperialismo italiano che si schiera con gli Usa di Trump.

(da altri articoli) - “E’ un’opera chiave, è un progetto che va portato avanti”, spiegano dal Dipartimento di Stato. Perché per Washington il Vecchio Continente non può dipendere solo da un’unica fonte di approvvigionamento, la Russia.
Ed è quello che accadrebbe se si puntasse solo sul progetto Nord Stream, il gasdotto che porta il gas russo in Germania attraverso il Mar Baltico, tagliando fuori tutti i Paesi dell’Europa orientale come l’Ucraina. Così dagli Usa arriva un chiaro messaggio: la sicurezza energetica dei nostri alleati è
fondamentale per la loro e la nostra sicurezza nazionale. E la costruzione del Nord Stream fa sì che i due terzi delle importazioni europee di gas russo passi “attraverso un solo tragitto vulnerabile”.
“Questo – sottolinea il Dipartimento di stato – sarebbe contrario agli interessi dell’Europa”, e dunque anche agli interessi degli Usa. Di qui il sostegno degli Stati Uniti al Southern Gas Corridor, un progetto da 40 miliardi di dollari per portare in Europa il gas dal Mar Caspio. E la Tap, con quasi 900 chilometri di tubi sotto il Mare Adriatico, rappresenta l’ultima gamba da realizzare.

L’interesse americano sulla pipeline è legato al fatto che può rappresentare la possibilità di ridurre la dipendenza dal gas russo dell’Europa.
"Con un valore di 5 miliardi di euro, il TAP è considerato una pietra angolare della politica di sicurezza energetica dell'Unione europea che mira a ridurre la dipendenza dell'Europa dal gas russo. Per Washington è cruciale contenere l'influenza di Mosca sul vecchio continente".
Per l'imperialismo italiano vuol dire uno snodo per la riesportazione del gas verso altri paesi europei

Ma la TAP sono anche profitti.
Gli azionisti del Tap sono: Bp (20 per cento), Socar (20 per cento), Snam (20 per cento), Fluxys (19 per cento), Enagas (16 per cento) e Axpo (5 per cento).

La TAP, quindi, va ben oltre la questione ambientale e territoriale, è parte della guerra commerciale interimperialista. E il governo fascio-populista Lega/M5S si è messo subito al servizio degli Usa di Trump per avere un suo ruolo e profitti in questa guerra. E' per questo che l'ingannapopolo Di Maio ha fatto “marcia indietro”

Questo rende la lotta NO Tap molto importante e anch'essa strategica nella battaglia contro governo, il nostro l'imperialismo, e ogni imperialismo che inevitabilmente calpesta i diritti delle popolazioni.

Ma la lotta delle popolazioni è più forte!

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