La manifestazione del 8 dicembre |
Nei prossimi giorni
potrebbero partire le attività per lo scavo del microtunnel che sarà lungo
1,6 chilometri: 800 metri in mare e 800 metri a terra (al momento i
lavori per la realizzazione del gasdotto sono in corso in mare, dove si
sta montando il palancolato; e nella zona di Masseria del Capitano, dove
si sta realizzando il terminale di ricezione); il Tar del Lazio nei giorni scorsi ha di
fatto sbloccato i lavori — fermi dallo scorso luglio — nel cantiere a
San Basilio di San Foca di Melendugno.
Ma la
buona manifestazione dell'8 dicembre scorso, con mille persone, mostra
che governo, padroni delle ditte, Stato non possono affatto cantare
vittoria; la battaglia è lunga ma diventerà inevitabilmente sempre più
necessaria e di vero ostacolo ai loro piani.
Questa lotta che va anche oltre la questione ambientale e territoriale, è una importante battaglia strategica antimperialista.
La Tap è interna alla guerra commerciale mondiale degli Usa - alla contesa Usa/Urss – con l'imperialismo italiano che si schiera con gli Usa di Trump.
(da altri articoli) - “E’
un’opera chiave, è un progetto che va portato avanti”, spiegano
dal Dipartimento di Stato. Perché per
Washington il Vecchio Continente non può dipendere solo da un’unica
fonte di approvvigionamento, la Russia.
Ed è quello che accadrebbe se si puntasse solo sul progetto Nord Stream, il gasdotto che porta il gas russo in Germania attraverso il Mar Baltico, tagliando fuori tutti i Paesi dell’Europa orientale come l’Ucraina. Così dagli Usa arriva un chiaro messaggio: la sicurezza energetica dei nostri alleati è
fondamentale per la loro e la nostra sicurezza
nazionale. E la costruzione del Nord Stream fa sì che i due terzi
delle importazioni europee di gas russo passi “attraverso un solo
tragitto vulnerabile”.Ed è quello che accadrebbe se si puntasse solo sul progetto Nord Stream, il gasdotto che porta il gas russo in Germania attraverso il Mar Baltico, tagliando fuori tutti i Paesi dell’Europa orientale come l’Ucraina. Così dagli Usa arriva un chiaro messaggio: la sicurezza energetica dei nostri alleati è
“Questo – sottolinea il Dipartimento di stato – sarebbe contrario agli interessi dell’Europa”, e dunque anche agli interessi degli Usa. Di qui il sostegno degli Stati Uniti al Southern Gas Corridor, un progetto da 40 miliardi di dollari per portare in Europa il gas dal Mar Caspio. E la Tap, con quasi 900 chilometri di tubi sotto il Mare Adriatico, rappresenta l’ultima gamba da realizzare.
L’interesse
americano sulla pipeline è legato al fatto che può rappresentare la
possibilità di ridurre la dipendenza dal gas russo dell’Europa.
"Con
un valore di 5 miliardi di euro, il TAP è considerato una pietra
angolare della politica di sicurezza energetica dell'Unione europea
che mira a ridurre la dipendenza dell'Europa dal gas russo. Per
Washington è cruciale contenere l'influenza di Mosca sul vecchio
continente".
Per
l'imperialismo italiano vuol dire uno snodo per la riesportazione del
gas verso altri paesi europei
Ma la TAP sono anche profitti.
Gli
azionisti del Tap sono: Bp (20 per cento), Socar (20 per cento), Snam
(20 per cento), Fluxys (19 per cento), Enagas (16 per cento) e Axpo
(5 per cento).
La
TAP, quindi, va ben oltre la questione ambientale e territoriale, è
parte della guerra commerciale interimperialista. E il governo
fascio-populista Lega/M5S si è messo subito al servizio degli Usa di
Trump per avere un suo ruolo e profitti in questa guerra. E' per
questo che l'ingannapopolo Di Maio ha fatto “marcia indietro”
Questo
rende la lotta NO Tap molto importante e anch'essa strategica nella
battaglia contro governo, il nostro l'imperialismo, e ogni
imperialismo che inevitabilmente calpesta i diritti delle
popolazioni.
Ma
la lotta delle popolazioni è più forte!
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