sabato 15 dicembre 2018

pc 15 dicembre - LODI - HANNO VINTO GLI STRANIERI E LA MOBILITAZIONE ANTIRAZZISTA - LA LEGA E' RAZZISTA! LA SINDACA VA CACCIATA!

Dopo la sentenza del giudice di Bari di chiusura della sede di Casa Pound e di incriminazione per "ricostituzione del partito fascista", questa altra sentenza del Tribunale di Milano, oltre l'importanza positiva in sè, è un altro significativo tassello nella lotta, anche legale, contro il fascio-leghismo e il razzismo; è oggettivamente un colpo contro la Lega e Salvini che anche in questo caso, aveva difeso la sindaca (come a Bari aveva difeso Casa Pound). 

Abbiamo detto che in questa lotta contro il fascismo, il razzismo - ammantati di populismo - era ed è necessario usare tutte le armi, attaccare tutti i fronti, che tutti ci mettano la faccia, ognuno per il proprio ruolo in questa necessaria battaglia; perchè non basta solo la denuncia, o i lamenti, occorrono fatti.  

In questo senso, salutiamo questa altra sentenza, a cui dovrebbe seguire la cacciata della sindaca leghista razzista.

(dalla stampa) - Tribunale di Milano Caso mense a Lodi, associazioni vincono ricorso contro comune: ci fu discriminazione.
Tornano a mensa i bambini extracomunitari esclusi Caso Lodi 
Anche i cittadini non appartenenti all'Unione europea devono poter presentare la domanda per accedere alle prestazioni sociali con il modello Isee alle stesse condizioni dei cittadini dell'Unione 
Il Tribunale di Milano ha accertato la "condotta discriminatoria del Comune di
Lodi" sul caso del servizio mensa dal quale sono stati esclusi di fatto alcuni bambini stranieri e ha ordinato di "modificare il 'Regolamento per l'accesso alle prestazioni sociali agevolate' in modo da consentire ai cittadini non appartenenti all'Unione Europea di presentare la domanda di accesso" alle stesse condizioni degli italiani. Accolto il ricorso dell'Associazione studi giuridici sull'immigrazione e del Naga.
Il giudice Nicola Di Plotti, scrive nella sentenza che "non esistano principi ricavabili da norme di rango primario che consentano al Comune di introdurre, attraverso lo strumento del Regolamento, diverse modalità di accesso alle prestazioni sociali agevolate" per i cittadini 'extra Ue'. L'amministrazione comunale, invece, ha previsto "specifiche e più gravose procedure poste a carico dei cittadini di Stati non appartenenti all'Unione Europea". Il regolamento comunale, infatti, non prevede l'autocertificazione e per molti stranieri è difficile reperire la documentazione che accerti che non possiedano proprietà nel loro Paese d'origine. Si tratta, scrive il Tribunale, "di discriminazione diretta, essendo trattati diversamente soggetti nelle medesime condizioni di partenza e aspiranti alla stessa prestazione sociale agevolata". 

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