Nei #Ghetti si rischia la vita tutti i giorni, ed è sempre più necessaria una soluzione abitativa reale per i lavoratori e i lavoratrici delle #Campagne. Terremo aggiornati su eventuali novità su questo ennesimo brutto episodio. Alla persona ferita va tutta la nostra vicinanza e solidarietà!
(dalla stampa) - FOGGIA - Sono quattro le persone ferite, una delle quali in gravi condizioni ma non in pericolo di vita, nell'incendio divampato martedì sera all'interno della baraccopoli abusiva che si trova nelle vicinanze del Cara a Borgo Mezzanone nel Foggiano. Il ferito più grave è stato trasportato agli Ospedali Riuniti di Foggia. Una ventina almeno le baracche di fortuna andate in fumo. In questo periodo dell'anno all'interno della baraccopoli vive all'incirca un migliaio di migranti. Ha riportato ustioni di secondo e terzo grado su collo e torace il giovane di circa venti anni originario della Nuova Guinea rimasto ferito nell'incendio. Il ferito è stato trasportato agli Ospedali Riuniti di Foggia, non è in pericolo di vita. Altri tre migranti avrebbero fatto ricorso alle cure mediche... l'incendio che ha interessato almeno una quindicina di baracche. Secondo una prima ricostruzione di fatti sembra che il rogo sia divampato a causa del malfunzionamento di una bombola del gas. Sono in corso ulteriori indagini per accertarne le cause. Circa quindici giorni fa sempre all'interno del ghetto era scoppiato un altro incendio che aveva distrutto sei alloggi di fortuna.
Il 23 gennaio 2017 un altro incendio:
"Ieri sera, 23 gennaio, intorno alla mezzanotte un nuovo incendio ha colpito uno degli insediamenti in cui vivono i braccianti nella provincia di Foggia, a Borgo Mezzanone. Fortunatamente, ma si
tratta di un caso, nessuna persona é rimasta ferita... il Gran Ghetto nei pressi di Foggia ha preso fuoco per ben due volte nel 2016...
Ancora una volta va a fuoco parte degli insediamenti che chi lavora in campagna, come molti altri soggetti iper-precari, è costretto a costruirsi per poter avere un tetto. Oltre ai danni fisici per chi si
trova intrappolato dalle fiamme, le conseguenze di questi roghi sono sempre le stesse: quelle che fungono da case per chi le abita vengono distrutte, e negli incendi si perdono tutti gli effetti personali, tra cui anche i documenti. Ad ogni incendio la stampa, le istituzioni e la polizia si occupano della ricostruzione delle cause del rogo. Noi però sappiamo qual’è la vera causa di questa situazione: sono le condizioni di vita a cui il regime della mobilità costringe coloro che non sono in possesso del giusto passaporto, e che quindi sono soggetti alle forme più aberranti di sfruttamento e segregazione.
Da anni portiamo avanti delle mobilitazioni per richiedere quanto è già previsto da contratto per i lavoratori agricoli: una casa per tutti e per tutte. Da anni i lavoratori delle campagne richiedono quanto gli spetta. A questi tragici eventi, ai quali dovrebbero corrispondere immediate soluzioni abitative, segue esclusivamente il silenzio delle istituzioni competenti, o l’annuncio della costruzione di nuove tendopoli o campi container. Nuovi ghetti di Stato, insomma. I veri responsabili di questi roghi sono i comuni, le amministrazioni regionali, il ministero dell’interno che latita dopo l’incontro che una delegazione di lavoratori ha ottenuto al termine del corteo nazionale del 12 Novembre, e le associazioni datoriali che dovrebbero in primis garantire le abitazioni ai lavoratori.
Continueremo la mobilitazione contro tutti i ghetti di stato e per rivendicare una reale soluzione abitativa per i lavoratori e le lavoratrici delle campagne, come per tutte e tutti coloro che non hanno una casa.
Pretendiamo risposte immediate a queste istanze: tra l’emergenza freddo e i continui roghi la situazione è oramai insostenibile.
We Still Need Yes!Comitato Lavoratori delle campagne, Rete campagne in lotta
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