Il "metodo Cucchi" non è un fatto di mele marce, ma strutturale
«Ti
facciamo fare la fine peggio di Stefano Cucchi».
Sarebbero state queste le parole pronunciate da un uomo appartenente
alla sezione Falchi della polizia di Salerno. Frasi rivolte ad Enzo
De Simone,
il presidente della libera associazione Hop Frog, che ha come
obiettivo la promozione e diffusione del software Libero, combattendo
il “digital divide” ed ogni forma di discriminazione, favorendo
inoltre la partecipazione e l’uso consapevole delle tecnologie
informatiche con gli strumenti della cultura libera. L’ultimo
episodio è stato raccontato dallo stesso Enzo De Simone che si
occupa anche di iniziative culturali per l’associazione e il Centro
Sociale Jan Assen di Salerno. De Simone ha detto che un poliziotto
che l’aveva fermato per controlli, dopo averlo riempito di insulti
gli ha detto: “ti faccio fare la fine di Cucchi”. «Sono
stato caricato come un delinquente su una macchina della polizia per
aver difeso il mio diritto a “non essere investito” da un vero
delinquente falco/poliziotto»,
racconta il presidente De Simone.
Il tutto sarebbe avvenuto nella
serata di giovedì 18 ottobre quando De Simone era a piazza Malta.
Davanti ai suoi occhi una scena che, in qualche modo, lo avrebbe
colpito particolarmente: 4 autodella polizia, due dei carabinieri e uomini della sezione falchi. «Forse questo, anzi sicuramente, questo mi ha dato molto fastidio visto che i veri delinquenti non li prendono e per una ragazza ubriaca mobilitano polizia, carabinieri e se ci fosse stato tempo anche l’Esercito racconta ancora De Simone– Bastava solo un’autoambulanza che invece non c’era. Cosa che garbatamente ho fatto notare!». A scatenare il putiferio un episodio apparentemente banale, come racconta Enzo De Simone: «mi trovo ad attraversare la strada sulle strisce e su uno scivolo per passaggi disabili e vengo investito da un motociclista, senza casco ed in moto proveniente dal marciapiede. Alle mie giuste rimostranze, questo personaggio, qualificatosi solo dopo due ore come appartenente alla Polizia, dopo che mi ero qualificato fornendo tutte le generalità, mi fa salire». Da qui, De Simone racconta di essere arrivato presso la caserma di via S. Eremita dove, a suo dire, sarebbe stato picchiato dagli uomini della sezione falchi: «Mi mettono nuovamente le mani addosso esclamando: “ti faccio fare la fine peggio di Cucchi”. Alle mie urla – dopo una serie di violenze – intervengono alcuni suoi colleghi che – ingenuamente e stupidamente – cercano di coprirlo. E’ vero che mi tolgono dalle grinfie di questo Falco/Idiota ma continua imperterrita la violenza verbale». Un lungo racconto quello fatto da De Simone che spiega, nel dettaglio, l’episodio che lo ha visto protagonista, registrando il tutto con un dittafono. Ed è a quel punto che i poliziotti avrebbero imposto il sequestro del registratore vocale o, in alternativa, la cancellazione dei dati a partire dall’ingresso in caserma. De Simone avrebbe accettato di vedersi cancellare i dati, successivamente recuperati tramite cloud vari. Un racconto tanto minuzioso quanto agghiacciante che porterebbe a galla un ennesimo caso di abusi e soprusi da parte del personale in servizio nella polizia di Stato
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