giovedì 1 novembre 2018

pc 1 novembre - E QUESTI CENTRI DOVREBBERO GESTIRE IL REDDITO DI CITTADINANZA?

Torino, l'odissea dei disoccupati in coda prima dell'alba al centro per l'impiego

Sono gli uffici che si preparano a fronteggiare una nuova ondata, quella di chi proverà a chiedere il reddito di cittadinanza. Ma già ora non si riesca a far fronte a un'enorme mole di lavoro.

Essere disoccupati oggi significa ritrovarsi alle cinque del mattino in mezzo a una strada, sotto la pioggia, in coda davanti alla saracinesca abbassata del centro per l'impiego. Con la speranza di riavere un lavoro, certo, anche se quasi nessuno trova posto grazie al collocamento. Ma soprattutto per assolvere tutte quelle incombenze burocratiche che permetteranno al tuo futuro datore di lavoro, se ci sarà, di avere degli sgravi per aver assunto un disoccupato.

Così ti metti in coda, paziente, quando è ancora buio, perché sai che se arrivi tardi rischi di non passare... alle 12.30 si chiude, al pomeriggio gli impiegati hanno altre cose da fare - da incontri con le
aziende a corsi di formazione - e altre persone da ricevere su appuntamento. Succede così tutti i giorni, da anni, nei due centri per l'impiego della città, qui in via Castelgomberto, Torino sud, e nella sede principale di via Bologna, Torino Nord. Sono proprio i due uffici che, se tutto andrà come piace al governo, dovranno affrontare oltre a tutto questo anche l'ondata di richieste per il reddito di cittadinanza. La promessa di rinforzi non è ancora stata formalizzata e d'altra parte manca ancora un decreto che stabilisca esattamente il ruolo degli sportelli per il lavoro nell'erogazione del nuovo sussidio.

Marcos mostra con amaro orgoglio il biglietto numero 1. Si è alzato alle 3, ieri notte, ed è partito da piazza Bengasi a piedi perché a quell'ora non girano i pullman per andare al Centro per l'impiego di via Castelgomberto...
È così tutte le mattine, la gente lo sa e arriva con enorme anticipo come fosse normale. La situazione è peggiorata negli ultimi anni, da quando il lavoro è calato e molti contratti non vengono rinnovati, ma soprattutto l'impennata di utenti c'è stata dal 2015, quando il centro per l'impiego è diventato il passaggio obbligato di coloro che chiedono all'Inps ammortizzatori sociali come la Naspi. E sono un buon numero di quelli che si presentano ai due centri per l'impiego di Torino: in media 40 in via Castelgomberto (ieri mattina sono stati 32) su 150 passaggi giornalieri, mentre sono circa 80 nella sede centrale di via Bologna, su 200 utenti al giorno.

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