Insulti
e svastiche sotto casa dell'inviato di Repubblica autore di
NazItalia: "se pensate di intimidirmi e fermarmi vi sbagliate".
L'Anpi: "il fascio-vigliacchismo è destinato a perdere"
30
ottobre 2018
"Mani
vigliacche mi hanno dato il buongiorno così. Scritte su portone e
androne di casa, l'anno scorso mi avevano fatto l'auto. Se pensate di
intimidirmi e fermarmi vi sbagliate. Siete solo codardi che si
muovono di notte come topi di fogna". E' il tweet con il quale
Paolo Berizzi, inviato di Repubblica, ha risposto alle nuove minacce
nei suoi confronti. La notte scorsa sui muri e nell'androne di casa
di Berizzi sono comparse scritte come "infame, pagherai",
svastiche e celtiche. Sul posto sono intervenuti gli uomini della
polizia Scientifica e della Digos. "Per l'ennesima volta - hanno
denunciato in una nota la Federazione nazionale della stampa e
l'Associazione lombarda dei giornalisti - gruppi neofascisti hanno
minacciato Paolo Berizzi, giornalista di Repubblica finito da tempo
nel mirino per aver 'osato' tracciare la mappa delle loro attività e
dei loro proclami contro la Costituzione e la legalità
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