Da un lato, la notizia che nel quadro
dello sforzo di far riuscire questa ormai famigerata Conferenza sulla
Libia di Palermo, in cui l'anello chiave è la partecipazione
dell'altro anello forte della Libia, Haftar, questo sarebbe avvenuto
in seguito alle pressioni che su Haftar stesso sarebbero venute oltre
che dal suo parini più immediato, il dittatore egiziano Al Sisi e
dal suo imperialismo di riferimento, la Russia, anche per l'impegno,
chiesto e poi messo, dal Qatar.
Perchè alla fine è il Qatar che paga
e quindi ha un peso assai rilevante nelle scelte di Haftar.
Sarà come sarà, ma proprio in questi
giorni l'uomo forte del governo fascio-populista Salvini si è
molto prodigato nello sdoganamento del Qatar; ed è stato il primo ministro italiano a visitare il Qatar.
molto prodigato nello sdoganamento del Qatar; ed è stato il primo ministro italiano a visitare il Qatar.
Un passo non da poco se si tiene conto
che il Qatar è sottoposto dal giugno 2017 a un embargo da un'altra
serie di paesi del Golfo per il suo appoggio all'Isis. Quindi, andare
in Qatar comporta dei rischi per gli affari politici-economici
dell'Italia nell'area. Ma per fortuna c'è Salvini che in diretta da
facebook si dà a deliranti dichiarazioni, come il suo solito: “Il
Qatar non è più punto di partenza e terra di sponsorizzazione di
estremismi e fanatismi. E' un paese stabile e sicuro, Qui
l'estremismo islamico non ha futuro (?), come ho potuto toccare con
mano. E' un paese che cresce e ha voglia i dialogare con l'Italia”.
Aggiunge: “Il Qatar si sta allontanando dalla pratica di finanziare
moschee e centri islamici nel mondo per propagandare idee
estremiste”. Quindi lo spot di Salvini continua: “Nessuno Stato
nel mondo ha fatto tanto in direzione dei diritti dei lavoratori...”,
quando è notorio che il Qatar è la terra della violazione dei
diritti dei lavoratori di tutto il mondo che affluiscono in questo
paese, che solo la costruzione degli stadi per il prossimo mondiale
che si terrà il 2022 sta producendo una vera e propria strage di
operai.
Ma gli spot di Salvini chiaramente non
sono tanto per la televisione, quanto per gli affari.
L'embargo del Qatar non è gradito alla
finanza e a parte delle industrie italiane. “Si chiede che il Fondo
sovrano del Qatar (335 miliardi di euro) guardi ancor più all'Italia
come terra di investimento. Già ora è seconda dopo il Regno Unito.
E Salvini è andato a perorare gli interessi delle industrie italiane
e dell'artigianato italiano, a fare affari in Qatar, vantandosi degli
accordi di un'artigiana della moda modenese, come pure dell'accordo
con la Coldiretti per l'esportazione dei prodotti “dal campo al
Qatar”; così come ha difeso strenuamente il Qatar che
nell'acquisizione di industrie italiane – citando ad esempio la
Valentino comprata dal Qatar che ha conservato “il cuore italiano”.
Salvini ha concluso “Qua ci sono i soldi, petrolio, gas. E' questa
la partnership che mi interessa”.
E' inutile dire che anche il Qatar ha
assicurato la sua partecipazione ad alto livello a questa fiera del
Mediterraneo che sta diventando la Conferenza sulla Libia di Palermo
del 12 e 13 novembre.
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