sabato 3 novembre 2018

pc 3 novembre - Imperialismo italiano e Qatar

Una new entry dell'azione dell'imperialismo italiano venuta alla luce in questi giorni è il rapporto tra esso e il Qatar. Due notizie trapelate dalla stampa danno il segno di questo.
Da un lato, la notizia che nel quadro dello sforzo di far riuscire questa ormai famigerata Conferenza sulla Libia di Palermo, in cui l'anello chiave è la partecipazione dell'altro anello forte della Libia, Haftar, questo sarebbe avvenuto in seguito alle pressioni che su Haftar stesso sarebbero venute oltre che dal suo parini più immediato, il dittatore egiziano Al Sisi e dal suo imperialismo di riferimento, la Russia, anche per l'impegno, chiesto e poi messo, dal Qatar.
Perchè alla fine è il Qatar che paga e quindi ha un peso assai rilevante nelle scelte di Haftar.
Sarà come sarà, ma proprio in questi giorni l'uomo forte del governo fascio-populista Salvini si è
molto prodigato nello sdoganamento del Qatar; ed è stato il primo ministro italiano a visitare il Qatar.
Un passo non da poco se si tiene conto che il Qatar è sottoposto dal giugno 2017 a un embargo da un'altra serie di paesi del Golfo per il suo appoggio all'Isis. Quindi, andare in Qatar comporta dei rischi per gli affari politici-economici dell'Italia nell'area. Ma per fortuna c'è Salvini che in diretta da facebook si dà a deliranti dichiarazioni, come il suo solito: “Il Qatar non è più punto di partenza e terra di sponsorizzazione di estremismi e fanatismi. E' un paese stabile e sicuro, Qui l'estremismo islamico non ha futuro (?), come ho potuto toccare con mano. E' un paese che cresce e ha voglia i dialogare con l'Italia”. Aggiunge: “Il Qatar si sta allontanando dalla pratica di finanziare moschee e centri islamici nel mondo per propagandare idee estremiste”. Quindi lo spot di Salvini continua: “Nessuno Stato nel mondo ha fatto tanto in direzione dei diritti dei lavoratori...”, quando è notorio che il Qatar è la terra della violazione dei diritti dei lavoratori di tutto il mondo che affluiscono in questo paese, che solo la costruzione degli stadi per il prossimo mondiale che si terrà il 2022 sta producendo una vera e propria strage di operai.

Ma gli spot di Salvini chiaramente non sono tanto per la televisione, quanto per gli affari.
L'embargo del Qatar non è gradito alla finanza e a parte delle industrie italiane. “Si chiede che il Fondo sovrano del Qatar (335 miliardi di euro) guardi ancor più all'Italia come terra di investimento. Già ora è seconda dopo il Regno Unito. E Salvini è andato a perorare gli interessi delle industrie italiane e dell'artigianato italiano, a fare affari in Qatar, vantandosi degli accordi di un'artigiana della moda modenese, come pure dell'accordo con la Coldiretti per l'esportazione dei prodotti “dal campo al Qatar”; così come ha difeso strenuamente il Qatar che nell'acquisizione di industrie italiane – citando ad esempio la Valentino comprata dal Qatar che ha conservato “il cuore italiano”. Salvini ha concluso “Qua ci sono i soldi, petrolio, gas. E' questa la partnership che mi interessa”.
E' inutile dire che anche il Qatar ha assicurato la sua partecipazione ad alto livello a questa fiera del Mediterraneo che sta diventando la Conferenza sulla Libia di Palermo del 12 e 13 novembre.

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