Libertà per tutti i prigionieri rinchiusi nelle carceri
imperialiste, al posto suo chi fa femminicidio
Ritengo il 41bis non degno di una società civile.
Liberi TUTTI
Concordo e ritengo questa “condanna al silenzio” un inaccettabile sacrificio della dignità umana e chiediamo la sua immediata fine.
No alle torture psicologiche e fisiche
Solidarietà e Rispetto per la compagna Nadia. No alla tortura del 41 bis
La solidarietà non conosce confini e non si può ingabbiare
Onore a Nadia!
Movimento Femminista Proletario Rivoluzionario
Italia
17 set 2017 — «C’è un atteggiamento vessatorio nei confronti di Nadia Lioce». Una settantina di provvedimenti disciplinari a suo carico in soli 3 mesi vogliono dire 2 anni di isolamento.
Questa è la pena per chi si ribella a condizioni detentive inaccettabili in un paese democratico!
Questo è il quadro emerso nella seconda udienza del processo a carico della prigioniera politica Nadia Lioce, accusata di “Disturbo delle occupazioni o del riposo delle persone e oltraggio a pubblico ufficiale” per aver protestato con una piccola bottiglia di plastica, battuta contro le sbarre della cella.
Una cella ormai abbastanza grande da contenere 2 anni di isolamento e rendere le perquisizioni ordinarie e straordinarie più agevoli da parte della polizia penitenziaria!
Una cella oltre la quale iniziano ad emergere vessazioni pressoché quotidiane e sulla quale non è consentito battere neanche con una bottiglietta per denunciare le pesantissime condizioni detentive del 41 bis!
Condizioni rese ancor più gravi dalle circolari ministeriali del 2011 e 2014, che hanno stabilito:
1. un numero massimo di libri da detenere in cella (massimo 3, a discrezione del carceriere, a L'Aquila solo 2);
2. il divieto di ingresso di libri e riviste ricevuti dall'esterno;
3. il divieto di scambiare libri e riviste tra detenuti e di inviarne all’esterno;
4. la lettura di stampa autorizzata vincolata all'acquisto in ambito penitenziario, tramite l'impresa di mantenimento del carcere (con tutte le censure e lentezze immaginabili);
5. la sottoscrizione di abbonamenti a riviste e quotidiani autorizzati, solo direttamente dalla direzione del carcere.
Condizioni contro cui Nadia si è ribellata e per questo le sono state inflitte ulteriori restrizioni con isolamento perpetuo, perquisizioni e sottrazioni di ogni oggetto che potesse aiutarla a sopravvivere a questo annichilimento.
Tutto questo è tortura, è violenza di Stato contro una donna che continua a resistere ai soprusi di questo sistema, che di umano non ha più niente.
La cronaca della giornata la trovate anche sui principali media locali, di cui trovate links sul blog http://femminismorivoluzionario.blogspot.it/.
Di seguito ci limitiamo a segnalare le iniziative di solidarietà che si sono sviluppate sul territorio nazionale, di cui siamo venute a conoscenza (di quelle organizzate dal MFPR nell’ambito di questa campagna, trovate foto e documentazione su http://femminismorivoluzionario.blogspot.it/)
• A L’Aquila si è tenuto un presidio del MFPR davanti al Tribunale ordinario, con volantinaggio ed esposizione dello striscione “41 bis = Tortura - Solidarietà a Nadia Lioce”. Sempre al Tribunale ordinario sono state depositate le prime firme della campagna “No al 41 bis per Nadia Lioce” (oltre 1500, di cui alleghiamo ricevuta, in attesa di ricevere il numero di protocollo). Il volantinaggio è continuato al Tribunale per i minorenni, dove si svolgeva la videoconferenza. Nadia non è apparsa in video e l’istruttoria è proseguita in presenza delle avvocate Caterina Calia e Ludovica Formoso, che hanno depositato, oltre ai verbali delle 70 infrazioni disciplinari suddette, anche l’interrogazione parlamentare del Senatore Luigi Manconi, riservandosi di presentare nella prossima udienza, che è stata fissata per il 24 novembre, uno scritto che potrebbe contribuire a far luce su questa situazione kafkiana;
• Un presidio di solidarietà, organizzato dal MFPR, si è tenuto anche a Taranto, con la raccolta di decine di firme per dire “No al 41 bis per Nadia Lioce”;
• Attacchinaggi dell’appello del MFPR si sono svolti a Palermo;
• A Torino si è tenuto un presidio del Soccorso Rosso Internazionale davanti al tribunale
La campagna del MFPR continua e si estende. Condividiamo la petizione e prepariamoci per il 24 novembre con una mobilitazione più ampia.
Alla vigilia della giornata mondiale contro la violenza sulle donne, diremo basta anche alla violenza di Stato contro le donne, No al 41 bis per Nadia Lioce!
Questa è la pena per chi si ribella a condizioni detentive inaccettabili in un paese democratico!
Questo è il quadro emerso nella seconda udienza del processo a carico della prigioniera politica Nadia Lioce, accusata di “Disturbo delle occupazioni o del riposo delle persone e oltraggio a pubblico ufficiale” per aver protestato con una piccola bottiglia di plastica, battuta contro le sbarre della cella.
Una cella ormai abbastanza grande da contenere 2 anni di isolamento e rendere le perquisizioni ordinarie e straordinarie più agevoli da parte della polizia penitenziaria!
Una cella oltre la quale iniziano ad emergere vessazioni pressoché quotidiane e sulla quale non è consentito battere neanche con una bottiglietta per denunciare le pesantissime condizioni detentive del 41 bis!
Condizioni rese ancor più gravi dalle circolari ministeriali del 2011 e 2014, che hanno stabilito:
1. un numero massimo di libri da detenere in cella (massimo 3, a discrezione del carceriere, a L'Aquila solo 2);
2. il divieto di ingresso di libri e riviste ricevuti dall'esterno;
3. il divieto di scambiare libri e riviste tra detenuti e di inviarne all’esterno;
4. la lettura di stampa autorizzata vincolata all'acquisto in ambito penitenziario, tramite l'impresa di mantenimento del carcere (con tutte le censure e lentezze immaginabili);
5. la sottoscrizione di abbonamenti a riviste e quotidiani autorizzati, solo direttamente dalla direzione del carcere.
Condizioni contro cui Nadia si è ribellata e per questo le sono state inflitte ulteriori restrizioni con isolamento perpetuo, perquisizioni e sottrazioni di ogni oggetto che potesse aiutarla a sopravvivere a questo annichilimento.
Tutto questo è tortura, è violenza di Stato contro una donna che continua a resistere ai soprusi di questo sistema, che di umano non ha più niente.
La cronaca della giornata la trovate anche sui principali media locali, di cui trovate links sul blog http://femminismorivoluzionario.blogspot.it/.
Di seguito ci limitiamo a segnalare le iniziative di solidarietà che si sono sviluppate sul territorio nazionale, di cui siamo venute a conoscenza (di quelle organizzate dal MFPR nell’ambito di questa campagna, trovate foto e documentazione su http://femminismorivoluzionario.blogspot.it/)
• A L’Aquila si è tenuto un presidio del MFPR davanti al Tribunale ordinario, con volantinaggio ed esposizione dello striscione “41 bis = Tortura - Solidarietà a Nadia Lioce”. Sempre al Tribunale ordinario sono state depositate le prime firme della campagna “No al 41 bis per Nadia Lioce” (oltre 1500, di cui alleghiamo ricevuta, in attesa di ricevere il numero di protocollo). Il volantinaggio è continuato al Tribunale per i minorenni, dove si svolgeva la videoconferenza. Nadia non è apparsa in video e l’istruttoria è proseguita in presenza delle avvocate Caterina Calia e Ludovica Formoso, che hanno depositato, oltre ai verbali delle 70 infrazioni disciplinari suddette, anche l’interrogazione parlamentare del Senatore Luigi Manconi, riservandosi di presentare nella prossima udienza, che è stata fissata per il 24 novembre, uno scritto che potrebbe contribuire a far luce su questa situazione kafkiana;
• Un presidio di solidarietà, organizzato dal MFPR, si è tenuto anche a Taranto, con la raccolta di decine di firme per dire “No al 41 bis per Nadia Lioce”;
• Attacchinaggi dell’appello del MFPR si sono svolti a Palermo;
• A Torino si è tenuto un presidio del Soccorso Rosso Internazionale davanti al tribunale
La campagna del MFPR continua e si estende. Condividiamo la petizione e prepariamoci per il 24 novembre con una mobilitazione più ampia.
Alla vigilia della giornata mondiale contro la violenza sulle donne, diremo basta anche alla violenza di Stato contro le donne, No al 41 bis per Nadia Lioce!
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