Firenze. Rifugiati e comitati in piazza
Rifugiati
ed inquilini in piazza: "uniti per il nostro diritto alla casa". Il
Ministro scappa dalle contestazioni e rinuncia al suo intervento.
Prima
il cambio di orario. Poi la rinuncia. L'arrivo di Minniti a Firenze -
per intervenire al Festival delle Religioni - era stato negli ultimi
giorni annunciato per stamattina alle 11:00. Tutto disdetto all'ultimo
minuto di fronte all'annuncio di contestazioni. E in effetti, mentre è
previsto un corteo cittadino nel pomeriggio, i Comitati di lotta per la
casa alle 10.30 sono già davanti alla Prefettura per andare in corteo a
"dare il benvenuto" al Ministro degli Interni degli sgomberi e degli
accordi criminali con il governo libico per fermare gli sbarchi.
“O
le case, o le barricate”. Questo il messaggio chiaro e lapidario che la
manifestazione ha deciso di
mandare a Minniti, rispondendo alle minacce di sgombero provenienti dal Ministero. Uno slogan che rappresenta la volontà di resistere di fronte ai già annunciati nuovi attacchi al diritto alla casa, ma anche l'indisponibilità ad accettare le briciole previste dalle nuove disposizioni ministeriali sugli sgomberi: “quando Minniti parla di soluzioni per le famiglie da sfrattare o sgomberare, parla delle solite non-soluzioni che hanno trascinato negli ultimi anni questa emergenza. Siamo stanchi dell'accoglienza-business e delle soluzioni tampone, dei progetti a termine, delle strutture, delle divisioni forzate delle famiglie. Vogliamo case vere, a prezzo sociale, per tutti”.
mandare a Minniti, rispondendo alle minacce di sgombero provenienti dal Ministero. Uno slogan che rappresenta la volontà di resistere di fronte ai già annunciati nuovi attacchi al diritto alla casa, ma anche l'indisponibilità ad accettare le briciole previste dalle nuove disposizioni ministeriali sugli sgomberi: “quando Minniti parla di soluzioni per le famiglie da sfrattare o sgomberare, parla delle solite non-soluzioni che hanno trascinato negli ultimi anni questa emergenza. Siamo stanchi dell'accoglienza-business e delle soluzioni tampone, dei progetti a termine, delle strutture, delle divisioni forzate delle famiglie. Vogliamo case vere, a prezzo sociale, per tutti”.
Più di cento tra
rifugiati politici ed inquilini in emergenza abitativa hanno marciato
verso il quartiere di Santa Croce: “Oggi siamo in tanti, italiani ed
immigrati. Perchè questa lotta ci deve unire, perchè l'emergenza
abitativa non riguarda una razza o un colore della pelle. Solo uniti
possiamo vincere”.
Ai megafoni
intervengono prima i rifugiati somali che occupano gli stabili di via
Spaventa e di via Baracca, entrambi minacciati di sgombero: “senza
soluzioni vere, questa lotta non finirà mai”. Poi interviene Demetrio,
del Comitato Inquilini, arrestato giovedì scorso insieme a moglie e
figlia dopo aver fatto resistenza per otto ore al proprio sfratto: “la
battaglia di via del Pellegrino deve essere l'inizio della nostra
riscossa”.
La manifestazione si
prende il centro fino a piazza dei Ciompi, e annuncia nuove resistenze.
“Minniti è scappato, ma se gli sgomberi arriveranno non staremo zitti e
torneremo in queste piazze, sotto le finestre di chi governa, dove non
ci vogliono vedere".
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