Dalla oramai famosa e assemblea
generale tenuta a Palermo a settembre dello scorso anno al M5S non gliene va
bene una! Si è scatenata una lotta interna per le poltrone degna della peggiore
DC dei tempi andati e arrivano a scadenze regolari denunce della magistratura. Le
magagne continuano a venire a galla, soprattutto dei loro sindaci che alla
prima occasione si dimettono, NON DALLA CARICA DI SINDACO, ma dal Movimento
stesso. Si tratta di un bel “movimento” i cui capi dimostrano ogni giorno di
più di essere arrivisti, arroganti e fascisti, solo per elencare un po’ di
aggettivi.
“La notizia la dà lui stesso
nella sede istituzionale, il Consiglio Comunale, riunitosi all'indomani della
bufera scatenata dall'indagine che lo vede coinvolto.” riporta l’edizione palermitana
de La Repubblica di ieri. Cinque, come altri grillini che hanno imparato “come
si fa politica”, si atteggia anche a vittima sacrificale "Ho deciso di
autosospendermi dal Movimento 5 Stelle. E' così che ritengo debba comportarsi
un amministratore. Il movimento è la mia seconda pelle e non posso permettermi
che venga colpito. Quindi che colpiscano me ma lascino in pace il Movimento 5
Stelle".
Luigi Di Maio, chiamato ad
esprimersi la butta sulla morale, sperando di evitare la sanzione più dura,
quella del carcere! Dice: "La sanzione morale è la cosa più importante che
c'è", e ancora: "Ho letto che Patrizio Cinque si è autosospeso dal
M5s perché lui crede sia la cosa giusta che debba fare un
amministratore", aggiunge. "Ha detto che spiegherà e dimostrerà tutto. Io credo che questo sia il modo di fare in politica e lui dimostrerà di essere innocente come ha detto". Ma le parole del sindaco non entrano nel merito delle accuse che la Procura di Termini Imerese gli contesta. Cinque è indagato per turbata libertà degli incanti, falso ideologico, abuso d'ufficio e rivelazione di segreto d'ufficio…”
amministratore", aggiunge. "Ha detto che spiegherà e dimostrerà tutto. Io credo che questo sia il modo di fare in politica e lui dimostrerà di essere innocente come ha detto". Ma le parole del sindaco non entrano nel merito delle accuse che la Procura di Termini Imerese gli contesta. Cinque è indagato per turbata libertà degli incanti, falso ideologico, abuso d'ufficio e rivelazione di segreto d'ufficio…”
Ma il sindaco, che sarà
interrogato lunedì, fa le cose in grande, si è portato dietro quasi tutto il
Comune di Bagheria. Continua infatti il quotidiano “In tutto a finire sotto
inchiesta sono stati in 23: oltre al sindaco, il suo vice, un assessore,
diversi dipendenti e funzionari comunali, un ispettore della polizia municipale
e alcuni imprenditori.” Alè!
“Tre le vicende
"incriminate": – continua il giornale - l'affidamento del servizio di
raccolta dei rifiuti a una società con una procedura di somma urgenza costato 3
milioni di euro, la gestione del palazzetto dello sport e la casa abusiva del
cognato di Cinque. Secondo i pm il sindaco, in concorso con l'ispettore di
polizia municipale Domenico Chiappone, avrebbe informato il cognato
dell'esistenza di un procedimento penale relativo all'immobile abusivo ed
esercitato pressioni per favorire il parente.
“A sostegno di questa tesi vi
sono anche alcune intercettazioni telefoniche. In una conversazione agli atti
dell'inchiesta il sindaco lancia anche una bordata alla sua ex collega di
partito Claudia Mannino, sospesa dal M5s dopo essere stata rinviata a giudizio
nell'ambito dell'inchiesta sulle firme false per le comunali a Palermo, che
aveva presentato un emendamento in Parlamento per inasprire le pene nei
confronti degli abusivi.” E poi questa bella scena finale di lite tra i
militanti di questo bel movimento:
"Questa sanzione l'ha messa
quella minchiona di Claudia Mannino - dice Cinque - e quindi siamo veramente
dei geni...". "Ha ragione il sindaco di Bagheria - commenta la
Mannino - sono proprio una minchiona. Lo sono stata soprattutto quando ho
presentato l'emendamento per l'inasprimento delle sanzioni per gli abusi
edilizi. Norma poi approvata dal Parlamento. Mea culpa! Però, vorrei informare
Patrizio Cinque e tutti i silenti organi dirigenti del Movimento 5 Stelle
(quelli che portavano ad esempio il 'modello Bagheria', ovvero l'indulgenza nei
confronti degli abusivi e l'assenza di demolizioni) che, durante il mio mandato
Parlamentare, tale 'becero' comportamento si è manifestato più volte".
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