Congresso dei Soviet - 2° parte - |
(da) La preparazione dell'ottobre
Il
18 giugno scesero in piazza quasi 500 mila persone tra operai e
soldati. Da tutti i
punti
della città affluivano verso il centro colonne enormi di
manifestanti che portavano bandiere rosse e cartelli con scritte
rivoluzionarie, e la stragrande maggioranza dei manifestanti scandiva
le parole d'ordine dei bolscevichi.
In
tutto il Paese si era sviluppato un vasto movimento di scioperi. Le
armate del
proletariato,
forti di milioni di uomini. Si levavano per la lotta contro la
borghesia.
Che
cosa dimostrava l'eccezionale ampiezza di questi scioperi?
Prima
di tutto che all'interno del proletariato esistevano vari strati,
ognuno dci
quali
aveva un diverso livello di coscienza. In testa marciavano i
metallurgici, che costituivano l'ossatura d'acciaio della classe
operaia. La lotta nel loro settore. era condotta dalle fabbriche,
dalle più grandi imprese dei capoluoghi. dove svolgevano la loro
opera i quadri dirigenti del partito. Nei capoluoghi l'avanguardia
proletaria trascinava dietro di sé le masse più avanzate degli
operai, dava l'impulso alla provincia e stimolava gli strati più
arretrati.
Il
movimento operaio aveva assunto ormai il carattere e le forme di
un'aperta lotta
rivoluzionaria.
Il
sintomo più evidente di questa nuova crisi rivoluzionaria fu il
rapido processo di
bolscevizzazione
dei soviet, dei comitati d'officina e delle altre organizzazioni. Gli
operai affidavano la direzione a quelli fra loro che nell'aspra lotta
che quotidianamente conducevano si erano dimostrati capaci di far
avanzare il processo rivoluzionario.
Man
mano che il tempo passava il Partito bolscevico riportava nuove
vittorie; nella
sola
giornata del 1 settembre il comitato esecutivo centrale dei soviet di
Russia aveva
ricevuto
da 126 soviet di provincia messaggi in cui si faceva pressione perchè
venisse preso in mano il potere.
Sotto
la spinta degli operai le organizzazioni di base si scioglievano
spontaneamente e nuove elezioni davano la maggioranza ai bolscevichi.
Le
masse popolari si rendevano sempre più conto che non era possibile
liberarsi se non lottando contro l'imperialismo, quindi contro la
borghesia nazionale e per il potere dei soviet.
Anche
la massa dei soldati cominciava a rendersi conto del tradimento dei
menscevichi e dei socialisti rivoluzionari che parteggiavano per la
borghesia.
Nel
corso del mese di ottobre la parola d'ordine del potere ai soviet
riscosse un favore sempre crescente tra i soldati.
L'elezione
dal basso di nuovi capi militari rappresentava un formidabile passo
in avanti nella via della rivoluzione socialista. Con l'adozione di
questa nuova forma di lotta le masse dei soldati risolvevano
direttamente il problema del potere nell'esercito.
L'insurrezione
popolare armata
La
rivoluzione russa giunse nel settembre-ottobre 1917 a questa
situazione così aggravata. La società si era divisa in due campi
nettamente opposti. In uno la borghesia, i grandi proprietari
fondiari, gli strati superiori della campagna – i Kulaki ei
cosacchi ricchi - sotto la direzione del Partito cadetto e alleati
con i socialisti rivoluzionari e i menscevichi. Nell'altro campo il
proletariato e i contadini poveri, guidati dal Partiti bolscevico.
Verso questo campo pendeva sempre più nettamente la grande massa dei
contadini medi.
Nel
popolo erano avvenuti importanti spostamenti di forze che attestavano
l'avvicinarsi della rivoluzione. Improvvisamente le forme di lotta di
ogni classe sociale erano radicalmente mutate., gli operai non si
limitavano più ad interrompere il lavoro e ad organizzare scioperi
economici e politici; molto spesso cacciavano gli impiegati dalle
fabbriche e dalle officine e prendevano nella proprie mani la
direzione delle imprese. Anche il movimento contadino era
radicalmente cambiato. I copntadini incendiavano le grandi proprietà,
cacciavano i signori e si dividevano quanto veniva recuperato. Il
saccheggio divenne la forma principale di lotta. Anche la lotta dei
contadini inseguiva da vicino il potere: il movimento contadino si
trasformava in insurrezione.
Una
nuova forma di lotta apparve anche tra i soldati: questi si
rifiutavano di eseguire gli ordini dei loro capi. In molti reggimenti
i soldati cacciavano gli ufficiali mal visti e li sostituivano con i
capi a loro più vicini: molte volte questi capi provenivano dalle
stesse fila dei soldati. In settembre nella flotta del Baltico i
marinai di diverse navi avevano gettato gli ufficiali fuori bordo.
Infine
si era verificato un sensibile cambiamento anche tra i lavoratori
delle nazioni oppresse. Scavalcando completamente le loro
organizzazioni nazionaliste borghesi, le masse lavoratrici
stabilivano con sempre maggiore frequenza, contatti con le
organizzazioni bolsceviche. I lavoratori delle nazionalità oppresse
cominciarono a capire che le organizzazioni borghesi non avrebbero
dato loro la libertà e che essi non avrebbero potuto riceverla che
dal popolo vittorioso.
Il
campo della rivoluzione aveva dalla sua una schiacciante superiorità
numerica. Tuttavia, come l'esperienza aveva insegnato parecchie
volte, la borghesia – che disponeva di una forza militare
organizzata, di quadri e di tutta una rete di organizzazioni delle
guardie bianche – poteva ancora sconfiggere la rivoluzione.
Solamente
l'insurrezione armata di operai e dei soldati poteva s barrare la
strada alla controrivoluzione. La preparazione dell'insurrezione
armata doveva essere posta all'ordine del giorno in tutta l'attività
del Partito.
Nella
seduta del 29 settembre il Comitato Centrale decise di convocare per
il 5 ottobre un congresso dei Soviet della regione del Nord, e cioè
della Finlandia, di Pietrogrado e delle città limitrofe, regione in
cui lo spirito bolscevico era largamente e profondamente diffuso.
Questo congresso aveva il compito di affrettare nel campo
dell'agitazione e dell'organizzazione, i preparativi per
l'insurrezione armata.
Il
10 ottobre, mentre era in corso la riunione del Comitato centrale
bolscevico, i delegati del congresso dei Soviet della regione del
nord si radunavano allo Smolny.
Lenin
dava un'estrema importanza a questo congresso. Sin dall'8 ottobre
aveva indirizzato una lettera ai compagni bolscevichi, delegati al
congresso dei Soviet dellòa regione del nord. In questa lettera
diceva chiaramente che il congresso dei soviet di questa regione
doveva essere pronto a prendere il potere e a scatenare
l'insurrezione.
“impossibile
aspettare il congresso dei soviet della Russia che il comitato
esecutivo centrale può rimandare anche fino a novembre , impossibile
tardare perchè questo permetterebbe a Kerenskij di far giungere
altre truppe”.
Il
congresso adottò la seguente risoluzione:
-
Il governo di coalizione ha disorganizzato, dissanguato e martoriato
il paese. La cosiddetta conferenza democratica è pesantemente
fallita. Gli operai, i soldati, i contadini coscienti ripudiano
indignati la politica di alleanza con la borghesia, funesta politica
di tradimento. E' giunta l'ora in cui solo un'azione unanime e decisa
di tutti i soviet può salvare il paese e la rivoluzione e risolvere
la questione del potere centrale. Il congresso chiama tutti i soviet
della regione a passare all'azione”.
Vennero
eletti 17 membri al comitato regionale di cui 11 bolscevichi e 6
socialisti rivoluzionari di “sinistra”.
Al
congresso del soviet della regione del nord seguirono numerosi
congressi di soviet di altre regioni e distretti: tutti furono
caratterizzati dalla volontà di combattere per il potere dei soviet.
(CONTINUA)
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