Rapporto Agenzia ambiente, 84.400 decessi nel 2012
Mentre il rapporto di una delle strutture della
borghesia europea l'Agenzia Ambiente elenca i numeri allucinanti per
imorti da inquinamento soprattutto in Italia, Renzi continua a fare
il gradasso per stare alla pari accanto ai “grandi”
(imperialisti), annunciando grandi spese e promettendo impegni,
naturalmente con i suoi twuitter: “C'è una sfida che riguarda
tutti noi, i nostri figli e i nostri nipoti: [quando parla dei suoi
figli Renzi sembra proprio Berlusconi quando giurava sulla testa dei
suoi! ndr] il futuro del pianeta. Senza allarmismi inutili, [che
saranno mai tutti questi morti! ndr] Quattro miliardi di dollari da
qui al 2020, lo sforzo delle istituzioni e delle aziende a cominciare
da Eni e Enel, [infatti, proprio l'Eni che distrugge interi paesi
come il Niger- ndr].”
E continua: “Siamo tra i protagonisti della Green
economy [e meno male! Ndr] (biomasse, solare, geotermia). Abbiamo
ridotto le emissioni del 23% negli ultimi 20 anni. Sull'efficienza
energetica, con i contatori intelligenti, puntiamo alla leadership
mondiale....”
***
L'Italia è il Paese dell'Unione europea che segna
il record del numero di morti prematuri rispetto alla normale
aspettativa di vita per l'inquinamento dell'aria. La stima arriva dal
rapporto dell'Agenzia europea dell'ambiente (Aea): il Belpease nel
2012 ha registrato 84.400 decessi di questo tipo, su un totale di
491mila a livello Ue. Tre i 'killer' sotto accusa per questo
triste primato.
Le micro polveri sottili (Pm2.5), il biossido di
azoto (NO2) e l'ozono, quello nei bassi strati dell'atmosfera (O3), a
cui lo studio attribuisce rispettivamente 59.500, 21.600 e 3.300
morti premature in Italia. Il bilancio più grave se lo aggiudicano
le micropolveri sottili, che provocano 403mila vittime nell'Ue a 28 e
432mila nel complesso dei 40 Paesi europei considerati dallo studio.
L'impatto stimato dell'esposizione al biossido di
azoto e all'ozono invece è di circa 72mila e 16mila vittime precoci
nei 28 Paesi Ue e di 75mila e 17mila per 40 Paesi europei. L'area più
colpita in Italia dal problema delle micro polveri si conferma quella
della Pianura Padana, con Brescia, Monza, Milano, ma anche Torino,
che oltrepassano il limite fissato a livello Ue di una concentrazione
media annua di 25 microgrammi per metro cubo d'aria, sfiorata invece
da Venezia. Considerando poi la soglia ben più bassa raccomandata
dall'Oms di 10 microgrammi per metro cubo, il quadro italiano
peggiora sensibilmente, a partire da altre grandi città come Roma,
Firenze, Napoli, Bologna, arrivando fino a Cagliari.
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