martedì 1 dicembre 2015

pc 1 dicembre - La sete di guerra degli Stati Uniti è inestinguibile: adesso schiera anche i piloti civili in azioni di guerra

Usa: il Pentagono affida droni da  combattimento a piloti civili


(grassetto e sottolineature sono nostre)

(AGI) - Washington, 28 nov. - Da quando hanno fatto la comparsa per la prima volta nei cieli dei Balcani nel 1995 i droni sono diventati l'arma preferita della Casa Bianca. Ma al Pentagono debbono essere a corto di piloti se hanno deciso di affidare a dei contractor civili i comandi dei droni MQ-9 Reaper (gli stessi in dotazione all'Aeronautica italiana, cui da poco sono stati concessi i micidiali
missili Hellfire) in "missione di combattimento" sui cieli di Siria e Iraq, ma non solo, per inseguire sospetti terroristi. È quanto denuncia il Los Angeles Times ipotizzando una possibile interpretazione estremamente elastica della legge che prevede l'uso esclusivo di piloti militari per queste missioni ed un'ulteriore passo nel processo di affidamento a privati di compiti militari.

Processo iniziato con la tragica invasione dell'Iraq del 2003, di cui furono co-protagoniste colossi come la Bechtel e la Halliburton, societa' private nella logistica della Difesa, nei cui consigli di amministrazione era stato a lungo l'allora vicepresidente Dick Cheney. Finora i contractor pilotano 2 pattuglie di Reaper (ciascuna composta fino ad un massimo di 4 droni) al giorno ma il Pentagono pensa di estendere il programma ad almeno 10 pattuglie guidate da civili al giorno entro il 2019. Al momento il Pentagono pretende dalla Us Air Force che ogni giorno siano in volo almeno 60 pattuglie (quindi oltre 200 velivoli) di droni da combattimento.

Formalmente i contractor non premono il grilletto che spara i missili come i piloti con le 'stellette', per cui il Pentagono ritiene di non violare alcuna regola. I loro Reaper sono disarmati e si limitano a missioni di sorveglianza per raccogliere informazioni di intelligence sui terroristi.

Informazioni che però possono automaticamente e rapidamente portare ad ordinare di sparare un missile da un altro drone vicino, se viene individuato un bersaglio importante. Per cui, il discrimine è molto sottile e molti nella Us Air Force non apprezzano questa scelta dei vertici. (AGI) .

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