sabato 5 dicembre 2015

pc 5 dicembre - Opposizione democratica alla riforma reazionaria della Costituzione - una corrispondenza

GENOVA,  NASCE IL COMITATO LIGURE PER LA DEMOCRAZIA COSTITUZIONALE

Sono le ore 17:45 di giovedì tre dicembre quando – al Circolo dell’Autorità Portuale genovese, sito in via Albertazzi 3, nel quartiere di San Benigno – si tiene un convegno, organizzato dal Coordinamento per la Democrazia Costituzionale: obiettivo della giornata è dare vita al Comitato ligure dell’organizzazione.
Per dare spessore alla proposta vengono chiamati, come relatori della giornata: l’avvocato Felice Besostri, del Coordinamento nazionale; l’avvocato Vincenzo Paolillo, presidente del Comitato per lo Stato di Diritto; l’avvocato Dario Rossi, dell’Associazione Giuristi Democratici; il presidente provinciale dell’Anpi, Massimo Bisca; era stato invitato anche il magistrato Francesco Pinto, ma non ha potuto intervenire.
Dopo una breve introduzione di Luigi Fasce (dell’associazione Altra Liguria) moderatore della giornata, la parola passa all’avvocato Rossi; costui informa il centinaio di presenti che verrà presto proposto  un ricorso presso il Tribunale di Genova contro l’Italicum, in quanto esso “non garantisce il diritto all’uguaglianza del voto”.
L’obiettivo è di costringere la Magistratura a rimettere la decisione alla Corte Costituzionale, visto che è del tutto palese il vulnus che deriva da liste bloccate, premio di maggioranza, e tutto l’impianto del sistema maggioritario –  per dichiarare ammissibile il ricorso,volto ad abrogare questa assoluta porcataper tornare a votare con la legge proporzionale pura che vigeva negli anni settanta.
Gli interventi successivi rafforzano il ragionamento del primo relatore: essi guardano anche alle Leggi promulgate negli ultimi anni, che tendono ad indirizzare le controriforme elettorali e costituzionali verso un sistema che prevede la presenza di “un uomo solo al comando”, con la contestuale compressione dei diritti politici dei cittadini.
In conclusione, si è approfondita la conoscenza degli assurdi meccanismi di una legge elettorale secondo la quale, ottenendo il voto del dieci per cento degli aventi diritto, un partito rischia seriamente di trovarsi con la maggioranza assoluta dei seggi in Parlamento.
E’palese che, tutti i governi che si sono succeduti negli ultimi anni hanno cercato di limitare, se non eliminare, in quanto fastidiosi per i loro disegni
Genova, 04 dicembre 2015

Stefano Ghio - Proletari Comunisti Alessandria/Genova

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