SULLA MANIFESTAZIONE A MILANO DEL 16
GIUGNO IN SOLIDARIETA' CON GLI OPERAI DI BASIANO
Gli operai delle cooperative della
logistica, fatti segno di un'aggressione selvaggia da parte dei
Carabinieri, hanno dato una risposta alle cariche e agli arresti con
una prima manifestazione di 1000 persone.
Gli operai immigrati sono stati la
maggioranza della manifestazione, organizzati dal Si.Cobas e con la
presenza di una forte delegazione dello Slai cobas per il sindacato
di classe. Sono stati la parte principale del corteo, più combattiva
e determinata a rispondere con la continuità della lotta alla
repressione e all'azione padronale.
Rivendicano lavoro, diritti, dignità,
contro licenziamenti, precarietà e supersfruttamento.
Tutti gli operai immigrati della
logistica vogliono l'unità di classe e l'unità nella lotta, al di
là dei posti di lavoro e delle differenti nazionalità.
Gli organismi dei lavoratori, i cobas
per il sindacato di classe devono rispondere a questo bisogno di
unità con l'unità d'azione, di piattaforme perchè l'obiettivo è
migliorare l'effettiva condizione dei lavoratori, vincere questa
battaglia con i grandi padroni e i padroni delle cooperative in tutto
il settore della logistica.
Le selvagge cariche con cui lo Stato
per conto dei padroni ha risposto a Basiano vogliono essere
un'intimidazione rivolta non solo a tutti gli operai del polo
logistica ma a tutti i settori di lavoratori in lotta.
Gli operai hanno ottenuto una vasta
solidarietà, ma la maggiorparte di essa è tuttora a parole. La
partecipazione alla manifestazione doveva essere molto più grande.
Alcune organizzazioni sindacali di base che hanno dato l'adesione si
sono scarsamente mobilitate e altre sono state del tutto assenti. Lo
stesso vale per alcune organizzazioni politiche, usi a firmare
volantini e a non partecipare se non per dare volantini.
Gli operai immigrati in lotta devono
distinguere tra le organizzazioni di lotta gli amici e i falsi amici,
perchè questa lotta non è solo sindacale ma una guerra prolungata
in cui gli operai della logistica sono 'anello debole' per
precarietà, schiavismo,minacce al posto di lavoro, ricatti legati al
permesso di soggiorno, ma nella lotta si trasformano in 'anello
forte', in un punto di riferimento in questa fase di attacco di
Stato, padroni, governo verso gli operai che si trasforma in fascismo
padronale e in Stato di polizia.
Come Slai cobas per il sindacato di
classe che tiene alta, con le parole e con i fatti, negli obiettivi e
nei metodi di lotta, la bandiera dell'unità della battaglia per
vincere, riafferma che
alla vostra repressione rispondiamo con
la nostra ribellione!
lotta dura senza paura!
il diritto di sciopero non si tocca giù
le mani dagli operai in lotta!
Il Coordinamento nazionale dello Slai
cobas per il sindacato di classe sostiene anche in tutta Italia e
nelle città in cui è presente la lotta dei lavoratori della
logistica. Questa lotta va indicata come denuncia ed esempio anche
nelle prossime scadenze e nei prossimi giorni,
verso un vero sciopero generale in
tutto il settore che imponga a tutti i padroni nuovi diritti e nuove
condizioni.
17.6.12
COORDINAMENTO NAZIONALE
SLAI COBAS per il sindacato
di classe
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