La repressione non può fermare le lotte, per il diritto al lavoro, alla casa, allo studio, alla solidarietà nazionale e internazionale!
In questi ultimi giorni e settimane stiamo assistendo alla nascita, sviluppo e continuazione di alcune lotte sociali significative nel nostro paese.
Dalle lotte operaie del nord con la grande partecipazione di operai immigrati come a Basiano, alle lotte per il diritto alla casa e al reddito garantito, alle mobilitazioni contro lo strozzinaggio di stato targato Equitalia fino alle lotte dei disoccupati Bros a Napoli.
Ovunque i rappresentanti di questo governo e il presidente della Repubblica vengono contestati, da Trento a Palermo passando per le zone terremotate dell'Emilia Romagna.
A tutto questo lo stato risponde sempre più in maniera sistematica e organica per mezzo dello stato di polizia per reprimere i soggetti che in prima linea animano queste battaglie, anche a Palermo da mesi una valanga di provvedimenti repressivi sia penali che amministrativi si stanno riversando su vari compagni e lavoratori in primis per le mobilitazioni antifasciste, No Tav, lotte sindacali e di solidarietà internazionale avvenute nei mesi e settimane scorse.
I lavoratori delle cooperative sociali organizzati nello Slai Cobas per il Sindacato di Classe, per esempio, che la settimana scorsa la polizia in assetto antisommossa ha cercato di intimidire solo perché si sono recati in orario di ricevimento a conferire con chi di dovere al palazzo della provincia circa la loro vertenza com’è loro diritto come altri lavoratori che in città lottano per il proprio diritto ad un lavoro dignitoso vengono perseguitati, precettati, arrestati su ordine della questura. A partire dagli operai della Gesip e gli ex PIP e tanti altri e quando alzano il tiro della lotta anche gli operai di Termini Imerese e dei cantieri navali di Palermo.
Tutto questo è inaccettabile!
Se pensano di intimidire con lo stato di polizia si sbagliano di grosso! Seppure solo formalmente, ancora viviamo in uno stato democratico e lotteremo coerentemente e fino in fondo perché i diritti sanciti dalla Costituzione e dalle loro stesse leggi siano rispettati.
Tutto questo avviene nella cornice rappresentata dagli ultimi risvolti processuali relativi ai fatti del G8 di Genova del 2001 dove lo stato imperialista italiano assolve i suoi uomini e contemporaneamente si prepara a processare e condannare alcuni manifestanti presenti a Genova in quelle grandi giornate di lotta.
Nella settimana giornata in cui ricade la giornata internazionale di solidarietà e lotta con tutti i prigionieri politici, e contro la repressione è nostro dovere denunciare e lottare contro l'avanzare del moderno fascismo e del suo stato di polizia.
Manifestazione 22 giugno ore 12 davanti la Provincia di Palermo
Circolo proletari comunisti Palermo
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