COME E’ ANDATA LA MANIFESTAZIONE DEL 22 A MILANO PER LO SCIOPERO GENERALE DEL SINDACALISMO
DI BASE
Tante bandiere delle varie sigle sindacali che
hanno indetto la giornata di sciopero, Cub-Usb-Usi/Ait-Si Cobas-Slai Cobas,
ma i numeri dei lavoratori sono stati di una
dignitosa iniziativa, più o meno sui 5mila,. Alla testa del corteo, come è giusto che fosse, gli operai della
logistica del Gigante di Basiano brutalmente picchiati e arrestati perché
hanno osato ribellarsi allo schiavismo che si vivono i lavoratori,
principalmente, immigrati nelle cooperative, ma che questo governo sta
diffondendo a tutti i settori, e all’ingiusto licenziamento. Dietro le varie
delegazioni della Lombardia, da Varese a Pavia, ma anche testimonianze
dall’Emilia del terremoto (vigili del fuoco-ferrari) e dal Veneto; un
segnale, a nostro giudizio, positivo la presenza di lavoratori torinesi con
le bandiere della Confederazione Cobas, sigla che non ha aderito allo
sciopero di oggi; e alcuni lavoratori sparsi iscritti della Cgil stanchi di
aspettare lo sciopero generale che la Camusso non indirà
certo anche questa manifestazione è all'interno di una concezione e prassi presenti nel sindacalismo di base
di indizione di scioperi generali che tali non sono, nè possono essere, ma possono essere giuste e necessarie giornate di lotta. Nei trasporti le cose sono andate meglio lo sciopero è
riuscito nei trasporti (è stato davvero difficile arrivare al concentro
vista l’adesione massiccia dei lavoratori dell’Atm e delle ferrovie). Mille lavoratori dell’ospedale S. Raffaele che avendo fatto
degli scioperi nelle scorse settimane non potevano aderire allo sciopero
di oggi, e che hanno scelto di fare lo stesso una giornata di sciopero con
relativa manifestazione da un’altra parte della città. A fine manifestazione
è emerso un altro segnale positivo: questa volta dal palco non sono
intervenuti i dirigenti ma hanno preso la parola i lavoratori immigrati,
che, al di la delle sigle di appartenenza, e dalle lotte che fanno, hanno
parlato di unità di classe- di sindacato
classista contro le logiche di
tante sigle- di lotta contro razzismo/stato di polizia- di lotta per
l’abbattimento di questo sistema- e qualcuno, ricordando quanto sta
avvenendo nelle Asturie ha parlato “metaforicamente” di guerra popolare;
altrettanto intervento positivo è stato quello di un vigile del fuoco che ha parlato del tipo
di lavoro in cui li vorrebbero coinvolgere in Emilia (organo di controllo e
repressione) a cui loro stanno dicendo no, rivendicando la dignità di
lavoratori al fianco di altri lavoratori e la loro presenta era a
testimonianza di
questo; infine vi è stato l'intervento della Rete Nazionale per la sicurezza di Milano che ha sostenuto due cose: 1) la battaglia per la sicurezza sul lavoro
è una delle questioni principali nella lotta contro il governo che riguarda
tutti al di la delle appartenenze; 2) l’invito ad aderire e partecipare
al presidio al tribunale di Milano il 9 luglio quando si aprirà il
processo per la strage all’Eureco di Paderno Dugnano.
di
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