Giornata di lotta operaia contro il governo Monti-Fornero, nel centro cittadino di Bergamo, per la prima volta si sono visti gli operai della Same e di altre fabbriche in lotta della Fiom, assieme agli operai dello Slai Cobas s.c. con delegazioni dalle logistiche alle fabbriche metalmeccaniche, i sindacati di base e centri sociali, che dopo la manifestazione per lo sciopero a Milano sono venuti al presidio per contestare il ministro del lavoro invitato a Bergamo dalla federmeccanica per parlare del contratto nazionale dei metalmeccanici assieme ai segretari di cgil-cisl-uil.
Sfugge la Fornero, Landini contestato
Pomeriggio di contestazione a Bergamo
Proteste al Teatro Donizetti per l'assemblea di Federmeccanica. La rappresentante del Governo entra da un ingresso secondario
BERGAMO – Atmosfera calda, e non solo meterologicamente parlando, in quel di Bergamo. «Buffone», «Traditore», «Venduto»: così i manifestanti anti-Fornero hanno accolto questo pomeriggio il leader della Fiom Maurizio Landini al suo arrivo all’Assemblea di Federmeccanica al Teatro Donizetti. Una contestazione che il leader sindacale non aveva messo in conto, decidendo di fermarsi a parlare con i manifestanti, ossia i giovani del centro sociale Pacì Paciana, della Rsu Fiom della Same Treviglio, i dissidenti della Piaggio di Pontedera e gli operai di aziende come la Fibe. E anche quando Landini si è soffermato a parlare con i cronisti gli è arrivata addosso una salva di insulti, grida e persino qualche gavettone. «Hanno bisogno di farsi un po’ di pubblicità, ma sono lavoratori e io ho rispetto per tutti i lavoratori, tanto è vero che sono passato di qui apposta per sentire le loro ragioni». «Invece di parlare in televisione vieni qui tra gli operai». «Niente compromessi», «Dovete sostenerci, non andare contro di noi», gridavano, facendo da contraltare, i contestatori, che gli hanno anche allungato simbolicamente una penna per firmare un accordo di cui non vogliono nemmeno sentire parlare.
CAMUSSO E FORNERO NEL MIRINO – Ma il leader della Fiom non è stato l’unico bersaglio dei manifestanti: oggetto della contestazione sono stati anche il leader della Cgil Susanna Camusso e il ministro Elsa Fornero, a cui sono stati riservati slogan ed epiteti tutt’altro che ripetibili. E tra le urla e gli improperi dei manifestanti, stipati contro le transenne che li contenevano a fatica, spiccava anche il libro mostrato con orgoglio da Ettore, precario di 21 anni, proprio sotto il naso dei poliziotti che presidiavano la zona e il cui titolo era “Minima Moralia” di Adorno, il celebre filosofo marxista. Alle 15 il ministro Fornero ha scelto di entrare nel teatro dalla porta laterale, non incontrando così i manifestanti che la aspettavano davanti al Donizetti e che intorno alle 17 hanno lasciato la zona del Sentierone, mentre l’incontro, all’interno, era ancora in corso.
Assemblea
Federmeccanica
La
manifestazione in centro città organizzata per "accogliere"
il ministro Elsa Fornero, ospite all'assemblea di Federmeccanica, ha
contestato lo stesso segretario Fiom Maurizio Landini che da Bergamo
ha annunciato un referendum contro la riforma del lavoro.
Fornero a
Bergamo
“Riforma imperfetta”
Corteo contesta Landini
“Riforma imperfetta”
Corteo contesta Landini
“L’articolo 18
non si tocca”. Erano circa 200 i manifestanti che, raccolti davanti
al Teatro Donizetti per protestare contro la riforma del lavoro,
hanno scandito a più riprese questo slogan. La contemporanea
presenza, in occasione dell’Assemblea
Generale di Federmeccanica,
di tutti i rappresentanti sindacali, del ministro del Lavoro e delle
Politiche Sociali Elsa
Fornero e
del presidente di Confindustria Giorgio
Squinzi
ha convinto esponenti di Rifondazione Comunista, attivisti dei centri
sociali e la Rsu Fiom della Same a presidiare il piazzale antistante
il teatro cittadino per far sentire la propria voce e per chiedere la
proclamazione di uno sciopero generale.
Bersagli
privilegiati della contestazione sono stati naturalmente Mario
Monti, Elsa Fornero e Susanna Camusso.
“Monti in un call center, Fornero in fonderia: è questa la nostra
democrazia”.
Tra i manifestanti
si è presentato anche il segretario nazionale della Fiom Maurizio
Landini
che, però, è stato duramente fischiato da un gruppo di iscritti
alla Fiom che manifestano fuori dal teatro Donizetti. “Venduto, non
ci rappresenta nessuno”, gli hanno urlato. La contestazione ha
colpito anche il segretario regionale Fiom Lombardia Mirco
Rota e
il segretario provinciale Eugenio
Borella.
All'interno del
teatro cittadino di Bergamo, intanto, si sta svolgendo l'assemblea di
Federmeccanica, con gli interventi del presidente di Federmeccanica
Pier
Luigi Ceccardi,
del presidente di Confindustria Giorgio
Squinzi
e del ministro del Lavoro Elsa
Fornero
che, per sfuggire a fischi e insulti, ha preferito entrare da
un’entrata secondaria.
Il presidente di
Federmeccanica ha presentato dati allarmanti. La recessione non
accenna a mollare la presa e le previsioni future sono tutt’altro
che positive. “Nel primo quadrimestre di quest'anno la produzione
industriale del settore metalmeccanico e' diminuita del 2,3% sul
quadrimestre precedente, del 5,6% sullo stesso periodo del 2011 e del
27,6% sul primo trimestre del 2008''. 'In questa situazione gia' di
per se' drammatica - ha aggiunto Ceccardi - si e' ora aggiunto il
gravissimo sisma che ha colpito l'area che rappresenta, per quantita'
e qualita', uno dei principali gangli vitali dell'industria
metalmeccanica italiana''.
Le prime parole del
ministro Fornero sono state sugli esodati: “Le cifre sono state
superate dai fatti, ma non abbiamo mai ignorato il problema. Il
governo sta cercando soluzioni eque e sostenibili”. Poi ha espresso
l’intenzione di voler varare la riforma del Lavoro prima del
consiglio europeo del 28 e 29 giugno ma poi ha ammesso: "Non e'
una riforma perfetta: se ci saranno delle modifiche le faremo
pensandole con sano pragmatismo".
Nel frattempo il
segretario nazionale della Fiom proprio da Bergamo ha annunciato un
referendum se passerà la riforma del lavoro: "Se la riforma del
lavoro diventerà legge, la Fiom promuoverà una raccolta firme per
un referendum abrogativo. Il governo - ha denunciato il sindacalista
- ha posto la fiducia e sta per passare un provvedimento
assolutamente inaccettabile che non da nessuna prospettiva. Il
rischio e' che saltino interi settori industriali''. Per questo, ha
chiarito Landini, ''non abbiamo nessuna intenzione di fermarci. E
anche se dovesse passare la fiducia, com'e' probabile, noi non
aspetteremo comunque la modifica dell'articolo 18. Continueremo la
nostra mobilitazione nel paese, se necessario anche raccogliendo
firme per referendum abrogativi su leggi sbagliate''.
Venerdì,
22 Giugno, 2012
Autore:
Redazione
Berga...
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