lunedì 18 giugno 2012

pc 18 giugno - I “martedì del terrore” di Obama e i droni assassini del governo italiano

In questo articolo di Panorama si vede il livello sempre più alto dell'impegno militare/economico del governo italiano sugli attuali teatri di guerra e tutta la relativa ferocia che questo comporta in termini di vittime civili, tra cui tanti bambini.

****
Capitan drone dà una svolta alla guerra

Gli aerei senza pilota sono diventati centrali nella lotta degli Stati Uniti contro il terrorismo. Una pratica controversa, a causa delle vittime civili, che ora viene adottata anche dall'Italia.

I velivoli teleguidati Predator e Reaper dell'Aeronautica italiana verranno preso dotati di missili Hellfire e bombe di precisione J-Dam per compiere raid finora riservati a statunitensi e britannici. L'Italia è stato il primo paese alleato ad acquisire droni americani con un contratto risalente al 2001, al quale fece seguito nel 2006 un'ulteriore commessa per sei Predator e altrettanti Reaper. Mezzi pagati 380 milioni di dollari che l'Italia aveva voluto disarmati, da impiegare nelle “missioni di pace” in Iraq e poi in Afghanistan e sula Libia, con compiti esclusivamente di sorveglianza e intelligence fino all'anno scorso. Il via libera della Casa Bianca non ha incontrato ostacoli al Congresso, anche se alcuni politici ritengono che queste tecnologie avanzate dovrebbero restare patrimonio esclusivo delle forze armate Usa.

Nella guerra contro il terrorismo di –Washington, l'utilizzo massiccio dei droni sta diventando prioritario. Una pratica che ruota attorno ai “martedì del terrore”: il secondo giorno della settimana, Barack Obama incontra nello Studio ovale la squadra della sicurezza nazionale e stila la “kill list”, la lista dei raid mirati. Con l 'aiuto di foto e mini biografie, il presidente decide quali leader e miliziani di Al Qaeda finiranno nel mirino dei droni in Afghanistan, Yemen, Somalia e soprattutto Pakistan.

Una pratica controversa, che provoca molte vittime civili (si stima che gli innocenti uccisi dai droni nel 2010 siano stati 100 e 81 nel 2011). dal punto di vista militare, però, i droni funzionano. Non a caso il Pakistan Observer rivela che l'Italia potrebbe usarli in “attacchi nell'area di confine afghano-pachistano”.


– In Pakistan gli attacchi di droni hanno causato vittime per una cifra che sarebbe compresa fra 2.464 e 3.145. di questi, fra 484 e 830 erano civili (175 i bambini accertati).
– In Yemen i caduti in seguito ad attacchi di droni sarebbero 37 (alcuni dicono 861). di questi, fra 58 e 138 erano civili (24 i bambini accertati)
– in Somalia si stima che i morti siano stati 169, 57 dei quali civili (tre i bambini accertati).

Panorama 20 giugno 2012
****

Nessun commento:

Posta un commento