sabato 23 giugno 2012

23 giugno - da Pomigliano - le denunce dello slai cobas pomigliano smascherano la realtà del padrone



FIAT POMIGLIANO:  “BISCOTTO” ALLA MARCHIONNE

Con la ‘combine’ della medaglia d’argento commissionata a fior di quattrini dalla Fiat all’ accademico Yamashina, il cosiddetto “guru (ma a pagamento) di Kyoto” siamo di fronte ad una risibile farsa: ma s’è mai vista la terzietà del giudice pagato dal giudicato? Sarebbe come credere all’imparzialità dello specchio magico della favola di Biancaneve: “chi è la più bella del reame…? “Tu, mia padrona!

Ma se la farsa-Yamashina è stata indotta dalla necessità della Fiat di ‘rifarsi l’immagine’ per il giustificato crollo della sua credibilità pubblica conseguente le politiche di sfascio industriale ed occupazionale intraprese da Marchionne, ben più grave è l’attacco occupazionale in atto a Pomigliano: i numeri (ed i posti di lavoro) non sono  opinabili!
 SONO OLTRE 1.000  I LAVORATORI “DESAPARECIDOS” A POMIGLIANO

Questi secondo i “dati” della Fiat che dichiara un organico “fuori tutta” di appena 4.134 addetti complessivi nei due stabilimenti Pomiglianesi di Fiat Group Automobiles e Fabbrica Italia! Alla faccia del ‘miracolo occupazionale’ millantato dai sindacati confederali e dalle collegate e compiacenti lobbies politico-istituzionali che hanno confezionato il ‘biscotto avvelenato’ a danno degli operai!

I numeri parlano chiaro: nella procedura di cassa integrazione guadagni straordinaria per ‘cessazione dell’attività’ (dal 15 luglio 2011 al 14 luglio 2013) attivata da Fiat Gruop Automobiles il 16 giugno 2011 per lo stabilimento di Pomigliano gli organici dei lavoratori interessati  - comprensivi di operai ed impiegati - ammontavano a 4.367 lavoratori. Nella procedura di cassa integrazione guadagni straordinaria per ‘riorganizzazione aziendale’ e avviata, per lo stesso periodo biennale e in pari data, stavolta da Fiat Group Automobiles - sede di Nola - gli organici ammontavano a 305 lavoratori (operai/impiegati). Nel frattempo, da accordi sindacali dovevano essere assunti nella newco di Fabbrica Italia oltre 700 addetti dell’ex Ergom (altra fabbrica ‘inguaiata’ da Marchionne). A conti fatti, in FIP oggi lavorano appena 2.100 addetti per le scelte produttive della Fiat (il tentativo di ‘addossare’ alla crisi le perseguite politiche di ridimensionamento/delocalizzazione  industriale è risibile in quanto la ‘crisi’ era ben presente sin dall’inizio del cosiddetto ‘piano’ dell’a.d. del Lingotto). A conti fatti …i ‘conti’ non tornano e ci troviamo di fronte comunque ad una volontà oggettiva di pericolosi taglio occupazionali ed alla prospettiva di ridimensionamento e successiva chiusura.
Azienda, sindaci, prelati, confederali e lobbie politico-istituzionali e mediatiche avevano solennemente garantito “tutti quanti insieme” il riassorbimento in Fiat di circa 5.300 lavoratori degli organici di Pomigliano e degli stabilimenti ex Ergom e, in sopraggiunta, il cosiddetto ‘polo logistico di eccellenza’ di Nola avrebbe dovuto addirittura implementare gli organici (sic). Oggi ci troviamo con una ‘decurtazione preventiva e di fatto’ degli organici preannunciante l’avvio di licenziamenti di massa da luglio 2013.  Appena 2.100 lavoratori sono occupati in newco FIP e senza garanzie occupazionali future e già si parla di prossime “ferie lunghe” a Pomigliano! Tutti gli altri in ‘cassa’ da anni!
 Slai cobas Fiat Alfa Romeo e terziarizzate - Pomigliano d’Arco, 20/6/2012


Fiat Pomigliano / piano-Marchionne / guru di Kyoto
Dopo le forti denunce dello Slai cobas delle scorse settimane sul crack del piano di Marchionne che sta sfasciando la Fiat a Pomigliano (un buco di bilancio di 28,8 milioni di euro, il fallimento del lancio della nuova Panda e la prospettiva di migliaia di licenziamenti mancando una realistica prospettiva di incremento produttivo per consentire l’assunzione dei 2.500 lavoratori da anni in cassa integrazione per cessazione dell’attività di Fiat Gruop nonché il futuro occupazionale dei 2000 addetti nella newco FIP) ed in Italia e sullo  scandalo dei faraonici guadagni dell’a.d. (235 milioni di euro in 5 anni)  ecco richiamato di nuovo in soccorso il cosiddetto “guru di Kyoto” (Hajime Yamashina ‘accademico’ di professione - guarda caso una delle qualifiche di Monti) nel ben pagato ma disperato tentativo di riconfezionamento mediatico della sputtanata immagine della Fiat (se non fosse da piangere sarebbe da ridere).
Oggi si chiamano accademici, una volta a Napoli li chiamavano magliari. Già ci provò, il Yamashina, ad inizio 2009, conferendo all’uopo, a Pomigliano, la medaglia di bronzo (di bronzo come la sua faccia): e gli effetti in questi anni si sono visti tutti compreso lo sfascio in atto della fabbrica.
A realistico ben vedere questo signore ricorda, da vicino, i sarti imbroglioni della fiaba di Andersen, che offrirono a corte le ‘magnifiche stoffe magiche’. Nell’affollata cerimonia pubblica della immaginifica vestizione del re una moltitudine di cortigiani leccaculo (oggi, a Pomigliano, in sembianze di forze politico-istituzionali e confederali) prese servilmente a lodare le meraviglie dell’inesistente abito senza che proprio nessuno osasse constatare (i cortigiani, in quanto tali, sono fatti così) l’immagine riscontrata dai propri occhi, e che cioè non solo l’imperatore era nudo, ma il suo corpo era deforme, ultracellulitico e, in qualche intima parte, ipotrofico e rattrappito. Lo scandalo - ed il ridicolo per tutti i sodali - scoppiò solo grazie ad un bambino che urlò di fronte a tutti il suo stupore: “il re è nudo”… e, aggiungiamo noi, fa pure schifo!
Intanto Marchionne ha già chiuso Termini Imerese, e Arese (facendo business multimiliardario con la speculazione dei suoli in funzione dell’EXPO 2015). A Pomigliano la newco Fabbrica Italia ha già prodotto un buco di bilancio di 28,8 milioni di euro e ad Avellino la FMA è al collasso e la IRISBUS è in chiusura (nonostante quest’ultima sia l’unica fabbrica italiana a produrre autobus ed in Italia ne circolano 20.000 fuori norma rispetto agli standard europei in materia di emissioni inquinanti ed il governo italiano rischia, per questo, una multa di un miliardo e 700 milioni di euro dalla CEE). La Fiat sta delocalizzando gli impianti Italiani in est Europa ed USA. Si appresta a chiudere Pratola Serra, Grottaminarda e Pomigliano, a ridimensionare Melfi e Mirafiori. Le fabbriche Fiat in Italia (e quelle collegate dell’indotto) sono da anni praticamente ferme con la produzione in funzione pochi giorni al mese (da Mirafiori a Cassino, da Pomigliano a Melfi, da Pratola Serra a Grottaminarda ecc.), con i lavoratori a sottosalario, in cassa integrazione e a futuro licenziamento. 
Monti è uomo della Fiat (per anni dirigente dell’esecutivo nazionale della Fiat insieme a Gianni ed Umberto Agnelli, Gabetti e Stevens) nonché speculatore finanziario della Goldman Sachs, una delle più grandi banche del mondo che generarono nel 2007 la crisi finanziaria con le “azioni spazzatura” (subprime). Col suo governo sta proteggendo la speculazione finanziaria internazionale e la desertificazione produttiva in Italia, prevista dal piano di Marchionne. Monti nei giorni scorsi ha dichiarato che…”il processo di delocalizzazione all’estero della Fiat consentirà in Italia l’avvio della produzione della componentistica dell’auto e dei veicoli commerciali nel triangolo Cassino, Melfi Pomigliano”... QUESTO NON E’ VERO perchè già oggi una consistente parte della componentistica del settore è prodotta all’estero (Cina ed est europeo) e, come per la produzione veicolare, è un processo in progressiva intensificazione. E’ questo il “piano” di Marchionne e del suo “socio” Monti e che i cortigiani di CGIL-CISL-UIL, centrosinistra e centrodestra, fanno finta di non vedere continuando a prendere per i fondelli i lavoratori: il re è nudo !
“MONTI E MARCHIONNE SONO LE DUE FACCE DELLA STESSA MEDAGLIA:
I SARTI IMBROGLIONI DI ANDERSEN!"
Slai cobas - coordinamento provinciale di Napoli - 19/6/2012 

LA FIAT RICHIAMA A POMIGLIANO IL SERVIZIEVOLE YAMASHINA, MA LA BUOTADE DELLA “PREPAGATA” MEDAGLIA SILVER NON SERVIRA’ A RIFARSI L’IMMAGINE, FORTEMENTE SPUTTANATA DAL FALLIMENTO DEL PIANO MARCHIONNE, PERCHE’:
IL RE E’ NUDO… E FA PURE SCHIFO…!
E’ questo il titolo, ed il contenuto, del volantino distribuito dallo Slai cobas stamane al cambio turno alla Fiat Pomigliano. Un vero e proprio dossier-verità di puntigliosa informazione sindacale agli operai, oggi più che ma preoccupati per il loro futuro. Le cifre parlano chiare, dal buco di bilancio di 28,8 milioni di euro della newco Fabbrica Italia Pomigliano dato dal prevedibile fallimento del lancio della ‘nuova Panda’ e dalla mancanza di alcuna realistica prospettiva di incremento produttivo a garanzia della tenuta occupazionale per 5.000 addetti (tra FIP e FGA) nonché quelle dell’insieme dei lavoratori dell’indotto.
Il super pagato Marchionne in 5 anni ha incassato in ‘busta paga’ la faraonica cifra di 235 milioni di euro per fare business con lo sfascio di tutti gli stabilimenti Fiat, appoggiato in questo dal governo Monti (già uomo di punta dei massimi vertici Fiat nonché speculatore finanziario della Goldman Sachs una delle più grandi banche del mondo che generarono nel 22007 la crisi finanziaria con le ‘azioni spazzatura) che a sua volta sta sfasciando l’Italia Analogo ruolo è appaltato a tratti dalla Fiat, nei momenti di ‘crisi mediatica’, all’ (ma una volta non si chiamavano magliari?) Hajime Yamashina che, a dispetto dell’acclarato fallimento tecnico-produttivo si appresta ad assegnare la medaglia-combine d’argento a Pomigliano per… la bontà delle strade e dell’aspetto ‘estetico’ dello stabilimento nonché l’impegno all’obbedienza dichiarato dai lavoratori: i piani di questi tre personaggi ci ricordano da vicino la truffa dei sarti imbroglioni della favola di Andersen che vendettero a corte le “inesistenti e magnifiche stoffe magiche” lasciando il re col culo da fuori e… per terra! E la parte svolta dalle compiacenti forze politico-istituzionali e dai sindacali confederali è oggi  identica a quella dei servili cortigiani di allora. Infatti tutti, ancora oggi, fanno finta di non vedere la banale verità continuando a prendere per i fondelli i lavoratori. Ma fino a quando…?!
L’ennesima e risibile boutade della Mazda che Marchionne ha fatto ‘lanciare’ da asservite forze sindacali locali conferma il precipizio che stanno apprestando per i lavoratori.
Ma i lavoratori, e le loro donne, nella consapevolezza di poter contare esclusivamente sulle loro forze, già - per tempo e con calma- si stanno ben organizzando per accumulare forza ed unità a sostegno delle proprie ragioni: e, allora, sarà sorprendente per questi ‘signori’!
Slai cobas Fiat Alfa Romeo e terziarizzate – Pomigliano d’Arco, 19/6/2012
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