L'AQUILA: ''SEZIONE ALTA SICUREZZA INFAME'', MOVIMENTO FEMMINISTA VICINO A DETENUTE IN SCIOPERO DELLA FAME
Pubblicazione: 27 giugno 2019 alle ore 12:34
L'AQUILA - "'Un carcere femminile peggiore di Guantánamo e di Alcatraz', come lo defininì Giulio Petrilli. Solidarietà a Silvia, Anna e Natascia in sciopero della fame. Solidarietà alle detenute in 41 bis nel carcere dell’Aquila che si battono al loro fianco. Solidarietà a chi, dentro e fuori le carceri, non si accontenta di sopravvivere a questo sistema, ma osa vivere lottando per una vita dignitosa".
È quanto si legge in una nota del Movimento Femminista Proletario Rivoluzionario, sul "caso" delle due detenute sono Anna Beniamino, 46 anni, e Silvia Ruggeri, 32 anni, recluse nella sezione Alta sicurezza 2 femminile del carcere dell'Aquila, dove sono state trasferite il 6 aprile scorso, che da 29 giorni sono in sciopero della fame.
A loro si è aggiunta anche un'altra detenuta.
Le donne, come spiega Luigia De Biasi nella nota, chiedono il trasferimento in altro carcere e la chiusura della sezione AS2 di L’Aquila....
...Numerose iniziative in sostegno della loro lotta sono state messe in campo, non solo a L’Aquila e in Italia, ma in tutto il mondo. Dall’Australia alla Palestina sono arrivati messaggi di solidarietà. Vogliamo chiederci come mai? - aggiunge De Biasi. La sezione AS2 è la sezione dove vengono rinchiuse le persone ritenute responsabili di associazione sovversiva con finalità di terrorismo. Per Silvia tale accusa è già caduta a marzo, e tuttavia è ancora in custodia cautelare in una sezione dove vigono regole restrittive che non si discostano molto da quelle delle aree riservate del 41 bis. Restrizioni che questa città ha già avuto occasione di conoscere durante il processo a Nadia Lioce per 'disturbo della quiete o del riposo' del carcere".
"Un carcere che ospita attualmente 10 donne in 41 bis e 4 in fatiscenti celle sotterranee che sono un autentico bunker e sono riservate alle detenute AS2, anche in attesa di giudizio, dove l’ombra del regime di tortura del 41 bis si scaglia prepotentemente su chiunque abbia avuto l’onore o l’onere di aver lottato contro un sistema basato sulla disuguaglianza, la guerra, lo sfruttamento, il razzismo, la devastazione ambientale. Un carcere che è una vera e propria tomba, non solo per chi vi è reclusa/o, ma per gli stessi principi democratici che costituzionalmente questo Stato si è dato", prosegue.
"Ma questo Stato è stato finora sordo alle legittime proteste delle anarchiche detenute, anzi ha risposto con il trasferimento in questa sezione di un’altra compagna, Natascia Savio, a cui sono state trattenute le carte processuali e disposto l’isolamento e la censura. Anche lei è in attesa di processo e in sciopero della fame..."
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