lunedì 24 giugno 2019

pc 24 giugno - Da proletari comunisti giugno - un'altra interpretazione delle elezioni europee

...Il fattore chiave dell'avanzata delle forze reazionarie è cavalcare la leva del razzismo e dell'immigrazione, che si tinge di antislamismo, che si veste di anti terrorismo, ecc., che ostenta guerre di civiltà e “valori occidentali”.
Ogni politica sovranista, anche quella del populismo di sinistra alla Melenchon non serve come opposizione a tutto questo .
E' fondamentale, quindi, che i comunisti, le forze proletarie combattano su tutti i fronti questa politica, la smascherino radicandosi tra la classe e le masse e siano in prima linea nella lotta contro il razzismo, nella solidarietà con i migranti, nella costruzione di organismi di lotta dei migranti.
In questo senso è grave che alcune forze rivoluzionarie che fanno parte del nostro campo anche in Europa non fanno tutto questo e si “astengono” e disertano questo fronte di lotta.....

editoriale
Le elezioni europee hanno confermato su scala continentale l'avanzata del moderno fascismo nelle sue diverse forme. Oltre al successo italiano di Salvini, vanno registrati la vittoria di Le Pen in Francia e l'ulteriore allargamento della dittatura di Orban. Naturalmente, come abbiamo detto fin
dall'inizio, è fascio populista al servizio dell'imperialismo britannico la lista di Farage in Inghilterra che è divenuto il primo partito.
In generale in numerosi altri paesi sia le liste di estrema destra sia quelle meno etichettate in questo senso hanno avuto dei risultati rilevanti che ne consolidano la presenza nel parlamento europeo e nel paese.
Le liste fascio-populiste costituiscono dentro l'Europa un'asse reazionario in parte a sua volta legato all'imperialismo Usa. Attualmente i governi e le forze di questa asse scatenano una campagna che in nome di una presunta emergenza immigrazione, vuole trasformare in senso ancora più reazionario lo Stato, le Istituzioni e porle al servizio dei padroni contro i proletari e i popoli.
E' importante rilevare che anche là dove queste forze non sono maggioritarie e perfino in quei paesi in cui risultano fortemente minoritarie, la loro agenda, le loro parole d'ordine vengono fatte proprie dagli attuali governi. E' il caso della Francia dove la trasformazione dello Stato e la repressione sono andati molto avanti e realizzano in parte il disegno espresso da Le Pen, così come in Germania e in numerosi altri paesi europei.
E' evidente che l'emergenza di questo asse internazionale incide nella natura degli Stati imperialisti e ne indica la strada. Si può dire in sostanza che le forze attualmente al governo sono in crescente discredito e sempre meno in grado di governare e costituiscono il ventre molle dell'ascesa del moderno fascismo.
Quindi, si conferma fortemente giusta la linea indicata dai comunisti marxisti-leninisti-maoisti italiani che hanno chiamato in tutta Europa, utilizzando anche il blog internazionalista 'maoistroad', non ad un generico boicottaggio delle lezioni ma ad un boicottaggio attivo contro i partiti al governo in tutti i paesi imperialisti e contro i fascio-populisti.
Questa parola d'ordine è l'unica in piena sintonia con le lotte di masse che si sviluppano in questi paesi e, quindi, non utilizza le elezioni per pura propaganda astensionista che obiettivamente non può andare oltre scritte murali ed episodici volantinaggio, ma indica nel contesto dlele lotte stesse i nemici reali e visibili, la loro natura, la loro convergenza e orienta il movimento reale verso l'intensificazione della lotta di classe, la resistenza attiva, la costruzione in ogni paese dei tre strumenti necessari per realizzare un salto di qualità del movimento proletario e comunista che guardi ben oltre le elezioni.
D'altra parte è assolutamente necessario indicare i nemici reali agenti che si esprimono nella situazione politica e nelle elezioni.
I comunisti non dicono mai alle masse – come Marx ci insegna - “abbandonate le vostre parole d'ordine e venite con noi” ma danno ad esse e alle loro lotte la giusta parola d'ordine nella fase attuale della lotta di classe. Questo è fondamentale perchè sia nelle lotte delle masse sia nella grande area dell'astensionismo, che anche in queste lezioni si è espressa intorno al 50%, sono ben presenti le idee, la cultura e la prassi sia dell'europeismo imperialista sia quello, più pericoloso in questa fase, del sovranismo e fascio-populismo.
In Francia abbiamo detto fin dal primo momento che il movimento del Gilet gialli era un movimento composito, con presenza di tendenze proletarie, tendenze piccolo borghesi, logiche da 'ceto medio', rifiuto superficiale della politica dei governi soprattutto in materia di tasse e corruzione e non certo perchè capitaliste e imperialiste. Il voto a Le Pen ha beneficiato anche di questo del clima creato dal movimento dei Gilet gialli. Naturalmente a fronte della repressione dello Stato e della tenuta delle ali più radicali, le ali più reazionarie di questo movimento si sono appartate da esso e contribuito al successo di Le Pen e in forme molto minori al populismo di sinistra di Melenchon o dei Verdi.
Il fattore chiave dell'avanzata delle forze reazionarie è cavalcare la leva del razzismo e dell'immigrazione, che si tinge di antislamismo, che si veste di anti terrorismo, ecc., che ostenta guerre di civiltà e “valori occidentali”.
Ogni politica sovranista, anche quella del populismo di sinistra alla Melenchon non serve come opposizione a tutto questo .
E' fondamentale, quindi, che i comunisti, le forze proletarie combattano su tutti i fronti questa politica, la smascherino radicandosi tra la classe e le masse e siano in prima linea nella lotta contro il razzismo, nella solidarietà con i migranti, nella costruzione di organismi di lotta dei migranti.
In questo senso è grave che alcune forze rivoluzionarie che fanno parte del nostro campo anche in Europa non fanno tutto questo e si “astengono” e disertano questo fronte di lotta.

Nessun commento:

Posta un commento