venerdì 28 giugno 2019
pc 28 giugno - Lo scandalo dell'Università di Catania è lo scandalo del processo di gestione dell'università del capitale, del nepotismo, della gestione corrotta della baronia feudale
serve la ripresa effettiva della lotta di studenti, ricercatori e laureati per mettere fine a questo orrore senza fine - come nel 68 - a Catania, come a Roma, a Firenze come a Milano, a Bari come a Firenze
L'inchiesta riguarda in
particolare l’assegnazione di 17 posti per professore ordinario, quattro
per professore associato e sei per ricercatore. Le accuse sono di
associazione per delinquere, corruzione e turbativa d’asta
Associazione per delinquere, corruzione e turbativa d’asta. Sono queste le accuse nei confronti del rettore di Catania, Francesco Basile, e di altri nove professori, che sono stati sospesi dal servizio dal Gip. Al centro delle indagini su Università bandita della Digos coordinate dalla Procura etnea 27 concorsi che secondo l’accusa sono stati truccati. Sono complessivamente 40 i professori indagati degli atenei di Bologna, Cagliari, Catania, Catanzaro, Chieti-Pescara, Firenze, Messina, Milano, Napoli, Padova, Roma, Trieste, Venezia e Verona. L’ordinanza applicativa della misura interdittiva della sospensione dall’esercizio di un pubblico ufficio emessa dal Gip di Catania, su richiesta della locale Procura
distrettuale, è stata eseguita da personale della polizia di Stato. I
nove docenti destinatari del provvedimento sono professori con posizioni
apicali all’interno dei Dipartimenti dell’università di Catania.Un vero e proprio “codice di comportamento sommerso” operante in ambito universitario secondo il quale gli esiti dei concorsi devono essere predeterminati dai docenti interessati. È quanto emerge dall’operazione ‘Università bandita’ della Polizia di Stato di Catania, secondo quanto ha raccontato in conferenza stampa il procuratore Carmelo Zuccaro. Le indagini hanno accertato come nessuno spazio doveva essere lasciato a selezioni meritocratiche e nessun ricorso amministrativo poteva essere presentato contro le decisioni degli organi statutari. Secondo quanto accertato, inoltre, le regole del codice avevano un un preciso apparato sanzionatorio e le violazioni erano punite con ritardi nella progressione in carriera o esclusioni da ogni valutazione oggettiva del proprio curriculum scientifico.
La polizia di Stato sta eseguendo 41 perquisizioni nei confronti dei 40 professori indagati. L’inchiesta riguarda in particolare l’assegnazione di 17 posti per professore ordinario, quattro per professore associato e sei per ricercatore. L’ordinanza applicativa della misura interdittiva della sospensione dall’esercizio di un pubblico ufficio emessa dal Gip di Catania, su richiesta della locale Procura distrettuale, è stata eseguita da personale della polizia di Stato. I nove docenti destinatari del provvedimento sono professori con posizioni apicali all’interno dei Dipartimenti dell’università di Catania
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