Cari/e
compagni/e, cari/e amici/amiche,
in
tempi recenti, le masse popolari hanno fatto irruzione nella scena
politica, affermandosi più che mai con entusiasmo e determinazione.
Da
un Paese all'altro, e soprattutto nei Paesi della periferia sud del
Mediterraneo, la protesta non smette di diffondersi e tradursi in
rivolte quasi insurrezionali di tipo particolare. A ondate, decine di
migliaia o addirittura centinaia di migliaia di donne, uomini,
giovani e anziani di diverso orientamento scendono in strada e
invadono i luoghi pubblici ...
Non
riuscendo più a restare indifferenti di fronte all’aggravarsi
delle loro precarie condizioni esistenziali, escono dal loro torpore
come per magia e chiedono conto a coloro che si son creduti
intoccabili. E improvvisamente, va formandosi e strutturandosi una nuova epoca sotto i nostri occhi e tante speranze cominciano a profilarsi all'orizzonte.
intoccabili. E improvvisamente, va formandosi e strutturandosi una nuova epoca sotto i nostri occhi e tante speranze cominciano a profilarsi all'orizzonte.
Certo,
le diverse espressioni caratterizzanti la lotta unitaria, così come
l'entusiasmo e la determinazione evidenti delle masse popolari, non
possono farci dimenticare le vere contraddizioni presenti nel
movimento. La stratificazione della classe e la sua debolezza
strutturale, la generalizzazione della precarietà esistenziale e
soprattutto l’entità del lavoro informale su scala mondiale,
specialmente nei Paesi del sud, fanno che la piccola borghesia e le
sue varie proposte abbiano un peso considerevole a tutti i livelli e
non solo in termini di leadership politica del movimento.
Ciò
ci fa supporre che la transizione già in corso, per un tempo più o
meno lungo sia sempre basata sulla capacità delle masse e dei
soggetti rivoluzionari che lavorano per la riuscita della lotta
contro l'egemonia delle proposte borghesi e per il rafforzamento
dell'unità del movimento popolare.
Ovviamente,
non è un compito facile ...
Naturalmente,
questa situazione fa parte della prosecuzione e dello sviluppo di
tutte queste proteste e di altre rivolte ("Hirak") che
stanno riguardando il mondo arabo da un decennio.
S’inserisce
anche e soprattutto in un contesto internazionale dove le
contraddizioni interimperialiste sono esacerbate in una situazione di
crisi globale del moribondo sistema capitalistico globalizzato. La
perdita di egemonia da parte dell’imperialismo USA a livello
mondiale spinge quest’ultimo nella sua fuga in avanti verso una
maggiore aggressione nei confronti di altri poli imperialisti e in
particolare una maggiore ostilità criminale rispetto a Stati
indipendenti, che secondo la sua logica sono troppo contestatori.
Ciò
che vediamo in questi giorni, sia nel Golfo rispetto all'Iran e al
suo ritiro dell'accordo nucleare, sia in Palestina con la
colonizzazione sionista, è solo un'espressione di questa perdita
d’egemonia da parte di una superpotenza imperialista.
Quest'ultima
d’ora in poi è incapace di gestire le mediazioni tra le varie
componenti regionali in Medio Oriente. Si afferma, è costretta ad
affermarsi come nemico di tutti i popoli di questa regione. Poco
importano a questo proposito le sofferenze che possa causare, le
masse popolari finiranno per spodestare tutti questi burattini e
altri potentati ai suoi ordini nel Golfo e altrove nel mondo arabo.
Compagni,
come vedete oggi, le masse sia in Algeria che in Sudan affermano
senza esitazione che esiste sicuramente spazio per altri futuri che
non la sottomissione ai diktat
degli imperialisti e dei loro cani da guardia al potere.
Compagni,
non possiamo essere indifferenti rispetto alle masse popolari
palestinesi e ai combattenti della Resistenza che si oppongono
coraggiosamente alla barbarie delle soldatesche sioniste e delle orde
di coloni, in condizioni particolarmente difficili.
Non
possiamo essere indifferenti rispetto ai nostri compagni comunisti e
ai nostri compagni kurdi che affrontano il
regime
fascista in Turchia ...
Non
possiamo essere indifferenti di fronte ai massacri orchestrati dagli
imperialisti attraverso i potentati dell'Arabia Saudita e del Golfo,
in Yemen ...
Solidarietà,
tutta la solidarietà all'Algeria e alle sue masse popolari in lotta!
Solidarietà,
tutta la solidarietà al Sudan e alle sue masse popolari in lotta!
Solidarietà,
tutta la solidarietà ai resistenti nelle carceri sioniste e nelle
celle d’isolamento in Marocco, Turchia, Grecia, Filippine e altrove
nel mondo!
Solidarietà,
tutta la solidarietà ai giovani proletari dei quartieri popolari!
Onore
ai martiri e alle masse popolari in lotta!
Abbasso
l'imperialismo, i suoi cani da guardia sionisti e altri reazionari
arabi!
Il
capitalismo è solo barbarie, onore a tutti/e coloro che si
oppongono, nella diversità delle loro espressioni!
Insieme
compagni e solo insieme vinceremo!
A
tutti voi compagni/e e amici/amiche, i miei più calorosi saluti
rivoluzionari.
Il
vostro compagno Georges Abdallah
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