Dal microfono aperto diversi interventi.
Nel nostro intervento è stato detto che la lotta a difesa dei migranti non è una semplice battaglia culturale a difesa dei valori di democrazia e dei diritti umani, ma parte essenziale della lotta contro il governo e la marcia del regime di moderno fascismo in formazione, che fa proprio del razzismo e dell'odio verso i migranti il cemento ideologico del proprio blocco sociale.
E' stato detto che migranti e lavoratori immigrati non sono solo una "parte debole" da aiutare e sostenere, ma spesso sono protagonisti in prima persona di lotte avanzate a cui unirsi in nome dell'unità di classe e e della lotta comune contro un sistema che impone miseria guerre e sfruttamento nei loro come nel nostro paese.
L'iniziativa di Taranto, seppur piccola e improvvisata, è tra le poche che ci sono a livello nazionale. Ma soprattutto vanno generalizzate iniziative come quella dei portuali di Genova che hanno detto chiaramente "noi i porti sappiamo chiuderli e aprirli, se la Sea Watch fa rotta per Genova, ci pensiamo noi ad accoglierla".
Da Genova viene anche un'indicazione per la continuità, quanto mai necessaria, della nostra Rete Antirazzista locale:
- continuare a seguire la vicenda e a sostenere e difendere come possibile la Sea Watch, il suo equipaggio,i migranti
- continuare la battaglia per ristabilire la verità e contrastare il veleno della propaganda razzista e xenofoba senza lasciare alcuno spazio a chi la fomenta e la pratica
- sfidare divieti e leggi, come la Capitana Rackete
Come dicevano i nostri cartelli:
APRIRE I PORTI, CHIUDERE SALVINI!
DISOBBEDIRE A LEGGI INGIUSTE E DISUMANE E' GIUSTO E NECESSARIO!
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